Year In Review – 5 Star Frog Splash #210

Il 2021 è stato un anno speciale per il wrestling, pieno di avvenimenti e di eventi che ce lo faranno ricordare per molto tempo. È stato l’anno del ritorno del pubblico agli show dopo le arene vuote e i Thunderdome assortiti del 2020. È stato l’anno in cui la AEW ha deciso di innestare una marcia in più con alcune grandi acquisizioni che le hanno permesso di cambiare decisamente la sua dimensione. È stato l’anno in cui abbiamo salutato NXT, il miglior prodotto che la WWE avesse mai prodotto nell’ultimo decennio, messo da parte e silurato per aver “fallito”, per aver “perso” contro la AEW.


Senza ombra di dubbio è stato un anno dalle molte luci e dalle altrettante ombre, ma che nel bene o nel male rimarrà memorabile. Basti pensare alla cosiddetta “Forbidden Door”, grazie alla quale abbiamo potuto vedere diverse compagnie scambiarsi alcuni dei propri wrestler: abbiamo visto lottare in AEW atleti di Impact, della NJPW, della AAA. Ed è stato anche l’anno dei grandi ritorni: Edge era già tornato lo scorso anno, ma vederlo ancora sul ring nel 2021 ha continuato a essere un’esperienza surreale. Christian Cage, tornato in AEW dopo sette anni di assenza. Ma soprattutto CM Punk, un ritorno che sembrava ormai impossibile, irrealizzabile. E invece…

He was back, 7 years later

Non starò qui a discutere la figura controversa che è CM Punk. Lo si può amare, perché è uno storyteller eccezionale e continua a esserlo anche dopo sette anni d’assenza. O lo si può odiare, perché non si capisce il suo rapporto di amore profondo con il wrestling e si pensa erroneamente che “abbia sputato sulla disciplina” e “abbia mancato di rispetto ai fan”. Fatto sta che il suo ritorno sul ring, sette anni dopo l’addio alla WWE, è stato senza ombra di dubbio IL momento di wrestling di quest’anno. E di cose quest’anno ne sono successe.

Ma soprattutto possiamo essere entusiasti per quel che accadrà nel prossimo futuro, dopo questi primi quattro mesi in cui il wrestler di Chicago stava chiaramente riacquistando confidenza con il ring. Punk continuerà presumibilmente a lottare per un periodo di tempo limitato, di certo non lunghissimo. Ha la possibilità di fare la differenza in AEW, impiegato nel modo giusto contro le persone giuste. Esattamente come Bryan Danielson, d’altronde. E chissà, magari ci sarà la possibilità di vederlo con una cintura alla vita un’ultima volta…

Undisputed no more. But maybe…

Un altro arrivo importante in AEW è stato certamente quello di Adam Cole, che si è riunito ai suoi amici dell’Elite. Ma le cose sarebbero potute andare molto diversamente se la WWE non avesse deciso di smantellare l’NXT nero e oro in favore dell’attuale NXT 2.0, che per il momento non convince affatto. O perlomeno non convince me, non con questa transizione obbligatoria e affrettata che sta sacrificando sull’altare del nuovo a tutti i costi gente che ha fatto la storia dell’NXT precedente, gente che meritava molto di meglio.

È successo con Adam Cole, che ha scelto di non rinnovare dopo aver ascoltato la proposta della WWE. È accaduto con Johnny Gargano, al momento free agent in pausa, in attesa che Candice LeRae partorisca il loro primo figlio. Succederà probabilmente con Tommaso Ciampa, che al momento sta mandando avanti la baracca come NXT Champion ma che presto avrà anche lui il contratto in scadenza e il cui futuro appare nebuloso come quello degli altri. Ed è successo, ironicamente, anche con quel Kyle O’Reilly con cui Cole aveva feudato nel corso dei suoi ultimi mesi nel roster giallo e che ora si è riunito a lui in AEW.

Io non so cosa ne sarà di NXT e se la WWE riuscirà a trovare la quadratura del cerchio con NXT 2.0 per renderlo un prodotto diverso ma comunque appetibile. Quello che so è che addossare al vecchio prodotto le colpe di un proprio fallimento è da irresponsabili. Come se la qualità di un prodotto wrestling televisivo nel 2021 possa essere misurata solo dagli ascolti tv, con le decine e decine di modalità che ci sono per fruire di quel prodotto. Come se NXT non abbia praticamente consegnato al main roster una divisione femminile di livello della quale potrà fare tesoro per anni, se gestita bene.

WWE Involution

“Se gestita bene”, parole chiave molto importanti nel contesto della divisione femminile. Perché parliamoci chiaramente, la divisione femminile WWE è stata gestita in modo orrendo nel 2021. Certo, è emersa Bianca Belair che si è imposta come nuova main eventer e ha dato vita a un match fantastico con Sasha Banks in quel di Wrestlemania. E ci sono state altre note positive. Ma se si paragona quest’anno con quelli precedenti, penso sia impossibile evitare di parlare di regressione.

Basti pensare al modo in cui è stata fatta tornare Becky Lynch, con quella vittoria insensata in ventisei secondi ai danni appunto di Bianca Belair ma soprattutto con il suo turn heel che solo un pazzo da manicomio avrebbe potuto orchestrare. E poi c’è Charlotte Flair, che continua ogni anno a cambiare roster per andare a distruggere la divisione femminile di uno show, dando il tempo a quello precedente di rigenerarsi per poi tornare a distruggerlo quello successivo.

Come detto, le note positive ci sono. Liv Morgan ha costretto la WWE a darle attenzione, dato che si è praticamente imposta come top face a furor di popolo. E come top face funziona, contro ogni aspettativa. Basti pensare al modo in cui era stato costruito il Money in the Bank femminile… salvo poi farlo vincere a Nikki A.S.H. Che mossa sagace e intelligente. Di Rhea Ripley e Toni Storm non parlo altrimenti rischio di scrivere un altro editoriale di soli insulti alla WWE.

Detto ciò, la AEW non è esente da critiche in ambito divisione femminile. Sì certo c’è quel fenomeno di Britt Baker, e le acquisizioni di Thunder Rosa e Ruby Soho sono e saranno molto importanti per il roster. Ma il tempo on screen dato alle faide femminili non titolate è esattamente lo stesso di quello che vi dedica la WWE: non abbastanza. È una divisione che ha bisogno di nuovi personaggi, hanno avuto la possibilità di farlo con Tay Conti ma per il momento hanno fallito. E hanno anche Anna Jay che se gestita bene ha un futuro assicurato. Ma il futuro è adesso: gestirle male ora renderà più difficile recuperarle in futuro.

Final evaluation

Credo sia abbastanza evidente che il 2021 sia stato un anno positivo per il wrestling. Non tanto per merito della WWE, che è in piena regressione dopo aver deciso di eliminare NXT e che decisamente non ha offerto uno spettacolo imperdibile, né dal punto di vista delle storie né da quello dei match (NXT UK a parte. Vi consiglio un proposito per l’anno nuovo, non richiesto ma decisamente utile: guardatelo). No, nemmeno con Roman Reigns che quest’anno, checché ne dicano tutti, si è limitato a vivacchiare con il titolo alla vita e a fare qualche buon match ogni tanto, principalmente per merito dei suoi avversari, come quasi sempre avviene.

È stato principalmente merito delle altre compagnie, AEW in primis e la cavalcata di Hangman Page che ne ha consacrato il primo regno titolato è solo la dimostrazione più lampante. Ma anche di Impact, anche di federazioni meno note come la GCW che hanno provato a farsi avanti e a proporre qualcosa di diverso in questo 2021. Sperando prima o poi di uscire da questa situazione orrida legata al Covid e di tornare a goderci gli show come prima. Buon anno di wrestling a tutti.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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