WWE Planet #367

Se già è normalmente difficile riuscire a integrare nello spazio a disposizione tutte le considerazioni che ci sono da fare a valle di ogni pay per view, figuriamoci poi in questa particolare occasione, dove meno di ventiquattro ore dopo c'è stato un evento altrettanto importante come la puntata speciale di Raw di tre ore per il draft. Andiamo dunque con ordine, con la consapevolezza di dover essere ahimè sintetici:


Extreme Rules ha purtroppo confermato come l'idea stessa alla sua base sia ormai quasi del tutto incompatibile con la strada intrapresa dalla federazione ed il relativo target di pubblico. Un pay per view promosso come il più estremo dell'anno, con match senza regole, roba inadatta per cuori deboli per intenderci, si presenta con una squalifica (?!?) e quarantacinque, dico quarantacinque minuti dove di estremo non si vede assolutamente nulla! Dopo una lunghissima attesa qualcosa rispondente alla logica del pay per view arriva.. le frustate fra Shad e JTG, il bump di orton sulla sedia, un bidone, un tavolo, una kendo stick… molto di più di quanto la WWE attuale ci propone ultimamente, ma molto di meno di quanto la federazione era abituata a proporci già solo qualche anno fa.
Il risultato è che quanto si è visto è classificabile come “estremo” solo dai fan più recenti, quelli che per motivi contingenti non dico non ricordano il Mick Foley del 1998 contro Undertaker, ma nemmeno il più recente Foley contro Edge, o magari i due ECW One Night Stand, ovvero gli eventi dai quali è poi effettivamente partita l'idea di un pay per view come Extreme Rules.
Non voglio fare una colpa alla federazione di aver intrapreso una determinata linea, ci sono una enorme serie di ragioni che vanno bel oltre il gradimento dei fan di lunga data come il sottoscritto; solo che dopo questo show si sono confermate, anzi amplificate le perplessità sul fatto che mantenere questo tipo di evento sia sostanzialmente non solo difficile, ma anche assai poco coerente con tutto il contesto. Perché ad esempio non proporre proprio il draft in pay per view? Ha sicuramente un elevato appeal anche quello, senza però scontrarsi con limitazioni “dall'alto” che inevitabilmente portano nella migliore delle ipotesi – come in questo caso – a qualche forzatura.

Il tutto, è bene sottolinearlo, senza nemmeno entrare nella qualità complessiva del pay per view, che tutto sommato non è stato da buttare. Certo chi si è collegato con mezz'ora di ritardo non solo non si è perso nulla ma ha anche fatto un enorme favore a se stesso, ma nel complesso c'è da sottolineare un buon improvement di Punk e Mysterio, assai migliori rispetto a Wrestlemania anche se credo ulteriormente perfettibili, una discreta – e per dirlo io figuriamoci – riuscita di Sheamus, finalmente uscito con una buona iniezione di credibilità, un signor Edge contro Jericho ed un main event fra Cena e Batista tutto sommato accettabile. Chiaro che se dovessi scegliere cosa andarmi a rivedere questo mese direi Lockdown tutta la vita, ma da qui a bollare Extreme Rules come negativo ce ne corre.

Veniamo ora al draft, che inevitabilmente non soltanto comporta dei cambiamenti nei roster dei due brand, ma anche conseguenti evoluzioni sia a qualche draftato sia alle storyline. E' il caso ovviamente di Edge, draftato e contemporaneamente girato heel e di Big Show, che invece ha compiuto (già in parte nel corso del pay per view peraltro) il percorso opposto. Come da tradizione ci penserà sicuramente lo You're Next di Niccolò Bagnoli a dettagliare i singoli passaggi avvenuti nel draft, con aspettative e previsioni, ma in questa sede sono sicuramente d'obbligo una serie di considerazioni generali o anche specifiche, legate ovviamente a cosa è mutato, quali sono i nuovi equilibri e cosa potrà succedere nel breve e medio periodo.

In primis la considerazione più ovvia, quella che peraltro ripetiamo ormai da qualche annetto: per tutta una serie di motivi il draft è sinonimo di “rimpolpare” Raw, rinvigorirlo attingendo senza particolari scrupoli alle risorse, anche quelle più importanti, di Smackdown. Questa edizione del 2010 non soltanto non ha fatto eccezione, ma anzi sotto questo aspetto è stata anche più marcata del solito. La causa è la risibile ma comunque presente concorrenza della TNA il lunedì sera? Difficile esserne certi, in ogni caso vedere Edge e Chris Jericho fare armi e bagagli verso Raw a fronte di un passaggio inverso di Big Show e Christian è indubbiamente un segno fin troppo chiaro. Ripeto non è una novità, ma in passato almeno un nome di quelli grossi era solito trasferirsi da Raw a Smackdown, mentre stavolta non è accaduto nemmeno questo. Chi vedeva, insomma, una possibile partenza di Cena, Orton o nomi di questo calibro è rimasto smentito dagli eventi.
Peraltro anche alla voce prospetti ci sono due pesantissimi passaggi a Raw come John Morrison o R-Truth, anche se in questo caso la compensation verso Smackdown è stata un attimino più forte, vedi MVP e Kofi Kingston.

Il risultato finale del draft è sotto gli occhi di tutti.. Raw si presenta con una folta, foltissima batteria di main eventer già collaudati, oltre che midcard anch'esso rinvigorito e rinforzato. Paradossalmente i soli a doversi preoccupare sono proprio i wrestler in una situazione come quella di John Morrison, ovvero non ancora al top ma comunque con buona considerazione, visto che in queste condizione sarà davvero difficile trovare spazi e feud che vadano oltre una importanza medio/bassa.
Non mi ha convinto tantissimo la primissima scelta intrapresa in questo nuovo “super-raw”, ovvero confermare Batista come primo sfidante di Cena. L'animale ha sconfitto sia Orton che Sheamus, grazie ovviamente all'aiuto di Edge che di fatto apre un feud con lo stesso Orton, e dunque al momento è certo un suo terzo match, da solo o meno si vedrà, con Cena. Chi vedeva Batista addirittura già fuori dalla WWE ha dunque clamorosamente sbagliato (e non per vantarmi, ma neanche sette giorni fa mi ero a ragion veduta dimostrato scettico su questo), ma a questo punto cosà avranno mai da offrire i due per un terzo incontro? Quanto saranno risibili le speranze di vittoria dell'animale? Impegnati Edge e Orton, cosa resterà da fare a Chris Jericho, non esattamente l'ultimo arrivato? Domande che almeno al momento lasciano poche risposte e tante perplessità, ma ovviamente ne sapremo di più nelle prossime settimane.

Smackdown invece si trova nello stesso ruolo cui è chiamato alla fine di quasi ogni draft, ovvero quello di uno show dove è necessario prendersi dei rischi. Garanzie di fatto non ce ne sono, perché anche un Undertaker che non ha rivali come “nome da spendere” deve fare comunque i conti con la condizione fisica attuale e conseguenti limitazioni. Tutti gli altri, compresi i migliori pick del draft, sono nomi che insieme al campione attuale Jack Swagger – a sua volta una scommessa – possono avere tempo e modo di rendere questo rischio un successo. Swagger, Big Show, Christian, Punk, McIntyre e perché no MVP sono dunque l'espressione di questo rischio che il brand deve per forza di cose prendersi, un rischio che memoria storica alla mano ha concrete possibilità di rivelarsi ben calcolato.
Se infatti la storia ci racconta di un draft che quasi sempre ha convogliato i pezzi migliori a Raw, altrettanto spesso abbiamo assistito ad un capovolgimenti dei ruoli dal punto di vista della qualità degli show, con il brand blu in grado di proporre in periodi di tempo anche piuttosto ampi un prodotto migliore o addirittura assai migliore della “concorrenza” casalinga. Personalmente sono molto fiducioso, sia per le potenzialità di molti dei nomi che ho già citato, per i quali è davvero l'occasione di una vita, sia perché anche gente come Big Show da sempre considerata come main eventer di Serie B può avere forse per la prima volta da anni la possibilità non di salire ai piani alti, ma di abitarci per tempi più prolungati, non salire e scendere come da – a volte ingiustificata – abitudine. Chiaramente serviranno tempo, buone idee ed un pizzico di fortuna, ma a mio avviso le potenzialità dello show blu non sono così diminuite, neppure dopo un draft così a senso unico. Staremo a vedere, con la ovvia speranza di non essere smentito.

Giovanni Pantalone
Giovanni Pantalone
Super appassionato di wresting dagli inizi degli anni 90, al punto da vedersi, tra WWE e Impact, una trentina di Pay Per View e show televisivi dal vivo in giro per il mondo. Si occupa da sempre di tutta la parte tecnica del sito, compresa la App e la gestione del Forum, ma non disegna sporadici editoriali e comparsate nei podcast.
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