Mio commento:
E’ l’ottobre 1986, quando la Bonelli manda in edicola il primo numero del suo nuovo fumetto: Dylan Dog, partorito dalla mente di Tiziano Sclavi.
Quello della Bonelli è un vero e proprio azzardo, che però pagherà: nel giro di pochi anni, Dylan Dog diventerà un vero e proprio fenomeno di costume, arrivando in un certo periodo a superare anche Tex per vendite.
Commentare questo numero 1 è difficile, soprattutto perché è difficile distaccarsi dal suo valore storico e affettivo.
Mettiamo le cose in chiaro: il soggetto de “L’alba dei morti viventi” è un chiaro omaggio ai film di Romero, e quindi, soprattutto nel 2018, risulta poco originale. Inoltre, quello che troviamo in questo numero è un proto-Dylan Dog. Dylan già possiede tutte le caratteristiche ricorrenti che lo renderanno famoso, dalla sua ironia al suo scetticismo, dal clarinetto al galeone, dal maggiolino a Groucho, dal vegetarianismo al debole per le donne. Alcuni di questi caratteri sono addirittura esagerati, come Dylan che non si fa problemi a baciare una donna che gli ha appena rivelato di aver ucciso il marito.
Ma in questo numero Dylan possiede anche caratteristiche che poi verrano eliminate o ridimensionate: qui risulta ancora un “eroe” classico e spavaldo, in possesso di stratagemmi alla James Bond
. Un po’ strano per chi è abituato a conoscere il “vero” Dylan Dog, divenuto famoso soprattutto come “antieroe”.
Ma bando alle ciance, parliamo dell’albo in sé per sé:
Copertina: voto 10. La copertina e l’immagine più iconiche di tutta la storia di Dylan. Se pensi a Dylan Dogi, pensi a questa copertina del grande Villa.
Soggetto: voto 5. Come detto, una trama classica e scontata, ma che presenta dei forti spunti originali soprattutto nei personaggi (Xabaras non è il classico “scienziato pazzo” che vuole distruggere il mondo: le sue motivazioni sono molto più raffinate, ma di questo parlerò più avanti).
Disegni: voto 10. I disegni di Stano sono per me un capolavoro del fumetto. E’ vero, il tratto è personalissimo, sporco e disturbante, ma chi non lo gradisce non si spaventi: questo non è un tratto comune in Dylan Dog. La forza espressiva di queste tavole è incredibile oggi nel 2018, figuriamoci nel ’86, per un pubblico abituato a leggere Tex. Atmosfera incredibile, e zombie di primo ordine. Basti vedere questa tavola:
Sceneggiatura: voto 10.
Poco (o tanto) da dire. Il genio di Sclavi emerge prepotente anche in una storia così semplicemente action. Ironia e umorismo sopraffini, dialoghi freschi e incalzanti ancora oggi, un Groucho in formissima e un Dylan irresistibile nel suo essere (esageratamente) badass.
E poi non dimentichiamoci quelle trovate che solo Sclavi poteva partorire: per esempio, l’arrivo ad Undead in bicicletta - una scena incredibile nella sua capacità di abbinare tensione, horror e umorismo surreale.
SPOILER:
Menzione speciale per il discorso di Xabaras, in cui egli svela le motivazioni che lo hanno spinto a creare degli zombie. In questo discorso troviamo già una delle tematiche fondamentali di Sclavi, ovvero che il vero orrore non si trova negli “strani” o negli emarginati, ma nella società e negli individui che si definiscono normali:
“Ma, naturalmente, nessuno ha mai capito qual era il mio vero intento… non creare mostri… e perché poi? Basta aggirarsi per una città in un’ora di punta per vederne a volontà, di mostri… tutti chiusi nelle loro automobili, pronti a scannarti se non parti appena scatta il verde. Chiunque conquisti un po’ di potere diventa un mostro… l’impiegato che ti tratta male solo perché è dietro uno sportello… il dittatore che uccide migliaia di persone negli stadi… no, di mostri ce ne sono abbastanza, non serve di creane di nuovi.”
Parole che lette oggi, in un mondo popolato di zombie da smartphone, sono ancora più emozionanti.
Ed è curioso che il primo a pronunciarle in tutta la storia di Dylan Dog sia un cattivo.
Da questo discorso pagina 58 possiamo presagire il Dylan Dog futuro, le sue tematiche, la sua poetica. Pur in una storia semplice e diretta, di “intrattenimento”, comunque di altissima qualità autoriale.
VOTO TOTALE: 8.5
Curioso di leggere "la Vostra" cit.