Lasciatemi dire la mia sui "diritti dei lavoratori".
"Articolo 18" è uno slogan.
Ce l'hanno tolto, lo rivogliamo, ovvio.
Però non è che dieci anni fa grazie all'Articolo 18 la precarietà fosse un incubo lontano, eh. Innanzitutto si applicava solo in contesti lavorativi medio-grandi, escludendo tutta la fetta di chi lavora da dipendente nelle microaziende (in certi contesti extraurbani questi ultimi sono la stragrande maggioranza).
In secondo luogo, riguardava soltanto i licenziamenti illegittimi (e un datore di lavoro un minimo sveglio non te lo fa, il licenziamento illegittimo: vede di far sì che ci sia giusta causa o giustificato motivo).
Poi, non dimentichiamo che negli ultimi anni il contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato non è certo stato lo standard, a favore di altre tipologie (da sempre sprovviste di Articolo 18).
Ultima cosa, non dimentichiamo i casi delle persone reintegrate e poi costrette a mobbing mostruosi e angherie di ogni tipo, a volte perfettamente legittime (ricordo bene il caso della signora reintegrata con Articolo 18 e costretta alle dimissioni dopo mesi e mesi in cui la mattina veniva fatta accomodare su una sedia dopo averle detto "Prego, non faccia niente anche oggi"). Se è venuto meno un rapporto fiduciario, non è che una reintegra per via giuridica sia la panacea di tutti i mali: alla prossima, trovano il modo di farti fuori in modo legittimo.
Sarei curioso di trovare delle statistiche sull'effettivo utilizzo dell'Articolo 18, ma devo dire che qualche frettolosa ricerca non ha dato grossi frutti.
Secondo me, a sensazione, è basso.
Poi felice di essere smentito.
EDIT (Un articolo che spiega la mancanza di dati ufficiali sull'applicazione dell'Articolo 18 è questo ->
https://ilmanifesto.it/pochi-i-reintegr ... mportante/" onclick="window.open(this.href);return false;)