Ma seriamente non riuscite a capire la differenza tra responsabilità e colpa? A capire che dall'attribuire la prima non consegue necessariamente l'attribuire l'altra? A fare una distinzione tra l'ambito del giuridico da quello del morale almeno ce la fate? Guardate che non è un compito così insormontabile. A parte che come dice Yis (ho visto ora che hai risposto al mio post nell'altro topic, quando ho tempo rispondo anche) si potrebbe anche ragionare sul concetto di colpa (anche io consiglio l'ottimo Jaspers, che è pure #antifa
), anche se non sarei così estremo in tale contesto.
Nessuno ha negato le difficoltà psicologiche, nessuno ha negato che possa e in molto casi debba esserci un aiuto psicologico. Si sta solo dicendo che, in quanto soggetti liberi (ma anche il determinismo può tener conto della responsabilità), possiamo compiere delle scelte e queste scelte hanno delle conseguenze. Se assisto ad un crimine nei confronti miei o di qualcun altro, POSSO scegliere di denunciare (fino al libero arbitrio ci siamo più o meno tutti, spero). Io non ho colpe di eventuali stupri o molestie nei miei confronti. Decido di non denunciare per i motivi più disparati. Il tipo che ho denunciato continua ad agire indisturbato, fa a un sacco di persone quello che ha fatto a me. Io non ho COLPE di questo, non ne sono l'autore e non volevo che accadesse. Ma il fatto che io non ho denunciato, potendo farlo, ha CONTRIBUITO A PERMETTERE che quei crimini, evitabili almeno a livello teorico, siano accaduti indisturbati. Non ne sono la causa, non ne sono l'autore, in questo senso non ho colpe. Ma avrei potuto fare qualcosa, o avrei almeno potuto tentare e non l'ho fatto. Ci sono milioni di motivi per cui non l'ho fatto, anche ragionevoli (paura di ripercussioni, di veder distrutta la mia carriera, convinzione che non mi crederanno/non farà alcun effetto, vergogna e "debolezze psicologiche" gravissime, etc.). Queste sono le MOTIVAZIONI della scelta, le ragioni per cui scelgo qualcosa piuttosto che qualcos'altro. Alcune di esse possono essere delle attenuanti, alcune delle aggravanti. Nessuna di queste, essendo io un soggetto libero (se assumiamo che non lo siamo ok, ma allora possiamo anche chiudere la discussione) è una GIUSTIFICAZIONE, nessuna di questo elimina le mie responsabilità e le conseguenze che le mie azioni hanno nel mondo.
Questo è ciò che si può dire a livello generale. Non sono psicologo né psichiatra e non mi addentro nella casistica non avendone la competenza, ma penso che lo scopo primo di un aiuto di questo tipo, spesso necessario, sia quello di aiutare a superare o affrontare il trauma e infine denunciare perché ciò non si ripeta su altre persone. Questo non è responsabilizzare? O perdo qualcosa?
Quindi perché continuate a dire che si sta colpevolizzando quando è l'esatto opposto? Perché continuate ad affermare che alcuni utenti mettono sullo stesso piano molestie, avance spinte e stupro quando NESSUNO nelle pagine precedenti l'ha fatto? Cambiare le parole è un giochino divertente ma in una discussione, per dialogare, bisognerebbe cercare di capire cosa dice l'interlocutore, capire le sue ragioni e provare ad argomentare con le proprie.