BET ON HIM #128 – NOBODY TO BET ON

Ciao a tutti amici e soprattutto amiche di Tuttowrestling.com e benvenuti ad un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata al futuro del business. Numero che arriva con un leggero ritardo rispetto alla normalità per via di problemi tecnico logistici. Numero che arriva anche a meno di una settimana dall’avvento della Royal Rumble. Storicamente uno degli show più attesi dell’anno, ma che quest’anno si è rivelato un evento in chiaroscuro.


Ottimo main event iniziale (seppur con un finale meh), due Royal Rumble abbastanza scialbe qualitativamente, il match per il titolo WWE utile per avanzare la storyline principale di Wrestlemania e un mixed tag match dimenticabile. Niente di più e niente di meno. A vincere le Rumble, ancora una volta, i soliti noti. Ronda Rousey, al ritorno in WWE dopo un paio d’anni, per quella femminile e Brock Lesnar che, dopo aver perso il titolo WWE nel suo match contro Lashley è entrato “a sorpresa” nel match con il numero 30 uscendone vincitore.

QUALITY WANTED

Ripeto, entrambe le Royal Rumble molto deludenti. Quella femminile più avendo un buon star power ha avuto evidenti limiti tecnici. Senza parlare dei limiti numerici che ha portato all’infornata, a tratti non necessaria, di leggende o pseudo tali all’interna della stessa. Nessuna wrestler ha brillato se non la solita Bianca Belair e Rhea Ripley a tratti. Il resto praticamente fuffa con menzione speciale a Sasha Banks che, nonostante i poteri di Sailor Moon, è stata eliminata dopo poco per mano di Queen Zelina, dimostrando, forse, di non essere ancora al 100% della forma per tornare. La sua è sembrata una presenza d’ufficio, giusto perché non ce n’erano di altre da chiamare.

Vince Ronda Rousey che, nel suo anno di contratto, andrà presumibilmente a scontrarsi contro Charlotte Flair quest’anno e Becky Lynch il prossimo (stando ai rumor). Di fatto già negando un main event/match titolato femminile a Wrestlemania a qualcuno che ne avrebbe davvero bisogno alla distanza. Ma capisco a livello di business sia la scelta migliore.

BORING AND SAD

Molto più “triste” in questo senso la Royal Rumble maschile. Ditemi voi se avevate alla vigilia uno solo di possibile candidato alla vittoria tra i nomi annunciati alla vigilia. Questo, teoricamente, dovrebbe dovrebbe significare incertezza. L’incertezza, però, è data da uno star power all’altezza cioè avere molti nomi come possibili candidati. Non era il caso. Con tutto il rispetto dovuto a gente come AJ Styles, Kevin Owens o Big E che, se costruiti a dovere, possono perfettamente avere quello star power necessario allo scopo.

Invece, anche in questo caso, si va con l’usato sicuro. Vince Lesnar (con finale spoilerato dall’esito del match precedente) e via col vento. Anche in questo caso sono mancate le sorprese che ha reso la Rumble, a mio avviso, più noiosa.

NO NXT TO BE FOUND

Una delle grandi sconfitte della Rumble è senza dubbio NXT. Lo show del martedì sera non ha avuto nessuno dei suoi rappresentanti al suo interno di entrambe le risse. Suggellando ancora una volta la sconfitta a livello di considerazione del suddetto show. Certo, NXT 2.0 non è il vecchio NXT. Gran parte degli atleti dello show del martedì sera non sono pronti per un palcoscenico di questo tipo. Però davvero gente come Io Shirai, Raquel Gonzalez, Dakota Kai e Kay Lee Rae avrebbero fatto peggio delle varie Melina, Kelly Kelly, Summer Rae e Cameron (per quanto quest’ultima sia stata utile a livello di storyline con Sonya Deville e Naomi). Direi di no. Così come sicuramente non avrebbero sfigurato nomi come Pete Dunne, Tommaso Ciampa o Gunther (difficile scriverlo so nome…) in quella maschile. Anche se, in quest’ultimo caso, farli entrare per fargli fare figuracce avrebbe avuto anche poco senso effettivamente.

C’è stato un momento nella Rumble in cui erano sul ring Happy Corbin, Madcap Moss, Dolph Ziggler, Sheamus e qualche altro e mi è venuta malinconia. Davvero non vedevo nessun nome che mi dava qualcosa o che mi facesse esaltare. Zero. Forse questo avrebbero aggiunto i vari Ciampa e Dunne alla contesa. Una compagnia, la WWE, al momento incredibilmente incapace di costruire talenti.

Nonostante l’obiettivo dichiarato di NXT 2.0 sia proprio quello di costruire talenti per il futuro, a conti fatti poco si sta facendo nel main roster. E davvero non riesco a credere che la WWE, e Vince nello specifico, sia riuscita a disperdere un così grande quantitativo di talento e materiale umano che aveva a disposizione. Con un po’ di impegno e apertura di idee, chissà che roster avrebbe potuto avere ora e quante idee incrociate si sarebbero potute realizzare.

THERE WERE OPPORTUNITIES

Pensavo ad una Royal Rumble targata AEW e di coloro che potrebbero prenderne parte. Il paragone è francamente imbarazzante. Se ci aggiungi il fatto che molti dei wrestler AEW che ci sarebbero dentro ad aumentarne lo star power, fino a poco tempo fa erano sotto contratto della WWE. Pensate a Malakai Black o Andrade El Idolo che in AEW hanno un ruolo di “secondo piano” solo per l’eccessivo quantitativo di talento nel main event, quanto comodo avrebbero fatto oggi alla WWE in questo panorama così desolante per la WWE. Per non parlare dei vari Bryan Danielson, Jon Moxley, PAC. Senza dimenticare gente che è ancora “senza contratto” come Keith Lee. Insomma sprechi a valanga per un discorso già detto e ridetto varie volte, ma che ritorna a bomba a valle della deludente e noiosa Rumble di quest’anno. 

Qualche piccolo tentativo si sta facendo con gente come Austin Theory e Riddle. Pare che la WWE abbia piani importanti per entrambi. Costruzioni comunque molto lente ed elaborate. Certo, non si può far arrivare la gente al main event in maniera repentina, ma davvero attendere un’eternità, pusharli e poi farli perdere in continuazione perché poi la gente smette di prenderli sul serio col risultato di non poterli proporre a grandi livelli quando necessario.

Dovendo successivamente andare a ricorrere ai soliti nomi o, nel peggiore dei casi, ritrovarsi senza piani per uno dei titoli principali in vista di Wrestlemania. Se l’highlight della Royal Rumble non sono i suddetti wrestler ma un non wrestler come Bad Bunny o il solito Brock Lesnar, un paio di domande anche sulla costruzione dei tuoi talenti futuri bisogna farsela. Era tanto difficile far raggiungere gli ultimi quattro a Theory o far fare una figura migliore a Riddle (pur non deludendo come in altre occasioni)? Così si costruiscono i talenti per il futuro.

I DON’T GIVE A DAMN AABOUT THE BAD REPUTATION

Qualcosa in più si sta facendo a livello femminile ma il ritorno di Ronda Rousey per un anno implica probabilmente che la “Baddest Woman in the Planet” terrà in ostaggio il titolo femminile per almeno un anno. Facendo terra bruciata presumibilmente di chi, invece, in WWE ci staranno molti altri anni. Se è vero che è sempre qualcosa di nuovo rispetto al dualismo Charlotte/Becky, anche quello abbastanza stancante, è anche vero che anche in questo caso non si pianifica niente per il futuro vivendo alla giornata e sfruttando quel che si ha.

Chiaro, a Raw puoi sempre puntare su gente come Bianca e Rhea, ma oltre loro c’è il vuoto più totale anche perché le Four Horsewomen non dureranno in eterno. Speriamo davvero che NXT 2.0, l’infornata di talenti che presumibilmente ci sarà nel main roster dopo Wrestlemania, possa aiutare in questo senso. Certo, quello che abbiamo visto finora ad NXT 2.0, necessita molto ma molto tempo. 

FUTURE NEEDS HELP

Diciamo che se il futuro della categoria è in mano alle Nash Legend, Tiffany Stratton e compagnia cantante, dobbiamo solo pregare che le Horsewomen rimangano attive ancora per molti molti anni o che Ronda Rousey diventi una Brock Lesnar femminile. Se alla WWE sta bene così, per fortuna ci sono altri prodotti da scegliere. Non resta che sperare che la compagnia attui un cambio di marcia in questo senso. C’è la volontà di farlo? Solo il tempo ce lo dirà. Io sbaverei per un Orton vs Riddle per il titolo WWE in quel di Wrestlemania. Perché non provarci in un evento di due giorni i tuoi main event giù definiti? Si può sperimentare e si può osare. Ce la farà la WWE nell’impresa?

Adriano Paduano
Adriano Paduano
Appassionato di wrestling dagli inizi del 2000, negli ultimi anni ho vissuto a Londra dove ho coltivato la passione per il wrestling indipendente e la scena UK. Collaboro con Tuttowrestling da oltre dieci anni dove ho ricoperto il ruolo di Raw Reporter (occasionalmente anche ppv), redattore del WWE Planet ed attualmente scrivo il bi-settimanale Bet On Him con qualche comparsata nei vari podcast del sito.
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