GPOrder #57 – A corporate Yes!

Signori giù il cappello di fronte alla WWE degli ultimi tempi: dopo un payback impressionante, infatti, un altro evento di altissimo livello come Summerslam ha rafforzato la convinzione che la via intrapresa sia davvero quella maestra. La differenza non la fanno soltanto gli incontri e le storyline, ma anche e soprattutto l'assoluta solidità di ogni tipo di scelta intrapresa, indipendentemente da quando la stessa sia condivisibile o meno dal singolo appassionato.


Prendiamo ovviamente ad esempio quanto accaduto al vertice, un turn a heel di Triple H che dopo anni e anni da babyface di fatto spalanca le porte ad una nuova corporation, anni dopo quella che segnò decisivamente le sorti a favore della WWF contro la WCW. Il mio terrore, ad esempio, era che proprio la presenza del COO come arbitro significasse una contesa “sporcata” dall'overbooking, inficiata e parzialmente sminuita dal voler necessariamente inserirci dentro una forzatura. In parole assai più semplici una mancanza di fiducia verso Bryan ed una sorta di mini “commissariamento” del main event di Summerslam. Ebbene abbiamo visto tutti come sia successo esattamente il contrario, e che la conclusione sia dell'incontro sia del post magari possano essere deludenti da un punto di vista di tifo, ma assolutamente a prova di ogni tipo di critica distruttiva: io per primo avrei voluto l'American Dragon ringraziare i tifosi la sera successiva a Raw cintura alla mano, ma sono il primo a riconoscere come l'incasso di Orton sia avvenuto nel miglior modo possibile, ovvero quello più imprevedibile.

Quanti di voi, infatti, dopo quel festeggiamento, i fuochi, i coriandoli e tutto avrebbero previsto quell'epilogo? E soprattutto l'influenza di HHH c'è ovviamente stata, ma solo a valle di un match a cinque stelle (che contrariamente a quanto sostiene Erik io ritengo perfino superiore al pur favoloso Punk vs Lesnar) durante il quale la sua presenza è stata – giustamente – impalpabile. A ciascuno il suo dunque: prima un bel piatto forte, poi dopo il gong, tanto dopo da risultare ormai davvero sorprendente, l'evoluzione della storyline che tutti abbiamo visto. E quel non fidarsi di lui finisce improvvisamente ribaltato, con la convinzione al contrario che adesso sì Vince e soci hanno visto un tesoro per il futuro ed hanno tutta l'intenzione di sfruttarlo. Un tesoro senza cintura, certo, ma che ha battuto John Cena in modo assolutamente pulito, traguardo che vale ben più di un regno titolato in ottica smart, ma che soprattutto ora sarà il nemico della corporation, ovvero il ruolo che fece grande un certo Stone Cold, e scusate se è poco. Per fare un paragone calcistico è come perdere uno scudetto pur avendolo meritato ma consolarsi con una Champions League..

Il tutto con il non trascurabile figurine anche dello sconfitto, che esce come non mai a testa alta. Cena infatti si ritrova contro un pubblico ostile come pochi altri, forse solo nei match contro RVD e contro CM Punk – entrambi a dir poco “fuori casa” – si era sentito di peggio. Un pubblico perfino irritante, che il giorno dopo ha perfino beceramente esultato per l'annuncio del suo stop. Ebbene il bostoniano stavolta non si è limitato solo a stare al gioco, ma ha invece tirato fuori – da infortunato! – uno dei migliori match della sua carriera, chiudendo tante, tante bocche critiche nel miglior modo possibile. Sapete come Cena non sia certo il mio preferito, anzi, ma onore alla professionalità di un atleta che merita fin in fondo il suolo di vertice del vertice che gli è stato attribuito. Negare questa evidenza significa essere l'esatto contrario di uno smart, che si dica una volta per tutte; la trovo una stupidità paragonabile solo a chi invoca n precedenti storici per individuare contraddizioni che non hanno senso. Orton ha abbracciato Stephanie e HHH dopo essere stato il loro stalker in passato? Signori è successo anni fa, non ieri! La vita va avanti, il wrestling pure.

Ecco quindi la solidità citata in precedenza: una piega del genere si può non gradire, magari anche criticarla costruttivamente, ma come non riconoscerne uno spessore senza eguali? Al più, ma è davvero andare a cercare il pelo nell'uovo, sarebbe stato ancora più rafforzativo per la corporation se Cena avesse provato ad aiutare Bryan salvo essere “sistemato” anche lui da HHH e soci. Del resto solo 24 ore dopo è stato coinvolto lo Shield, sarebbe bastato usare loro. Parlando poi del trio in nero saranno purtroppo proprio loro gli unici che probabilmente pagheranno in negativo la leadership, sebbene non formale ma comunque logica, di Orton. Ambrose aveva tutti i numeri per meritare ulteriore fiducia e puntare più in alto, ma per come si sono messe le cose dovrà quantomeno aspettare, e speriamo solo quello, vedi la fine del povero Wade Barrett, che comunque ha caratteristiche molto diverse e un carisma a mio avviso inferiore.

E adesso? Da un punto di vista più “emotivo” ha spiegato tutto molto bene Lorenzo nel suo editoriale di ieri. Io preferisco concentrarmi su un piano squisitamente pratico, e praticamente parlando adesso ci divertiamo sul serio, perché pur con tutte le differenze fra i due siamo davvero nelle stesse condizioni in cui si ammirammo Austin nel 1999, ovvero un nemico numeroso che sa farsi odiare e un face che li affronta a visto aperto con una popolarità oltre ogni immaginazione. Chiaro che il paragone finisce qui viste le differenze di personaggio fra un brawler ed un underdog tecnico, e soprattutto fra un the rock ed un Orton come corporate Champion, ma gli altri ingredienti ci sono tutti per divertirsi come non succedeva da anni. Anche questo nuovo ruolo, e ovviamente relativo turn a heel, rivitalizzano sia il già citato Orton, che sicuramente con un ruolo che predilige e spalle del genere potrà fare molto molto meglio di tante altre occasioni, sia lo stesso HHH, francamente ormai da troppi anni impegnato da face e che oggi si libera almeno temporaneamente di una rivalità con Vince che ancora stentava a decollare dal punto di vista creativo, per dare si spera il meglio in un ruolo che conosce benissimo ma che per i far di breve/medio corso sarà assai nuovo.

Io sono fiduciosissimo, e magari proprio pochi giorni dopo aver comprato i biglietti per Wrestlemania 30 comincio fin da ora a sognare anche lo step successivo a questo, ovvero un Bryan che sbarazzatosi della corporation arrivi a disputare il main event dello show dell'anno contro CM Punk in quello che sarebbe il match con più qualità possibile dai tempi di Kurt Angle vs Brock Lesnar di Wrestlemania 19. Fantawrestling? Forse, ma dopo questa promozione sul campo di Bryan, quella che invocavo da settimane, nessun sogno è ora precluso!

PS
Pur nella doverosa esaltazione del momento, qualche riga per ricordare a tutti che questa è un rubrica di un vecchiaccio smart che sa solo criticare a prescindere non ce la vogliamo prendere? E parliamo dunque dei Los Matadores.. Conversando allegramente con MDS lui li avrebbe chiamati “Tito” e “Santana”, io invece “Cavani” e “Salas”. C'è bisogno di giungere altro se non un gigantesco “perché?” Lo stesso perché che sorge spontaneo vedendo Ricardo Rodriguez abbandonare del Rio e schierarsi con Rob Van Dam, ovvero con un personaggio con cui non ha nulla, ma proprio nulla in comune, peraltro senza aver litigato particolarmente con lo stesso Del Rio in precedenza. Senso in tutto questo? Boh..

PPS
Darreng Young che fa coming out=pubblicità gratuita=struttiamola pure e diamogli un push che non avrebbe mai avuto altrimenti. Nessuno provi ad illudersi tuttavia, aspettiamo che la rilevanza mediatica si affievolisca e poi vedrete le vere opinioni di Vince sugli omosessuali..

Giovanni Pantalone
Giovanni Pantalone
Super appassionato di wresting dagli inizi degli anni 90, al punto da vedersi, tra WWE e Impact, una trentina di Pay Per View e show televisivi dal vivo in giro per il mondo. Si occupa da sempre di tutta la parte tecnica del sito, compresa la App e la gestione del Forum, ma non disegna sporadici editoriali e comparsate nei podcast.
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