Bentornati al Piper’s Pit! Mi sono già occupato in passato di The Ultimate Warrior, ma oggi, più che analizzare la sua carriera, ne scandaglierò l’uomo ed il personaggio, capaci, nel bene e nel male, un giorno di scindersi e diventare una cosa sola.
James Brian Hellwig nasce a Crawfordsville il 16 giugno 1959 come primo di cinque figli, ma il padre abbandonò la famiglia quando era ancora un bambino, cosa che portò ad un risentimento nei confronti del genitore che durò per tutta la vita, eccetto il breve periodo prima della morte dell’uomo nel 1996. Ragazzo insicuro, si rivelò però un ottimo studente ed un buon giocatore di football americano, prima di dedicarsi al bodybuilding, attività nella quale plasmò il suo fisico scultoreo. Divenuto amico di Steve Borden, il futuro Sting, fu da lui consigliato di avvicinarsi al wrestling, nel quale debuttò il 28 novembre 1985 nella Continental Wrestling Association. Passò poi l’anno successivo nella World Class Championship Wrestling in coppia con il futuro Sting, anche se i due, noti come The Blade Runners, non erano certo dei fenomeni sul ring ed erano malvisti in quanto noti per abusare di steroidi. Sempre nel 1986 iniziò a lottare in singolo con il nome di Dingo Warrior, iniziando ad utilizzare il suo celeberrimo “face paint”.
Ma esisteva una sola compagnia nel 1987 nella quale un personaggio che non sapesse minimamente lottare poteva comunque emergere grazie ad un carisma fuori dal comune e ad un personaggio che sembrava a metà strada tra un supereroe ed un personaggio dei cartoni animati: quella compagnia era ovviamente la WWF. Vince McMahon ne comprese immediatamente il potenziale, ma con capiva assolutamente cosa fosse un Dingo Warrior, così che Hellwig divenne The Ultimate Warrior, il “guerriero definitivo”. A questo venne aggiunta una musica di grandissimo impatto, una corsa sfrenata sul ring, l’agitare le corde, dei promo nei quali nessuno capiva cosa venisse detto ed un paio di “power moves”… be’, il gioco era fatto: Vince aveva trovato l’erede di Hulk Hogan per gli anni ’90! Ed infatti a WrestleMania VI a Toronto avvenne il passaggio della torcia tra i due, ma poi arrivò la Guerra del Golfo che lo privò del titolo per ragioni di marketing e, infine, lo smisurato ego del Guerriero che finì per farsi licenziare dopo SummerSlam 1991, in seguito alle sue assurde richieste economiche fatte a Vince. La vera carriera di The Ultimate Warrior di fatto finì quel giorno, anche se, di tanto in tanto, ha provato a rimetterla in piedi, fino al definitivo ritiro il 25 giugno 2008.
In mezzo a tutto ciò James Brian Hellwig si era trasformato in tutto e per tutto nel suo personaggio: la sua mente, molto spesso assai poco lucida, si nutriva di un ego smisurato che lo aveva tramutato nel suo alter ego, quasi che realmente parlasse con gli spiriti citati nei suoi sconclusionati promo. Per un certo periodo ha iniziato anche a tenere conferenze di stampo populista cristiano, spesso offendendo omosessuali ed afroamericani. Cambiò persino legalmente il suo nome e cognome semplicemente in Warrior, cosa che gli permise di detenere i diritti sul personaggio.
Ciononostante la sua popolarità rimase l’unica a poter competere a livello planetario con quella di Hulk Hogan (cosa incredibile se si pensa per quanto poco tempo Warrior sia stato un lottatore attivo), benché fosse detestato da gran parte dei colleghi con cui avesse lavorato.
Infine nel 2014, a sorpresa, la pace con Vince e la WWE, che lo introdusse nella sua Hall of Fame. Il 7 aprile compare a RAW per tenere il suo forse unico discorso di senso compiuto, anche se a posteriori suonerà parecchio sinistro.
“Nessun talento della WWE diventa leggenda da solo. Il cuore di ogni uomo un giorno batterà il suo ultimo battito, i suoi polmoni esaleranno l’ultimo respiro. E se quello che l’uomo ha fatto nella sua vita, fa pulsare il sangue nelle vene di altri uomini e gli fa credere profondamente in qualcosa di più grande della vita stessa, allora la sua essenza, il suo spirito saranno resi immortali dai narratori, dalla fedeltà, dalla memoria di coloro che lo onorano e fanno vivere per sempre ciò che l’uomo ha fatto nella sua vita. Voi siete quelli che hanno reso l’Ultimate Warrior leggenda. Nel backstage ho visto molte potenziali leggende. Alcune di queste con lo spirito guerriero. Voi farete lo stesso con loro. Deciderete se hanno vissuto con passione e intensità, tanto quanto serve per farvi raccontare le loro storie e farli diventare leggende. Io sono Ultimate Warrior, voi siete i fan di Ultimate Warrior. Lo spirito di Ultimate Warrior vivrà in eterno”.
Il pomeriggio successivo Warrior verrà colto da infarto fatale nel parcheggio davanti all’hotel di Scottsdale nel quale alloggiava con la moglie.
Aveva 54 anni. Ma il suo spirito vivrà in eterno.
“I have wined and dined with kings and queens and I’ve slept in alleys and dined on pork and beans”.
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