5 Star Frog Splash #212 – La regola del full-timer

Ogni anno quando arriva gennaio il fan di wrestling medio si risveglia. Inizia a sentir crescere l’attesa, l’ansia, le aspettative. Perché arriva la Royal Rumble e le infinite sorprese che questo PPV può serbare, poi c’è il PPV intermedio che avrà sicuramente qualche stipulazione speciale eccellente come l’Elimination Chamber a tenere alta l’attenzione. E poi arriva lei, Wrestlemania, quella femme fatale che ogni anno fa il suo puntuale ritorno nei primi giorni d’aprile e, imperturbabile, raccoglie l’attenzione di tutti.


Perché lei è Wrestlemania, no? Come può essere che qualcosa vada storto? Ogni anno lei è lì, con il suo vestito migliore e un trucco perfetto e tutti vogliono starle accanto. Accanto a quei capelli che hanno quel profumo… è il balsamo o sei tu che emani? Non ha nemmeno bisogno di usare i filtri su Instagram per risultare perfetta, né di accompagnare le sue foto con qualche citazione colta improbabile. Le basta arrivare, ogni anno con il suo simbolo che tutti si divertono a indicare. Basta questo per avere uno scenario indimenticabile… vero?

Una vecchia cotta

Eh, sì e no. È un po’ come quella ragazza di cui ti innamorasti al liceo, lei che quando aveva 17 anni sembrava perfetta. E lo è stata per un bel po’, almeno fino ai 20 anni, anche se forse i suoi 21 sono quelli che tutti ricordano con più affetto. Poi ha iniziato a cavarsela un po’ di più vivendo di rendita, anche se lo spettacolo che offriva era sempre fantastico. E ci è riuscita per un decennio buono, considerando che tutti ancora la osannavano quando ha compiuto 30 anni. Anche se già lì era accaduto un po’ per caso, lei aveva scelto quel vestito blu che non piaceva proprio a nessuno. Poi le hanno regalato quel vestito incredibile, quello amaranto a cui proprio non poteva rinunciare. E infatti tutti se lo ricordano ancora. Yes, yes, yes.

Gli anni d’oro

Erano ancora gli anni d’oro. Quelli in cui lei parlava e tutti ascoltavano, lei rideva e tutti ridevano. Una costante gara a chi la assecondava di più. Ma nonostante questo lei non si concedeva mai del tutto. Giocava, un po’ provocava, ma mai esagerando. E poi sul più bello… lei andava via. Sola, lasciando tutti così a rodersi perché lei avesse dato retta a un altro. Tutti quei sogni, quei desideri di offrirle da bere e stare da soli con lei. Erano i suoi 31, me li ricordo come se fossero ieri. Lei, contesa da quei due energumeni che nessuno sopportava. Alla fine arrivò quel ragazzo brillante e un po’ sfrontato con la valigia dorata e riuscì a salvarla. Sembrava l’inizio di una love story perfetta.

La crisi dei 30

Ma nel frattempo lei stava cominciando a invecchiare. Tanto che smise addirittura di dire la sua età pubblicamente. La gente iniziava a essere confusa. “Ma quanti anni ha adesso Mania?” “Eh, chi lo sa. Adesso quando compie gli anni sulla torta non mette più le candeline. Solo qualche disegnino. A volte una stella, a volte un sole, a volte una bandiera dei pirati.” “Ma lei è sempre bella?” “Ma sì dai, certo che è sempre bella”. Ma si sa, a volte invecchiando si fanno delle scelte di vita sbagliate, scelte che anni dopo ti fanno chiedere se fosse davvero la cosa giusta da fare, se non si potesse agire diversamente.

Le scelte sbagliate

Me li ricordo gli sguardi d’odio che tutti le lanciavano. Lei aveva scelto lui e ogni anno quando arrivava stavano sempre mano nella mano. Aveva scelto Roman Reigns. Che non avrà la nostra loquacità eh – non vi permettete di chiedergli di raccontare la storia di Jack e del fagiolo gigante – ma sa benissimo dove mettere le mani. E tutti giù a tempestare di commenti: “Che cazzo c’entra con lui??” “Che stupida!!” “Lo so già che la farà soffrire, invece io sì che sarei il tipo giusto per lei!” Eppure lei è rimasta con lui. Anche negli ultimi anni, quando lui ha fondato una gang perché sentiva questo desiderio ossessivo di riconoscimento. Una relazione tossica.

La regola del full-timer

Talmente tossica che alla fine lei non ce l’ha fatta più. Ha dovuto darsi allo scambismo. Lo aveva già fatto in passato ma solo una volta ogni tanto, per scherzo. Invece negli ultimi anni è diventata una malattia. E ha dovuto richiamare tutti i suoi partner passati, quelli che una volta l’avevano resa grande ma che ora erano semplicemente troppo vecchi. O troppo privi d’interesse. A volte ha chiamato persino qualche celebrità, anche se per quelle ha sempre avuto un certo feticismo.

E tutti i suoi pretendenti? Niente, loro stanno lì ad aspettare. Hanno ancora fiducia perché prima o poi il loro momento arriverà, no? Continuano a fare del loro meglio, a tirare avanti la baracca per tutto l’anno aspettando lei. Il loro problema è uno solo. Non riescono a capire che

La regola del full-timer non sbaglia mai
Se sei full-timer di un McMahon
Non ci combinerai mai niente mai, non vorrai
Rovinare un così bel rapporto

La regola del full-timer proprio perché
Non sei Reigns e non combinerai
Mai niente mai niente niente mai, non potrei
Mai vederti come WWE Champion

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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