THE OTHER SIDE #87 – YOUR CUT IS MY GAIN

YOUR CUT IS MY GAIN


Non dovrebbe sorprendere più ogniqualvolta arriva una nuova ondata di licenziamenti in casa WWE. Ogni azienda licenzia, non sono certo un unicum nel loro genere, eppure perché ogniqualvolta succede c’è sempre un’ondata di disgusto generale? La WWE è la cattiva delle storie, ni, però c’è la forte convinzione che ogni atleta, grande o piccolo che sia, faccia solo parte di un grande schema in cui è solo un numero.

Ci tengo a sottolineare che tutto il discorso che verrà nasce solo da un punto di vista creativo, solo legato in minima parte ad aspetti di business. La WWE ha fatto svariate opere di bene, non solo su larga scala ma anche al di fuori dei riflettori aiutando atleti o ex atleti già più non sotto contratto. Però alla fine della fiera tutto si fa al fantomatico “What’s best for business” cosa che non è solo una semplice catchphrase ma davvero il loro modo di pensare.

E allora ti ritrovi a leggere un’altra lista di licenziati e pensi: “Ok, la WWE non fallirà di certo, ma è davvero possibile che licenziare tutta questa gente sia best for business?” Vuoi tagliare i costi, va bene, parti dagli esuberi, quelli veri, non persone futuribili su cui hai fatto un investimento serio. Se la WWE licenziasse Jaxson Ryker o Humberto Carillo, a qualcuno importerebbe? Manco a loro importa, Ryker a malapena compare a Main Event.

Escluso Nia Jax o Eva Marie, su cui sarebbe scontato fare della facile ironia, perché licenziare Keith Lee o Karrion Kross? Ma anche Ember Moon o Mia Yim se è per questo. Mi ricorderò sempre una puntata di RAW in cui McMahon abbaiava a John Cena qualcosa tipo: “Ne posso creare altri 10 come Te”. E’ successo? La risposta la sapete anche voi.

Eppure la WWE la conosciamo come questa grande macchina perfetta, il sogno ultimo per ogni wrestler, il luogo dove letteralmente tutto è possibile e ognuno può diventare una star con i giusti mezzi. Vi invito a pensare a Keith Lee, alla stretta di mano con Roman Reigns, poi alla Rumble dove ha affrontato Brock Lesnar a viso aperto, parliamo di momenti che forgiano una carriera per anni. Bastava prendere questi momenti e lasciare Keith Lee essere sé stesso.

Invece siamo passati attraverso repentini cambi di gimmick e di theme che non hanno portato a nulla, destino similare per Kross il quale ad NXT aveva tutto per funzionare e invece una volta salito nel main roster gli è stato tolto tutto ciò che lo rendeva “marketable” e cioè sua moglie. Scarlett era parte essenziale del suo intero act, conferiva misticismo, attrattiva, e l’entrata rendeva il tutto speciale nonostante le abilità di Kross sul ring.

Non sarà certo un elmo o delle bretelle a far ottenere a Kross lo stesso effetto, men che meno una sconfitta in 90 secondi da Jeff Hardy. Stiamo parlando di uno che fino a qualche mese prima era un campione dominante, dopo una settimana nel main roster era già condannato al fallimento. Quindi vi chiedo, perché cambiare qualcosa che non merita o necessita di essere cambiato? Perché metteva in luce il lavoro di HHH e non quello di Vince? Se così fosse sarebbe ridicolo.

E’ best for business questo? Faccio fatica a crederlo. Non esigo neanche che la WWE debba prostrarsi al volere dei propri atleti. Recentemente sono uscite news riguardanti un pessimo atteggiamento di Lee nel backstage, o lo scontento dei piani alti verso Kross nella sua incapacità di andare over con la folla. C’è da biasimarli? Onestamente chi poteva avere successo quando si ha del materiale così scadente su cui lavorare? Compromessi si, snaturarsi mai.

Ma come si usa spesso dire: una perdita può trasformarsi in un guadagno per altri e l’ambiente esterno alla WWE non è mai stato così florido e ricco di opportunità. Insomma non è la fine e io sono qui a prevedere il nuovo inizio per alcuni di questi licenziati.

KEITH LEE: Se Keith ha messo alle spalle i problemi di salute e riesce a tornare Limitless e non Limited allora può fare la fortuna di qualsiasi federazione.

KARRION KROSS: Riunito a Scarlett anche Kross può fare le fortune di molti. I match a 5 stelle non sono il suo forte ma Kross e Scarlett sono una combo insieme che funziona, Kross ha presenza e porta in scena un personaggio accattivante, magari non originale, ma sicuramente funzionale. Il Giappone potrebbe essere una frontiera nuova ed inesplorata ancora per lui.

EMBER MOON E MIA YIM: Spreco, sfortuna sono solo due parole che mi vengono in mente. Atlete, professional wrestler a malapena usate dalla federazione. Mia Yim ad Impact ha dimostrato tutto il suo valore, Ember, escluso NXT ha sempre vagato nel nulla. Due nomi che hanno già avuto a che fare con l’ambiente televisivo rappresenterebbero aggiunte di spessore alla AEW.

FRANKY MONET: L’Ex Taya si è giustamente lamentata su twitter che l’età non dovrebbe essere un fattore nel decidere le sorti di una lottatrice. Era difficile presentare Franky in coppia col marito? John Morrison, anche lui non particolarmente baciato dalla fortuna a RAW? Una power couple avrebbe rinfrescato RAW e la carriera di entrambi.

Neanche ad NXT Franky ha fatto molto ed è stata lei stessa a scegliere la WWE convinta di poter sfondare. Franky non è adatta alla WWE? No non ci credo, la WWE non ha visto nulla in lei o, se vogliamo metterla così, non ha mai visto cosa ha fatto ad Impact.

In più ci sono nomi come Harry Smith, assunto per stare di fatto a casa 7 mesi senza fare nulla per poi essere rilasciato. Magari per qualcuno sembrerà comodo, ma perché un’atleta dovrebbe perdere 7 mesi di carriera come membro della Suzuki Gun oppure come lottatore singolo in altri ambienti come l’emergente GCW o la MLW. Oney Lorcan non sarà certo un nome altisonante, ma ogni volta sul ring ha sempre fatto l’impossibile per far risaltare il suo avversario. Non c’è valore in questo?

Andate a rivedervi l’Undisputed Era contro Lorcan e Burch per i titoli di coppia a TakeOver Chicago. Un match fantastico. Per anni la WWE ha fatto razzia della scena indipendente, ora i tempi sono cambiati e forse questa è un’occasione per diverse federazioni come Impact, PWG, MLW, GCW di ampliare i propri orizzonti e di uscire dal proprio guscio.

Inserisco anche la NJPW in questa lista, STRONG può rappresentare un insediamento nel suolo americano di valore per la compagnia sempre che questa abbia l’intenzione di migliorare il proprio show. Più show acquistano importanza, più noi fan ci guadagniamo. Guardate Matt Cardona, come è riuscito a reiventarsi in GCW, ha fatto parlare più di sé in questi mesi che in anni di permanenza in WWE. E’ un esempio per tutti.

In questa situazione così promettente non posso che chiudere menzionando la sfortuna della ROH che ha dovuto chiudere in un momento in cui probabilmente sarebbe stato più facile ripensare il proprio roster. La storia della ROH è a dir poco leggendaria, molti di quei wrestler che oggi vediamo in altre federazioni hanno mosso i loro primi passi nella ROH. La ROH incarna perfettamente il fulcro del mio discorso.

Una federazione che ha vissuto per anni di questa nomea di “scuola di grandi talenti” ma non è mai riuscita ad andare oltre ciò, causa un inesistente accordo televisivo e una dirigenza poco interessata al futuro della propria creatura. La speranza è che la ROH possa tornare, non so come, non so in che forma ma per quello che ha rappresentato sarebbe un peccato vedere una federazione così iconica sparire, specie ora che le occasioni per risorgere ci sarebbero e in abbondanza.

C’è sempre l’opzione forbidden door, mai davvero usata e sfruttata a pieno. Best for Business può anche coincidere con what’s best for the fan. Tutti vincono, atleti, federazioni dal punto di vista economico e i fan stessi che si trovano davanti un prodotto fresco ed originale.

Questo numero termina qui. Grazie a tutti per la lettura, da Captain Phenomenal 1 è tutto. Appuntamento al prossimo numero. Ciao!!

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