Fatboy Slim è uno solo, è uno degli pseudonimi usati da Norman Cook. Quello più "commerciale" appunto. In realtà nella seconda metà degli anni '90, grazie anche all'esplosione di MTV in Italia, era abbastanza facile trovare molta musica elettronica nelle classifiche, per cui è difficile non definire commerciali anche i Chemical Brothers (lo spot Pirelli con Ronaldo aveva "Elektrobank" come tema musicale. E tra l'altro la protagonista del videoclip era Sofia Coppola) o i Prodigy (che prima dell'esplosione di "The Fat Of The Land" erano tranquillamente contenuti in compilation maranza) tanto per fare due nomi. Prima di Fatboy Slim era stato bassista degli Housemartins (conosciuti principalmente per "Caravan Of Love"), poi aveva fondato i Beats International (a loro volti noti ai più per quel mezzo capolavoro di "Dub Be Good To Me"), poi passa principalmente alla house, mescolando acid jazz, ritmi latini, funk, e qualsiasi cosa gli capiti sotto le mani. Ha un buon successo come Pizzaman con "Sex On The Streets" e "Happiness", house "ironica" e un po' carnevalesca. Come Mighty Dub Kats aveva piazzato nelle radio "Magic Carpet Ride/Son Of Wilmot" che non era proprio musica per tutti i gusti. Sotto quel nome a me non dispiace nemmeno "It's Just Another Groove". Anche "Turn On, Tune In, Cop Out" è roba sua, sotto Freak Power. Le cose che ha fatto con Riva Starr negli ultimi anni non mi hanno entusiasmato. Però personalmente trovo che il suo remix di "Brimful Of Asha" dei Cornershop sia uno dei brani più belli di tutti gli anni '90 (la versione extended ovviamente). Non era male anche la sua versione di "Body Movin'" dei Beastie Boys, ma un po' troppo caciarona e ruffiana.
Per rimanere negli anni '90 e su quei generi ci sarebbero gli Orbital, gli Underworld (immagino tu conosca "Born Slippy", sempre se non sei cresciuto in una foresta), i Primal Scream (un po' ostici, ci ho messo 10 anni per apprezzarli), gli Air ("Moon Safari" è un must, ma lì già andiamo verso un sound più soft). Moby inizia i 90s imponendosi con "Go" che oggi magari è un po' dimenticato, e li conclude con "Play" che all'epoca passava per uno degli album fondamentali del decennio. Anche lui campionava un po' di tutto, rumori di fondo, canti di inizio Novecento, vecchi blues. Se siete amanti di "X-Files" vi commuoverete riascoltando "My Weakness" che chiudeva l'opera. Da qualche parte ho un vecchio numero de "Il Mucchio Selvaggio" in cui c'era un elenco dei 100 album elettronici fondamentali. Se riesco a trovarlo posto qualche titolo.
Di gruppi degli ultimi anni mi hanno entusiasmato solo i Crystal Castles, con loro guazzabuglio di elettronica lo-fi e voci distorte. Magari puoi inziare da "Not In Love" dato che la versione in singolo è cantata da Robert Smith (non la versione dell'album), e puoi terminare con "I Am Made Of Chalk" che non ti conisglio di ascoltare nei momenti di angoscia. Sempre se non li conosci già, ho trovato molti loro brani in tv o nei videogiochi.
La trance non è mai stato il mio forte, ma stavo completando una lista di brani progressive/trance/sottogeneri vari legata soprattutto agli anni tra il '95 e il 97, se la cosa ti può interessare pubblico l'elenco (non le ho messe in fila e ora non ho voglia di farlo). Confesso comunque che molti brani li ricordavo meglio, e comunque sono legati a ricordi personali, quindi in prevalenza è roba che passava per radio.
Per aiutarti di più dovresti essere più specifico, elettronica comprende troppa roba. Magari ti può piacere il trip hop dei vari Massive Attack, Cibo Matto, Tricky, Portishead, Morcheeba, il drum'n'bass stile Goldie, gli esperimenti retro dei Pizzicato Five (come nome non ti diranno niente, ma non si sa in quanti stacchetti e spot sono stati usati) o tutta la produzione di Bjork.
Una curiosità senza polemica, ma quando dite di odiare la house, mi dite cosa intendete per house? Perché per me non avete molto chiaro cosa sia la house e come si è evoluta dalla sua nascita ad oggi.
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