Anche la WWE ora è "di moda": accuse di violenza sessuale

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CM-Cena
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Re: Anche la WWE ora è "di moda": accuse di violenza sessual

Messaggio da CM-Cena »

Il tono simil-intellettuale che alcuni cercano di darsi per difendere le proprie cagate dette.
Complimenti ai cruiser!



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Karran
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Re: Anche la WWE ora è "di moda": accuse di violenza sessual

Messaggio da Karran »

Inklings ha scritto:
In realtà la conditio sine qua non è la possibilità della scelta e il fatto che da essa derivino effetti e conseguenze (tra l'altro la responsabilità ce l'ho anche nel caso del "non potevo fare altrimenti" o del disturbo), non il giudizio retto che la muove, altrimenti nessuno commetterebbe più errori nelle proprie deliberazioni. Se non vi è coazione è comunque arbitrio, esercitarlo al meglio è una questione di altra natura rispetto all'assunzione di ciò che si compie. Comunque ho preso in considerazione la cosa (il fatto che una vittima possa essere lucida o meno, e che un aiuto di natura psicologica sia necessario proprio per questo), se leggi, ma questo non influisce sull'esistenza di una responsabilità. Ogni scelta ha motivazioni, come detto questo non giustifica nulla. Andare a capire quali possono essere è ciò che permette di evitare che ciò accade ancora.

Poi vorrei capire di più nel dettaglio cosa intendi per lucidità: la condizione psicologica di uno stupratore che magari ha subito a sua volta abusi, etc, è lucida? Se non attribuisci la responsabilità delle sue azioni a chi ha subito un trauma da una violenza, cosa diresti del caso di uno che ne commette a causa di quelle che ha subito a sua volta? Si può dire lucidità questa?

Riguardando ciò che ho scritto, forse sembro un po' troppo aggressivo, in realtà non è mia intenzione, anzi. Ti chiedo perché capisco che è il tuo campo, ti vedo molto preparato e vorrei capire bene come la pensi, tutto qui.
La possibilità di scelta è relativa.
Relativa alla comprensione della risposta emotiva.
Ad un evento stressante può si può rispondere nei modi più disparati, a seconda appunto della propria attribuzione di significato.
Là dove esiste, però, un rapporto di causalità diretta tra “violenza subita e stress provato”, mi riferisco alla vittima, esso non sussiste per chi la violenza la attua come risposta ad un passato di violenze.
Il motivo non è in una minore responsabilità o gravità in uno dei casi, ma nella differente situazione di un hic et nunc, per uno, e di un divenire psicologico, per l’altro.

Traducendo in concetti che ci sono più culturalmente vicini: intercorre una differenza simile a quella che intercorre tra raptus omicida e omicidio premeditato.

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KanyeWest
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Re: Anche la WWE ora è "di moda": accuse di violenza sessual

Messaggio da KanyeWest »

Passo giusto per ribadire che il libero arbitrio, inteso come risposta comportamentale in una prospettiva neurobiologica, non esiste e non può esistere. Poi per carità, il post di Inklings é ben scritto e pure condivisibile, ma non spiega nel modo più accurato ciò che può avvenire realmente in situazioni tese e stressanti come quelle citate in queste pagine.
Invito tutti, me compreso, a leggere con attenzione i post di Karran che spiegano perfettamente questa prospettiva

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Yourself is Steam
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Re: Anche la WWE ora è "di moda": accuse di violenza sessual

Messaggio da Yourself is Steam »

Per arbitrio s'intende uno "spazio" aldilà dell'evento traumatico, che può benissimo non essere "d'aria", lucido, nè, propriamente, libero, o mi dite che l'evento traumatico è una totalità? Se anche lo fosse, se anche facesse dimenticare il Mondo in cui si stava, rimane pur sempre il nulla d'impensato in cui quel Mondo è ora ricaduto, perché non ne dovrebbe essere responsabile? A stare appresso alla vittima mi pare la deresponsabilizziate del Mondo in cui prima viveva e che ha giustificato l'esistenza della violenza. Che ora non ci sia quel Mondo nella testa della vittima è chiaro, ma che il Mondo sia sparito e lo stesso non senta e non ne vada della violenza è agghiacciante. Superare il trauma non è, esattamente, fondare un nuovo Mondo a partire dall'evento traumatico? A me pare che si stia chiedendo solo questo, di smetterla di focalizzarsi soltanto sulla violenza fisica e guardare la violenza del Mondo che ha giustificato la violenza fisica e che la vittima ha abitato incurante.

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Karran
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Re: Anche la WWE ora è "di moda": accuse di violenza sessual

Messaggio da Karran »

Yourself is Steam ha scritto:Per arbitrio s'intende uno "spazio" aldilà dell'evento traumatico, che può benissimo non essere "d'aria", lucido, nè, propriamente, libero, o mi dite che l'evento traumatico è una totalità? Se anche lo fosse, se anche facesse dimenticare il Mondo in cui si stava, rimane pur sempre il nulla d'impensato in cui quel Mondo è ora ricaduto, perché non ne dovrebbe essere responsabile? A stare appresso alla vittima mi pare la deresponsabilizziate del Mondo in cui prima viveva e che ha giustificato l'esistenza della violenza. Che ora non ci sia quel Mondo nella testa della vittima è chiaro, ma che il Mondo sia sparito e lo stesso non senta e non ne vada della violenza è agghiacciante. Superare il trauma non è, esattamente, fondare un nuovo Mondo a partire dall'evento traumatico? A me pare che si stia chiedendo solo questo, di smetterla di focalizzarsi soltanto sulla violenza fisica e guardare la violenza del Mondo che ha giustificato la violenza fisica e che la vittima ha abitato incurante.
Forse non volendo, hai rafforzato ciò che dicevo, sottolineando un punto che, nel mio secondo post di risposta ad Orobi, avevo solo accennato.
“Superare il trauma non è, esattamente, fondare un nuovo Mondo a partire dall'evento traumatico?”
Assolutamente.
Solo che stai dando per scontato che quel “superare” contempli una elaborazione cognitiva ed emotiva tale da poter ricostruire un mondo in cui del vecchio esistono le colonne portanti, e del trauma i ruderi.
E questo è quanto accade in chi, vuoi per proprie capacità, vuoi per un percorso terapeutico, riesce ad elaborare un evento in maniera funzionale.

Hai tralasciato, però, tutta quella fetta di persone che, incapaci di elaborare l’evento, preferiscono attuare uno, o più, dei tanti meccanismi di difesa.
E quindi passano. Schiacciano dentro. Sublimano. Insomma... vanno oltre.
Ed è proprio a queste persone che un eco come quello del metoo fa effetto.
Quelle che, dietro la scia di “quello l’ha fatto! Ha parlato”, rivive la rabbia che non ebbe modo di sfogare.
E lì. Brucia. Rode. E quindi parla... e dietro di lei, un’altro. E un altro.

Qui non si discute il crimine, o le cause.
Il punto è capire perché qualcuno sceglie di tacere. E non gli si può riconoscere responsabilità alcuna.
Si, vero: magari parlando potresti fermare la ruota (difficile), magari butteresti un sassolino in uno stagno, ma quando sei vittima di una violenza (di qualunque tipo) la prima responsabilità ce l’hai verso di te, e verso il tuo equilibrio.
E se il tuo equilibrio ti chiede di “passare oltre”, lo fai.
Ed è giusto così.

Ovviamente, il discorso esula sempre da quelli che ci marciano per un po’ di visibilità; perché sì, ci sono.

Ora scusatemi, ma qui è notte; e me ne vado a letto.

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Yourself is Steam
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Re: Anche la WWE ora è "di moda": accuse di violenza sessual

Messaggio da Yourself is Steam »

Karran ha scritto:E non gli si può riconoscere responsabilità alcuna.
Deresponsabilizzi la vittima, appunto.
Che l'evento in quanto totalità premendo possa indirizzare anche a meccanismi difensivi non toglie il fatto che sia l'uomo ad aver fondato (fondato come dato al pensiero, non come creazione) quei meccanismi difensivi e ne è responsabile. Se per l'uomo l'unica risoluzione possibile all'evento fosse il superamento del trauma non avrebbe altro modo di agire. L'uomo non è responsabile di fronte nè a una legge giuridica, nè a una morale, è responsabile unicamente del proprio pensare. Se il proprio pensare ha fondato la possibilità dell'oblio ciò deve essere condannato. Ma il Mondo è il luogo dell'oblio e quindi di ste lotte del cazzo.

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Re: Anche la WWE ora è "di moda": accuse di violenza sessual

Messaggio da JoeJoeJoe »

RowdyRousey ha scritto: LOL. Questa frase grassettata è talmente stupida,agghiacciante, grave e offensiva che merita solo una grassa risata in faccia. La frase seguente in corsivo è una tua conclusione altrettanto stupida, campata in aria e priva di qualsiasi riscontro dal momento che 1) usi il plurale mentre stai parlando con me 2) utilizzi parole che non ho usato 3) non conosci me e non sai come tratto le donne.
Prima di leggere Hobsbawm invece ti consiglio di ritornare in terza elementare, dire che l'intero 900 è stato teatro di battaglie per i diritti della persona non vuol dire che l'intero 900 è stato teatro di battaglie unicamente per i diritti della persona. Impara a leggere prima ancora di scrivere. Nuovamente, non conosci me, ma mi fa piacere informarti del fatto che i miei titoli sono sufficienti a capire uno storico. Lo stesso si può dire dei tuoi?
Ti faccio notare che in un forum di wrestling non becchi solo il quindicenne che passa le giornate a criticare Vince. Con me caschi male, soprattutto se giungi a conclusioni assurde che non traspaiono assolutamente da quello che ho detto o scritto.
Leggi meno articoli su vice.com e impara a sviluppare un tuo pensiero

E insomma il tuo tono giustificatorio mi fa capire che ci ho preso in pieno, non c'è problema non sei l'unico maschietto che ha bisogno di utilizzare la violenza per eccitarsi un pochino.

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Re: Anche la WWE ora è "di moda": accuse di violenza sessual

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Re: Anche la WWE ora è "di moda": accuse di violenza sessual

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RowdyRousey
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Re: Anche la WWE ora è "di moda": accuse di violenza sessual

Messaggio da RowdyRousey »

JoeJoeJoe ha scritto:

E insomma il tuo tono giustificatorio mi fa capire che ci ho preso in pieno, non c'è problema non sei l'unico maschietto che ha bisogno di utilizzare la violenza per eccitarsi un pochino.
Il confine tra il trollaggio e la stupidità è sottile, e te lo stai calpestando in pieno. Nella speranza che sia il primo caso e non il secondo, ti lascio una buona serata

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Karran
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Re: Anche la WWE ora è "di moda": accuse di violenza sessual

Messaggio da Karran »

Yourself is Steam ha scritto: Deresponsabilizzi la vittima, appunto.
Che l'evento in quanto totalità premendo possa indirizzare anche a meccanismi difensivi non toglie il fatto che sia l'uomo ad aver fondato (fondato come dato al pensiero, non come creazione) quei meccanismi difensivi e ne è responsabile. Se per l'uomo l'unica risoluzione possibile all'evento fosse il superamento del trauma non avrebbe altro modo di agire. L'uomo non è responsabile di fronte nè a una legge giuridica, nè a una morale, è responsabile unicamente del proprio pensare. Se il proprio pensare ha fondato la possibilità dell'oblio ciò deve essere condannato. Ma il Mondo è il luogo dell'oblio e quindi di ste lotte del cazzo.
Attenzione, però; non è un deresponsabilizzare vero e proprio, bensì un rifocalizzare la responsabilità da civile a personale.
Soprattutto, tale spostamento non è perpetuo, e DEVE non esserlo; altrimenti verrebbe a cadere quella distinzione che avevo citato tra “hic et nunc” e “divenire psicopatologico.
La deresponsbilizzazione, chiamiamola così per comodità, riguardo al momento specifico dell’evento viene persino prevista dal codice penale, che è quanto di più impersonale la civilità umana abbia concepito, sotto forma di attenuanti e momentanea incapacità di intendere. Figuriamoci se non possiamo riconoscerla nell’ambito di una fenomenologia psichica.

Il punto, quindi, è sempre quello: perché, in mancanza di atto violento vero e proprio, si finisce con l’accettare lo scambio corpo-favori, e perché poi si decide di tacere?
Le motivazioni possono essere le più disparate: da quelle più legittime e comprensibili, a quelle deprecabili. Tutte queste riconoscono uno, o una serie di perché alle spalle; e tutti hanno lo stesso valore fenomenologico. Siamo noi osservatori, poi, con la nostra attribuzione di significato, a riconoscerne alcuni come “comprensibili attenuanti”, altri come “responsabilità personali”, ed altri ancora come “sintomo di cinismo ed arrivismo”.

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