Piper’s Pit #64 – La cintura fa l’uomo oppure l’uomo fa la cintura?

Bentornati ad un nuovo appuntamento con il Piper’s Pit! Oggi parleremo del peso delle cinture e dei titoli nel mondo del wrestling attraverso gli anni.


Analizzando la situazione attuale della AEW viene spontaneo notare che ci siano veramente un numero esagerato di cinture in palio rispetto all’effettivo spazio televisivo (e quindi all’importanza) che ad esse venga destinata. Oltre a tutti i titoli ufficiali abbiamo poi quelli della ROH, il titolo ufficioso FTW e spesso vengono difesi anche titoli di altre federazioni con cui la AEW collabora. Non pago di tutto ciò Tony Khan si è pure inventato l’espediente del titolo ad interim per sostituire i lottatori infortunati. Francamente si sta esagerando a mio avviso: così facendo praticamente quasi ogni lottatore stabilmente presente negli show principali finisce per detenere un qualche titolo, con il risultato che la cintura stessa perde di valore e spesso nemmeno venga difesa per mesi, con il risultato che la gente si dimentichi pure dell’esistenza della stessa. Passi dare il titolo massimo della ROH a Chris Jericho per elevarne il valore, ma ha poi così senso senza uno show dedicato alla compagnia?

La WWE invece negli ultimi tempi pare avere intrapreso la scelta opposta: non sono mai stato un particolare fan di Roman Reigns, ma devo ammettere che il suo lungo regno, difeso tra l’altro solo in determinate occasioni, fa sì che il massimo alloro della compagnia abbia un prestigio dichiaratamente superiore a tutto il resto. Certo, ora forse è il tempo che esso volga alla conclusione, perché effettivamente inizia a mostrare segni di perdita di interesse, ma la scelta di alternare regni brevi ad altri molto più lunghi secondo me è corretta. Certo sono finiti i tempi di Bruno Sammartino e di Hulk Hogan, ma se si ha una chiara idea su chi puntare è giusto elevare lo status della sua cintura. E per favore Triple H puoi abolire il titolo 24/7? Se avessi qualche aggancio in WWE lo potrei detenere pure io.

Guardando invece Triplemania XXX (l’evento principale della AAA messicana) non ho potuto non notare come spesso accada che il titolo principale della compagnia non sia il main event dello show. In questa edizione infatti lo era lo scontro tra Pentagon Jr. e Villano IV con in palio la maschera dei due atleti. Vero che stiamo parlando di una cultura completamente diversa, cultura nella quale perdere la maschera è ben più grave che perdere una cintura, ma non si può non arrivare alla conclusione che a volte sono gli uomini a fare la cintura e non viceversa. Nella storia del wrestling abbiamo assistito ad epici scontri senza in palio nulla ed a match titolati senza alcuna costruzione o pathos. Se veramente stiamo entrando nel mondo delle forbidden doors, o comunque di atleti che cambiano spesso compagnia, ci si prospettano sempre più possibilità di match inediti o quasi di altissimo livello. Ha davvero tutta questa importanza che siano titolati o meno? Forse sì o forse, forse solo il tempo ci potrà dare una risposta precisa.

“I have wined and dined with kings and queens and I’ve slept in alleys and dined on pork and beans”.

Roberto Johnny Bresso
Roberto Johnny Bresso
Appassionato di calcio, golf, musica e sottoculture, seguo il wrestling dagli anni '80. Sull'argomento ho pubblicato il libro "Storie dalla terza corda".
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