POLITICA ESTERA

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Dopo quanti giorni dalla fine tutti torneranno a trattarsi da amiconi con Putin?

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Uno_Due
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Uno_Due »

Vader_time! ha scritto: 15/04/2024, 13:35 In modo bizzarro, Trump è sostenuto da una parte della comunità ebraica non indifferente, senza contare che è foraggiato da varie organizzazioni neoevangeliste estreme e non favorevoli alla politica di Bibi; poi ovviamente bisogna vedere se manterrà l'idea dell' "America first" ritirandosi quanto possibile dagli interventi di politica estera, ma quello è tutto da vedere.

Comunque l'Iran fa la voce grossa ma se parte l'escalation sono i primi a saltare e lo sanno quindi continueranno coi proclami vari ed azioni dimostrative ma non si giocheranno la carta della guerra aperta, anche perché sostengono sì varie organizzazioni a scopo antisionista ma, ad esempio, in Palestina varie parti non vedono di buon occhio il regime islamico
non lo vedono di buon occhio per la questione sunniti/sciiti o perchè li vedono come dei tiranni?
diciamo che se trump fa quello che dice DOVREBBE continuare la politica di biden in israele, ovvero "facciamoci i cazzi nostri"



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Uno_Due
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Uno_Due »

Colt877 ha scritto: 15/04/2024, 14:11 Scrissi a suo tempo che, fino a quando non si specifica chiaramente quale sia il confine tra trolling e "pacifiche opinioni fuori dal coro" non si verrà mai a capo del degrado in cui è piombata questa sezione. Che poi, su argomenti come il wrestling, a me sta anche bene che ci siano gimmick (a patto che siano un minimo interessanti e che si aggiornino ogni tanto); su questioni più serie, però, ti fanno cascare le braccia certi commenti e certe "faide" che vanno avanti da anni ormai.

Sul secondo punto, invece, l'America invita saggiamente alla prudenza per due ragioni principali: la prima, interna, perché Biden ha estremo bisogno dei voti dei musulmani per aggiudicarsi le presidenziali di novembre, che saranno sul filo di lana, e in America quella parte di elettorato lo vede come corresponsabile delle stragi compiute da Bibi a Gaza; la seconda, perché all'America non conviene un allargamento del conflitto col serio rischio di dover intervenire direttamente per garantire la sicurezza di Israele, avendo anche il conflitto in Ucraina che sta entrando in una fase critica.

Infatti, chi è che in questo momento spinge affinché il Medio Oriente diventi una polveriera? Il dittatore russo, che si gode la destabilizzazione di questa regione che per gli interessi americani è molto più importante dell'est Europa, sperando di poterne intascare dividendi sul terreno in Ucraina, tra l'Europa divisa e l'America concentrata altrove.

Anche la mossa iraniana, comunque, va letta in chiave tanto esterna quanto interna. I più giovani nel regime ormai hanno quasi preso il potere, pure se de iure alla guida della Repubblica Islamica ci sono ancora figuri risalenti alla prima generazione della rivoluzione. E, a differenza della politica portata avanti fino ad oggi, i più giovani vogliono un ruolo dell'Iran molto più interventista. Fino ad ora l'Iran si era limitato ad esercitare la sua influenza attraverso i suoi alleati nella regione, facendo pressioni su Hamas e sugli Houthi affinché portassero avanti azioni che potessero essere vantaggiose anche per il ruolo esercitato dall'Iran nel Medio Oriente. L'attacco ad Israele dell'altra sera, più scenico che altro, apre comunque una nuova prospettiva che produce ulteriore incertezza. Pertanto, Biden invita alla prudenza Bibi, che già a Gaza ha perso totalmente il controllo della situazione, macchiandosi di gravissimi crimini contro l'umanità (e prima che arrivi il solito Depeche a leggere quello che vuole nelle mie parole: lo so, quelli di Hamas hanno commesso altrettanti, se non ancora più numerosi crimini di guerra. Ma Israele deve essere qualcosa di meglio di uno Stato che falcidia civili innocenti giustificando i propri crimini dietro quelli di un gruppo di terroristi tagliagole come Hamas) e non riuscendo neanche a chiarire quale sia esattamente l'obiettivo dell'azione israeliana. Per questo Biden a Bibi gli ha detto praticamente: "Prendi come una vittoria l'aver respinto il 99% dei droni e dei missili iraniani, perché se rispondi al fuoco col fuoco gli usa non ti seguiranno"; se invece, nonostante le pressioni americane, il governo di Tel Aviv dovesse decidere di rispondere bombardando a sua volta l'Iran, allora a quel punto sì che potrebbe scoccare la scintilla che dà inizio all'incendio.
sbaglio però o i maggiori oppositori del regime iraniano sono sempre giovani? praticamente è un "giovani vs giovani"?
ma infatti quelli che sostengono, a ragione, che israele sia l'unica democrazia del medio oriente non fanno sto gran complimento al governo di bibi. banalmente, da dei tagliagole (perchè i seguaci di hamas, al di là delle legittime ragioni, quello sono) ti aspetti il peggio, da un paese che si definisce democratico (e che, bibi permettendo, lo è) sta roba non te la aspetti.
certo che, per quanto sia una posizione legittima e condivisibile, vedere l'america che cerca di calmare le acque mi fa sorridere. biden sarà un rincoglionito ma a sto giro l'ha azzeccata.


sul degrado di sta sezione sfondi una porta aperta. c'è da dire che nella sezione calcio pure io non sono stato irreprensibile contro cheating (ma è cheating, farebbe incazzare pure buddha, concedetemelo :LOL: )

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Mds32
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Mds32 »

KaiserSp ha scritto: 16/04/2024, 10:32 non necessariamente

noi non conosciamo con precisione quale sia l'obiettivo di putin per "dichiarare la vittoria": potrebbe essere tutta l'ucraina, potrebbe essere solo i territori occupati, potrebbe essere i territori occupati + zona cuscinetto e così via...

noi li conosciamo? no
putin li ha mai dichiarati? no
quindi di cosa stai parlando?
anche la "denazificazione" è sempre stata solo una ciarla per la propaganda e mai un obiettivo specifico

dal lato nostro invece abbiamo annunciato pubblicamente, più e più volte, la nostra definizione di vittoria, e cioè "la rinconquista completa di TUTTI i territori occupati"

ad oggi a che punto siamo con la riconquista completa di TUTTI i territori occupati?
stiamo meglio o peggio di un anno fa?
se stiamo meglio, di questo passo quanto tempo ci vorrà per riconquistare tutto?
se stiamo peggio, cosa abbiamo sbagliato? chi sono i responsabili? come intendono fare ammenda? quale sarà la strategia futura?
e così via
sono tutte domande legittime alle quali però chi di dovere si vergogna di rispondere perchè a nessuno piace essere portatore di sventura

a naso, direi che sicuramente non stiamo vincendo e, nella migliore delle ipotesi, a stento riusciamo a tenere la linea del fronte (anche se pare che i russi stiano sfondando qua e là sporadicamente)

quindi, sì, stiamo perdendo malamente perchè il nostro obiettivo di vittoria, ad oggi, è lontanissimo e probabilmente irrealizzabile con l'attuale strategia

per come la vedo io, visto che la guerra convenzionale è insostenibile economicamente, non ha dato i frutti sperati ed il fronte europeo si sta lentamente sgretolando, le alternative sono:
- passare alla guerriglia, con tutto ciò che ne consegue
- sedersi ad un tavolo per raggiungere almeno un cessate il fuoco e da là trattare con putin per limitare i danni, con buona pace di kiev, visto che partiamo da una situazione di netto svantaggio ed il coltello dalla parte del manico ce l'ha lui

se poi vogliamo mandare truppe regolari e trasformare il tutto in una guerra mondiale, allora le conseguenze diventano imprevedibili ma almeno per ora nessuno pare essere così folle tra i leader politici
Mettiamo in chiaro una cosa:

riconquistare i territori occupati dalla Russia è l'obiettivo dell'Ucraina, NON nostro.

L'Italia e la NATO allo stato attuale delle cose NON SONO in guerra ma si limitano a fornire mezzi, armi e munizioni all'Ucraina per permettere a questa di difendersi dai tentativi di occupazione russa (obiettivo più che palese visto e considerato che le dichiarazioni di "liberare i territori russi in mano all'Ucraina" contrastano con le azioni offensive che la Russia da ormai 3 anni continua a lanciare nonostante l'occupazione dei suddetti territori) e di provare a riprendersi i territori sottratti dalla Russia

E fa ridere l'equazione non stai vincendo=stai perdendo malamente.

Chiudo con la chiosa finale: quindi l'Ucraina, per limitare i danni, dovrebbe smettere di difendersi e trattare con l'occupatore Putin perchè è in netto svantaggio (ma anche no) e il coltello dalla parte del manico lo ha lui (ma anche no 2.0) con l'ovvia conseguenza di perdere definitivamente i suoi territori occupati però la Palestina, per limitare i danni, non deve fare le stesse cose con Israele (loro si che sono in netto vantaggio e hanno il coltello dalla parte del manico) ma anzi fa benissimo a farsi aiutare da Libano, Giordania, Iran e dai vari gruppi terroristici che vedono bene la sparizione definitiva di Israele.
Quando si dice essere coerenti con le proprie idee.

Vabbè dai direi che abbiamo idee talmente diverse sulle questioni che discuterne sarebbe solo una inutile perdita di tempo quindi la chiudo qui una volta per tutte.

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Colt877
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Colt877 »

Uno_Due ha scritto: 16/04/2024, 11:10 sbaglio però o i maggiori oppositori del regime iraniano sono sempre giovani? praticamente è un "giovani vs giovani"?
ma infatti quelli che sostengono, a ragione, che israele sia l'unica democrazia del medio oriente non fanno sto gran complimento al governo di bibi. banalmente, da dei tagliagole (perchè i seguaci di hamas, al di là delle legittime ragioni, quello sono) ti aspetti il peggio, da un paese che si definisce democratico (e che, bibi permettendo, lo è) sta roba non te la aspetti.
certo che, per quanto sia una posizione legittima e condivisibile, vedere l'america che cerca di calmare le acque mi fa sorridere. biden sarà un rincoglionito ma a sto giro l'ha azzeccata.


sul degrado di sta sezione sfondi una porta aperta. c'è da dire che nella sezione calcio pure io non sono stato irreprensibile contro cheating (ma è cheating, farebbe incazzare pure buddha, concedetemelo :LOL: )
Il grosso problema dell'Iran è che non ha una presa così forte sulla maggioranza dei giovani, però l'opposizione è debole e disorganizzata, pertanto finché non si verrà a creare una grossa crisi, come ad esempio una guerra diretta con Israele che potrebbe comportare la mobilitazione di ampie fasce di popolazione contrarie al regime, sarà difficile vedere un regime change in Iran. Che è poi anche il motivo per cui le vecchie guardie del regime fanno di tutto per non scendere mai in campo direttamente: sanno benissimo che il loro primo nemico si nasconde all'interno del paese.

Sull'America, invece, io credo che ultimamente non si stiano muovendo così malamente. Certo, c'è stata l'ignominiosa ritirata dall'Afghanistan che resterà una macchia indelebile della loro storia, ma tanto in Ucraina quanto ora in Medio Oriente l'amministrazione Biden non aveva molti margini di manovra. Il grosso problema degli americani rimane la difficoltà di far capire ai propri alleati quelli che sono gli obiettivi raggiungibili. Ad esempio, l'Ucraina si è complicata enormemente la vita quando ha deciso di passare al contrattacco e la situazione difficile che si ritrova oggi sul terreno è figlia del fallimento della suddetta controffensiva. Eppure, gli americani non sono stati in grado di esercitare una vera funzione di guida (perché, ne sono sicuro, se fosse stato per gli USA gli ucraini sarebbero rimasti tutto il tempo sulla difensiva, lasciando l'onere dell'offensiva alla Russia o andando de facto a stabilire dei nuovi confini qualora i russi si fossero fermati), limitandosi a reagire a quelle che sono le scelte dei loro alleati. Lo stesso, in misura diversa, sta succedendo a Gaza. Biden ha ovviamente condannato Hamas, però pur avendo sconsigliato fortemente a Bibi di avventurarsi in una nuova guerra a Gaza non ha potuto far molto per impedire che gli israeliani si macchiassero di terribili crimini di guerra nei confronti della popolazione palestinese. Ora, dopo l'attacco al consolato iraniano e questa risposta più dimostrativa che altro da parte dell'Iran, Biden sembra aver dato un vero e proprio ultimato a Bibi: "O fai come ti dico, oppure te la vedrai da solo". Evidentemente, Israele non potrebbe esistere senza il sostegno degli USA; altrettanto evidentemente, però, se Israele dovesse andarsi ad infilare in una guerra che potrebbe porre a rischio la sua stessa esistenza, nonostante le parole di Biden, gli USA non potrebbero restarne fuori. Da qui la grossa preoccupazione internazionale sul tipo di risposta che Israele darà, che deve essere sì decisa, ma anche non troppo a tal punto da far scoppiare una guerra con l'Iran.

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Uno_Due
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Uno_Due »

Colt877 ha scritto: 16/04/2024, 14:58 Il grosso problema dell'Iran è che non ha una presa così forte sulla maggioranza dei giovani, però l'opposizione è debole e disorganizzata, pertanto finché non si verrà a creare una grossa crisi, come ad esempio una guerra diretta con Israele che potrebbe comportare la mobilitazione di ampie fasce di popolazione contrarie al regime, sarà difficile vedere un regime change in Iran. Che è poi anche il motivo per cui le vecchie guardie del regime fanno di tutto per non scendere mai in campo direttamente: sanno benissimo che il loro primo nemico si nasconde all'interno del paese.

Sull'America, invece, io credo che ultimamente non si stiano muovendo così malamente. Certo, c'è stata l'ignominiosa ritirata dall'Afghanistan che resterà una macchia indelebile della loro storia, ma tanto in Ucraina quanto ora in Medio Oriente l'amministrazione Biden non aveva molti margini di manovra. Il grosso problema degli americani rimane la difficoltà di far capire ai propri alleati quelli che sono gli obiettivi raggiungibili. Ad esempio, l'Ucraina si è complicata enormemente la vita quando ha deciso di passare al contrattacco e la situazione difficile che si ritrova oggi sul terreno è figlia del fallimento della suddetta controffensiva. Eppure, gli americani non sono stati in grado di esercitare una vera funzione di guida (perché, ne sono sicuro, se fosse stato per gli USA gli ucraini sarebbero rimasti tutto il tempo sulla difensiva, lasciando l'onere dell'offensiva alla Russia o andando de facto a stabilire dei nuovi confini qualora i russi si fossero fermati), limitandosi a reagire a quelle che sono le scelte dei loro alleati. Lo stesso, in misura diversa, sta succedendo a Gaza. Biden ha ovviamente condannato Hamas, però pur avendo sconsigliato fortemente a Bibi di avventurarsi in una nuova guerra a Gaza non ha potuto far molto per impedire che gli israeliani si macchiassero di terribili crimini di guerra nei confronti della popolazione palestinese. Ora, dopo l'attacco al consolato iraniano e questa risposta più dimostrativa che altro da parte dell'Iran, Biden sembra aver dato un vero e proprio ultimato a Bibi: "O fai come ti dico, oppure te la vedrai da solo". Evidentemente, Israele non potrebbe esistere senza il sostegno degli USA; altrettanto evidentemente, però, se Israele dovesse andarsi ad infilare in una guerra che potrebbe porre a rischio la sua stessa esistenza, nonostante le parole di Biden, gli USA non potrebbero restarne fuori. Da qui la grossa preoccupazione internazionale sul tipo di risposta che Israele darà, che deve essere sì decisa, ma anche non troppo a tal punto da far scoppiare una guerra con l'Iran.
magari dico una cazzata, ma questo "indebolimento" del peso americano a livello internazionale forse è dovuto anche alla politica di trump. la ritirata dall'afghanistan, gestita male da biden, se non erro l'aveva decisa donald

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Hard Is Ono
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Hard Is Ono »

Uno_Due ha scritto: 16/04/2024, 17:59 magari dico una cazzata, ma questo "indebolimento" del peso americano a livello internazionale forse è dovuto anche alla politica di trump. la ritirata dall'afghanistan, gestita male da biden, se non erro l'aveva decisa donald
L'indebolimento del peso americano è dovuto alla contingenza internazionale, la crisi di lungo corso apertasi nel 2008, e va al di là delle politiche di un singolo governo. Trump è l'effetto della crisi, non la causa.

Gli USA non avevano più la forza di esercitare un intervento diretto e decisivo già ai tempi di Obama con la crisi siriana e tutto quello che ne è venuto fuori (ISIS, nuovo protagonismo turco, intervento russo, ecc ecc).

L'indebolimento è comunque relativo, gli USA sono di gran lunga la prima forza mondiale oggi, economicamente e militarmente.

Quello che cambia rispetto all'epoca 1991\2008 è il quadro delle relazioni internazionali, in una fase di restrizione del commercio mondiale, della divisione in blocchi di alleanze e di conseguenti aumenti di tensione. In questa fase, gente che prima si sentiva subordinata, limitata o semplicemente che non poteva fare la voce grossa, oggi lo fa.

Vale per i nemici degli USA, come per gli alleati. Israele 15 anni fa non faceva quello che gli pareva, ma avevano pochi giorni\settimane per le loro azioni, prima che i governi USA li richiamassero all'ordine. Oggi tirano dritto e anzi cercano di coinvolgere gli USA secondo la loro agenda.

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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Uno_Due »

Hard Is Ono ha scritto: 16/04/2024, 18:12 L'indebolimento del peso americano è dovuto alla contingenza internazionale, la crisi di lungo corso apertasi nel 2008, e va al di là delle politiche di un singolo governo. Trump è l'effetto della crisi, non la causa.

Gli USA non avevano più la forza di esercitare un intervento diretto e decisivo già ai tempi di Obama con la crisi siriana e tutto quello che ne è venuto fuori (ISIS, nuovo protagonismo turco, intervento russo, ecc ecc).

L'indebolimento è comunque relativo, gli USA sono di gran lunga la prima forza mondiale oggi, economicamente e militarmente.

Quello che cambia rispetto all'epoca 1991\2008 è il quadro delle relazioni internazionali, in una fase di restrizione del commercio mondiale, della divisione in blocchi di alleanze e di conseguenti aumenti di tensione. In questa fase, gente che prima si sentiva subordinata, limitata o semplicemente che non poteva fare la voce grossa, oggi lo fa.

Vale per i nemici degli USA, come per gli alleati. Israele 15 anni fa non faceva quello che gli pareva, ma avevano pochi giorni\settimane per le loro azioni, prima che i governi USA li richiamassero all'ordine. Oggi tirano dritto e anzi cercano di coinvolgere gli USA secondo la loro agenda.
beh si indebolimento relativo, hanno comunque molto più peso dell'ue :(
insomma israele ha provato a tirare in mezzo gli usa, fallendo per ora (fortunatamente).
io comunque mi auguro ogni giorno che bibi tiri le cuoia, venga cacciato o costretto alle dimissioni, perchè quell'idiota sta facendo solo casini

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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Moxicity »

Gli Stati hanno stanno perdendo peso a livello internazionale (circa in ogni caso) più per problemi interni che esterni. Crisi economiche interne e una società meno orientata al conflitto hanno spinto in questa direzione, pur sempre considerando che rimangono la maggior potenza mondiale.

Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, è palese che l’obiettivo di Putin fosse renderla una Bielorussia 2.0 (“neutrale”) ed è ben lontano dal raggiungerlo. Per l’Ucraina l’obiettivo primario è sopravvivere, poi eventualmente raggiungere i confini del 1994. In ogni caso la situazione è ben lontana dall’essere vicina.
E no, sta retorica della Russia vs NATO e che la Russia stia vincendo, è una cazzata, portata avanti dalla Russia stessa, da filorussi e da idioti.

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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da KaiserSp »

Guterres chiede de-escalation “urgente”
Il Segretario generale dell’Onu António Guterres ha chiesto al ministro degli Esteri iraniano Hosein Amirabdolahian una de-escalation “urgente” della situazione, durante un colloquio telefonico di cui il capo della diplomazia di Teheran aveva anticipato i contenuti su X. “Il Segretario generale ha ribadito al ministro degli Esteri i punti che aveva espresso nelle sue osservazioni al Consiglio di sicurezza in merito alla serie di attacchi iraniani contro obiettivi militari israeliani e agli attacchi contro gli edifici diplomatici iraniani a Damasco. Guterres ha chiesto una de-escalation urgente della situazione e di porre l’attenzione sul portare la pace in Medio Oriente”, ha detto il portavoce di Guterres Stephane Dujarric durante un briefing con la stampa. Amirabdolahian aveva precedentemente riferito su X della telefonata, dicendo di aver sottolineato con Guterres il fatto che l’attacco a Israele di sabato scorso era stato condotto in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e come risposta “legittima” al bombardamento del consolato iraniano a Damasco, in Siria.

Cameron: “Il G7 imponga sanzioni coordinate contro l’Iran”
Il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha chiesto che il G7 imponga “sanzioni coordinate” contro l’Iran dopo l’attacco con droni e missili condotto contro Israele. Il responsabile del Foreign Office si trova in visita nello Stato ebraico.

è pura poesia: se segui le regole, ti minacciano di sanzioni e poi te le impongono anche (notiza di stamattina) :idea:

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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da KaiserSp »

Indagine indipendente smentisce Israele: l’UNRWA non è complice di Hamas

https://greenreport.it/news/geopolitica ... -di-hamas/

Il rapporto finale “Independent Review of Mechanisms and Procedures to Ensure Adherence by UNRWA to the Humanitarian Principle of Neutrality” redatto dall’Independent Review Group on UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees), guidato dall’ex ministra degli esteri francese Catherine Colonna, «Israele ha reso pubbliche affermazioni secondo cui un numero significativo di dipendenti dell’UNRWA sono membri di organizzazioni terroristiche. Tuttavia, Israele deve ancora fornire prove a sostegno di ciò».


in pratica, ad oggi, l'accusa è alla stregua di una fake news, in compenso molti stati "scandalizzati" non hanno avuto remore a ritirare subito i finanziamenti all'UNRWA, annunciandolo in pompa magna

mi chiedo quanti di quei stati (tra cui il nostro) oggi facciano pubblicamente ammenda

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