Nicolasblaze ha scritto:
E' il giudizio sul quotidiano che mi respinge. Perché fondamentalmente il mio interesse nei confronti della religione è teologico, ma cerco di separarlo quanto più possibile dalla dottrina morale (trovo ancora sensato l'Eutifrone di Platone per come indica che la morale umana non può discendere dal divino). Quindi leggere condanne a questa o quella pratica mi infastidisce.
Sì, ma state parlando di due cose diverse: morale ed etica sono due cose distinte per presupposti e conclusioni, come ci ha insegnato il buon Spinoza (e sulla sua scia il buon Nietzsche). L'etica può (e deve) sussistere in un piano di immanenza, perché esprime il significato della condotta in termini di potenza, può scaturire tanto da una teologia immanentista (com'era appunto per Spinoza) quanto dal rifiuto della teologia. La morale scaturisce invece da una teologia trascendente, cioè dall'esistenza di un valore precedente e superiore all'Essere che ne dia il senso e vada ricercato nella proprie azioni.
Un teologia da cui non derivi nè una morale, nè un'etica, ma che sia pura speculazione non è una strada che può essere praticata senza contraddizioni.
Per dire, non si può conciliare l'esistenza di un Dio trascendente che dia senso ad ogni aspetto del reale ma agire "etsi deus non daretur" in qualcuno di questi aspetti, per esempio la politica o il diritto. O meglio sì, si può fare, ma non senza incoerenza.
Rimangono entrambe delle posizioni interessanti comunque. Dipende tutto dall'assunto di partenza. Ma sia l'etica, sia la morale prendono le mosse da un giudizio sull'Essere (e quindi sì, anche da posizione o da un rifiuto della teologia).
Discussione interessante, ma direi inadatta al thread.