Riflessione sullo status del calcio italiano

Il luogo di dibattito sugli eventi calcistici... Serie A, Champions League, campionati esteri e tutte le altre competizioni. Se volete dire la vostra sullo sport più famoso in Italia... questo è il luogo giusto!
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KaiserSp
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Re: Riflessione sullo status del calcio italiano

Messaggio da KaiserSp »

Ray magini ha scritto: 23/06/2023, 13:20 È così un problema il dirupo? Io sono per un darwinismo totale: se uno sport non può più stare in piedi, che muoia.
Secondo me l’unica soluzione per riorganizzare il calcio è la rottura del flebile equilibrio su cui poggia: quando le TV cominceranno a chiudere i cordoni della borsa ci sarà un bel patatrac e forse si ripenserà ad un nuovo modello di sport
si, è un grosso problema invece

con le dovute proporzioni, così come il sistema bancario, il calcio è una di quelle attività che non ti puoi permettere di far collassare (mi pare che da noi sia "l'asset più importante tra quelli non indispensabili") e non per nulla le società calcistiche godono di privilegi e di leggi ad hoc, inesistenti (per non dire inconcepibili) in altri ambiti economici ed aziendali.



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AFM2000
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Re: Riflessione sullo status del calcio italiano

Messaggio da AFM2000 »

uomodelmonte88 ha scritto: 23/06/2023, 9:58 Io in tutta sincerità non ce la faccio proprio ad auspicare che "il movimento calcistico" in Italia cresca e prosperi.
Non so, in un momento in cui un giovane laureato fatica a portarsi a casa 1200 euro al mese, mi sembra assurdo che il sistema calcio debba crescere perchè gente che prende tre milioni all'anno possa prenderne cinque e gente che prende sette milioni all'anno ne prenda dieci.
Per me serve un riequilibrio, non un'ulteriore espansione.

Il problema è la Premier, non la Serie A. Un problema che "risolvi" introducendo gradualmente a livello internazionale un salary cap, cosa che negli sport di squadra porta solo benefici, "spalmando" i giocatori forti su più squadre invece di concentrarli tutti nelle stesse e "aiutando forzatamente" i club a non fare stronzate finanziarie.
Lasciare tutto, come oggi, al libero mercato, introducendo solo due o tre regolette che sono specchi per le allodole, crea un sistema assurdo. Per dire, l'unica cosa bella di un PSG con soldi infiniti è vederli ogni anno uscire con la coda tra le gambe, però non è normale che esista una squadra così. Non è normale che il Newcastle di turno ti tiri fuori 80 milioni per Tonali, non è normale che qualche "pretendente" inglese prometta 8 milioni a Chiesa dopo un anno passato tra un brutto infortunio e l'essere la caricatura brutta di se stesso nei mesi del ritorno.
Poi ci sarà sempre la Cina o l'Arabia di turno a offrire venti milioni all'anno, ma almeno lì si è tutti concordi nel ritenerli fuori dal circuito internazionale e sostanzialmente ininfluenti.
La Premier ha influenzato. Ma il peggior Bayern degli ultimi 11 anni paga la clausola di Kim.

Si può dire che nonostante gli stessi risultati, il Napoli grossomodo è riuscito a splendere più del Bayern? Ma anche abbastanza nettamente?

Però Kim è inevitabilmente andato dal momento che è partita una proposta d'ingaggio impareggiabile.

Osimhen? Già si parla di rinnovo a 6 milioni rifiutato... 180 milioni (con o senza Mbappe, ma io dico che l'intenzione è fare Mbappe/Osimhen/Neymar per Luis Enrique) vuol dire almeno ingaggio triplicato.

E il PSG continua con le perculate in Europa.

Io penso semplicemente che più di così non ci si può muovere.

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MacheteKowalski
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Re: Riflessione sullo status del calcio italiano

Messaggio da MacheteKowalski »

Il problema sta anche nel fatto che di fronte allo strapotere della Premier e degli sceicchi, Gravina ha come unica ricetta l'introduzione di un salary cap.

Quindi non la riforma della serie A, non l'ammodernamento delle strutture, non una maggiore appetibilità nei mercati europei, no.
Il salary cap.

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IlBiondo
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Re: Riflessione sullo status del calcio italiano

Messaggio da IlBiondo »

MacheteKowalski ha scritto: 26/06/2023, 10:43 Il problema sta anche nel fatto che di fronte allo strapotere della Premier e degli sceicchi, Gravina ha come unica ricetta l'introduzione di un salary cap.

Quindi non la riforma della serie A, non l'ammodernamento delle strutture, non una maggiore appetibilità nei mercati europei, no.
Il salary cap.
Età di Gravina?
l'Italia ha come dramma perenne questa vecchiaia di idee di cui non riesce a liberarsi.

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MacheteKowalski
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Re: Riflessione sullo status del calcio italiano

Messaggio da MacheteKowalski »

IlBiondo ha scritto: 26/06/2023, 11:39 Età di Gravina?
l'Italia ha come dramma perenne questa vecchiaia di idee di cui non riesce a liberarsi.
70 tondi quest'anno.
Un giovincello

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Re: Riflessione sullo status del calcio italiano

Messaggio da IlBiondo »

MacheteKowalski ha scritto: 26/06/2023, 12:31 70 tondi quest'anno.
Un giovincello
Avevo scritto un post fiume ma poi mi sono ricreduto risparmiandovi l'asciugata totale.
Io questo crollo verticale di tanto (tutto?) in Italia me lo sentivo troppo. Ad essere onesto non avrei mai pensato ad un crollo verticale del genere (sono partito sola andata a capodanno 2010-2011), men che meno potevo pensare al Covid.
Quando ancora mi facevo rodere il fegato per il mio ex paese, questa cosa dei dinosauri perennemente nelle posizioni chiave in ogni ambito mi ha sempre mandato in bestia.
L'effetto piu' distruttivo e' il creare generazioni di giovani-gia'-vecchi.

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MacheteKowalski
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Re: Riflessione sullo status del calcio italiano

Messaggio da MacheteKowalski »

Mi correggo, non è stato Gravina ma Casini a dire queste frasi.

https://www.tuttomercatoweb.com/juventu ... mw=1846257

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Re: Riflessione sullo status del calcio italiano

Messaggio da IlBiondo »

Leggo le notizie dell'ANSA e subito ripenso a quello di cui discutevamo.
https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/ ... 1ce82.html
Professione: compagna del compianto Pablito Rossi.
Mi sembra un CV perfetto per lanciare il professionismo del calcio femminile in Italia.

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Sasori
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Re: Riflessione sullo status del calcio italiano

Messaggio da Sasori »

Inutile girarci attorno; in Italia l'economia va male.
E fra i grandi imprenditori, nessuno è interessato ad investire nel calcio.
Perchè? Perchè si perdono troppi soldi.

Purtroppo nell'industria calcistica i costi sono lievitati alle stelle dopo l'ingresso degli sceicchi.
Le società fatturano di più ma molti di questi introiti sono destinati ai salari e cartellini.
Questo ha causato un aumento esponenziale del costo del lavoro.

La Juventus ha provato a rimanere in scia, spendendo troppo e costrigendo la famiglia Elkann a fare 2 aumenti di capitale.
Siamo in balia dei fondi stranieri.

Noi abbiamo avuto il nostro momento di splendore.
Fra gli anni 80 e 90 eravamo il campionato di riferimento.
Molte riviste specializzate considerano la Serie A di quel periodo come la lega calcistica più forte di sempre (insieme al campionato brasiliano degli anni 60).
Ma purtroppo, i dirigenti di quel periodo non sono stati in grado di guardare oltre.
Non hanno avuto una visione ad ampio raggio.
Già nel 1997 l'indebitamento netto era salito da 60 miliardi ad oltre 200.
Il fair play finanziario poi (inaugurato nel 2009) non ha fatto altro che aumentare le distanze fra i club grandi e quelli piccoli.

Il problema oggi è il prezzo dei diritti televisivi.
In Italia abbiamo un giro di affari di 900 milioni, mentre in Inghilterra di 4 miliardi.
In Spagna ad esempio esiste un sistema folle, totalmente sprovvisto di mutualità.
Barcellona e Real Madrid si spartiscono la fetta maggiore, lasciando alle altre squadre le briciole (la differenza è di quasi 100 milioni).

Come uscirne?
Primo: Espansione nel mercato orientale.

Secondo, incremento del numero di abbonati.
Se gli abbonati aumentano, le TV pagano di più.
In Inghilterra gli abbonati sono 15 milioni, in Spagna 6 e in Italia 4.
E la Spagna ha quasi 13 milioni in meno di abitanti rispetto all'Italia.
Il nostro paese è massacrato dalla pirateria.

Terzo: stadi di proprietà per aumentare i ricavi.

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