GPOrder #93 – Brock uguale distruzione

Forse è anche lo schedule limitato a conferire alle apparizioni ed ai match di Lesnar quel qualcosa in più, ma a maggior ragione il buon Brock ci mancherà molto.


Intendiamoci, chi volesse trovare in queste parole una critica verso i protagonisti attuali o la gestione del booking ha sbagliato indirizzo come direbbe Dan Peterson. Brock non ci mancherà perché Seth Rollins non è in grado di fare il campione, né perché Daniel bryan è sottoutilizzato, né perché è ora di turnare Cena heel, né perché il push di Cesaro, per nessuno di questi motivi dove ho volutamente alternato sciocchezze a critiche condivisibili. Brock ci mancherà semplicemente perché non esiste al momento uno come lui, e per ritrovare qualcosa di paragonabile dobbiamo solo cercare nella storia, peraltro ritrovando pochissimi casi.

E' un discorso sul quale sono tornato diverse volte, ma ogni nuova puntata aggiungere quell'elemento in più per riaffermarlo con forza e convinzione: Brock è la perfetta immagine del wrestler dominante, una immagine che come detto poche volte prima d'ora era riuscita a questi livelli. L'idea non è certo originale, il power wrestler che o da heel massacratore o da face dominante diano materialmente l'impressione di non poter essere fermati da nulla o da nessuno. Se però da face ci sono diversi casi storici di enorme successo, da heel questi casi sono ben pochi, in particolare in WWE, dove ben difficilmente un cattivo riesce ad imporsi come dominante se non nei primissimi incontri contro jobber o midcarder. Qualche esempio? Sicuramente Ultimate Warrior, sicuramente Goldberg (naturalmente quello della WCW, non certo la brutta copia in WWE), sicuramente Batista, che dei tre è l'unico ad aver “trasmesso” qualcosa anche da cattivo, ma certamente non a questi livelli. Di heel? Trovatemene uno paragonabile.. al più il primo Undertaker, ma con una gimmick completamente diversa e dunque difficilmente accostabile a lui.

“Suplex city bitch” è oggi il simbolo di quanto Lesnar ha trasmesso ai tifosi., una frase che da sola racchiude esattamente tutto quello che lui e solo lui è in grado di fare sul ring. Cosa in particolare? Semplicemente l'idea di poter distruggere l'avversario come e quando vuole. Il match a Wrestlemania è stato l'ennesimo esempio, ma bastano anche cose decisamente più piccole a comprenderlo. Guardate nel corso della puntata di Raw la reazione dopo il calcio subito da Rollins: una mimica magistrale, una arrabbiatura capace di trasmettere come nessun altro potrebbe un concetto del tipo “ora lo ammazza!”, qualcosa che ripeto al momento e non solo non è esprimibile da nessun altro. Una caratteristica naturalmente migliorata nel corso degli anni, ma che di fatto ha sempre accompagnato Lesnar nella sua carriera sul ring, ed anche qui gli esempi si sprecano: dagli inizi massacrando gli Hardys alla violenza con cui ha spento la luce ad Hulk Hogan con una bear hug, passando per il confronto con John Cena, aperto da una takedown su Cena e conseguente ferita che nessuno potrà dimenticare per impatto e violenza. Ecco perché sono convinto che Brock inevitabilmente ci mancherà, per suoi meriti e non per demeriti altrui. Semplicemente non tutti possono essere dei fuoriclasse, e quelli che lo sono fanno inevitabilmente sentire al loro assenza.

Seth Rollins sarà ovviamente un campione completamente diverso, un personaggio molto più vicino al normale heel della WWE, ovvero tutt'altro che coraggioso e decisamente più furbo . Il vantaggio è aver creato e gestito questo personaggio già prima della cintura, senza dunque doverlo stravolgere ora a valle della conquista del titolo. Di fronte a lui ha un numero potenzialmente vasto di avversari: Orton, Reigns, Ambrose (che però avrebbe bisogno sicuramente di un rilancio prima di approdare ad un palcoscenico titolato) ed ovviamente lo stesso Lesnar quando ritornerà per gli appuntamenti che contano. Il tutto con una peculiarità non indifferente, ovvero l'aver dimostrato finora ben più di quanto, per colpe proprie o altrui, hanno fatto gli altri ex membri dello Shield. Seth è certamente stato gestito meglio di un Ambrose (che a mio avviso non ha nulla da invidiargli), ha avuto la fortuna di prendere il posto di Orton al centro dell'Authority, ruolo che ha saputo obiettivamente migliorare e rendere più interessante, ma soprattutto finora non ha praticamente sbagliato un match, dimostrando prima di tutto di saper stare sul ring. L'ultimo esempio è proprio il match con Orton a Wrestlemania, decisamente superiore alle attese e contro un avversario che sul ring ha sempre avuto un rendimento del tutto altalenante. L'aver puntato su Rollins a Wrestlemania è dovuto certamente ad altri fattori, prima fra tutti la scellerata Rumble che ha distrutto Roman Reigns agli occhi del pubblico invece che lanciarlo, ma in altri contesti tradizionalmente più favorevoli ad un heel il piano portato avanti in quel di Santa Clara sarebbe stata assolutamente la prima e convinta scelta. Un ripiego dunque? Guai a pensarlo.. diciamo un piano b, efficace e soprattutto appetibile decisamente più del piano a.

Giovanni Pantalone
Giovanni Pantalone
Super appassionato di wresting dagli inizi degli anni 90, al punto da vedersi, tra WWE e Impact, una trentina di Pay Per View e show televisivi dal vivo in giro per il mondo. Si occupa da sempre di tutta la parte tecnica del sito, compresa la App e la gestione del Forum, ma non disegna sporadici editoriali e comparsate nei podcast.
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