Piper’s Pit#121 – Il rapporto sempre più stretto tra wrestling e politica
Bentornati al consueto appuntamento con il Piper’s Pit! Oggi tornerò ad occuparmi, visto i nuovi sviluppi, di un argomento che ho già trattato in precedenza: il rapporto sempre più stretto tra wrestling e politica.
Il nuovo sindaco di New York Zohran Mamdani, eletto la scorsa settimana, è un grandissimo fan di wrestling, soprattutto della AEW dell’imprenditore statunitense di origine pakistana Tony Khan, tanto da essere stato presente ad AEW Dynamite Grand Slam nel 2021, con pure video che lo vedono appassionarsi alla contesa tra Kenny Omega e Brian Danielson.
La AEW ha da subito avuto una connotazione “woke”, rispetto alla WWE da sempre legata agli ambienti conservatori e “Don’t Tread On Me”, a maggior ragione oggi con il WWE Hall of Famer Donald Trump alla Casa Bianca, legato a doppio filo a Triple H ed alla famiglia McMahon.
Chiaramente sto parlando generalizzando, in quanto ovviamente esistono eccezioni, penso solamente a CM Punk in WWE, da sempre su posizioni estremamente di sinistra, che ha espresso immediato sostegno a Mamdani, come hanno fatto anche Sting e Willow Nightingale. Ma, del resto, i luoghi comuni esistono perché partono da degli assunti che sono in gran parte veri, ed ecco che sono parecchi i segnali che caratterizzano la AEW come una compagnia “democratica” e la WWE invece come “repubblicana”. In AEW recentemente abbiamo visto baciarsi sul ring Nixon Newell (la ex Tegan Nox) e Miranda Alize, coppia sul ring e nella vita reale, abbiamo Anthony Bowens apertamente omosessuale, Eddie Kingston entrare in scena con maglietta a favore del movimento Black Lives Matter e Brody King con una t shirt contro Trump… inoltre Jake Hager ha dichiarato che nella federazione quelli non di sinistra come lui erano malvisti da Tony Khan.
In WWE, d’altro canto, l’approccio è sempre stato molto più conservatore ed ora Triple H è ospite abituale della Casa Bianca da The Donald, come del resto è sempre stato molto stretto il rapporto tra la famiglia McMahon e quella Trump… Nell’ultima campagna elettorale abbiamo tutti visto il ruolo preponderante affidato ad Hulk Hogan da Donald, ma anche The Undertaker e Kane (sindaco di Knoxville) sono ferventi repubblicani da sempre.
Quello che voglio sostenere, al di là appunto dei singoli casi, è che da anni ormai la politica statunitense è sempre più condizionata dal mondo del wrestling e sospetto che ciò avverrà ancora di più nel futuro, come già aveva anticipato nel 2006 “Idiocracy”, geniale film di Mike Judge: nella storia narrata il Presidente degli Stati Uniti era infatti un ex campione di wrestling.
Concludendo, volendo metterla sullo scherzo, mi aspetterei che il conflitto tra Donald Trump e Zohran Mamdani venga risolto nella prossima WrestleMania in un Hell in a Cell Match, con i due contendenti che scelgono ognuno il proprio campione. E magari con tradimento di qualcuno a bordo ring che effettua il più classico dei tradimenti, passando allo schieramento opposto. Del resto non accade già così nella politica e nel wrestling?
“I have wined and dined with kings and queens and I’ve slept in alleys and dined on pork and beans”.
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