POLITICA ESTERA

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Dopo quanti giorni dalla fine tutti torneranno a trattarsi da amiconi con Putin?

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Colt877
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Colt877 »

Hard Is Ono ha scritto:

Non dobbiamo accettare proprio niente perchè la "natura umana" non esiste.
L'uomo è un costrutto sociale storicamente determinato e non è legato a destini biologici.
Quindi suppongo tu voglia negare che in millenni di storia il più forte non abbia sempre cercato di sottomettere il più debole? E che non abbia mai accettato compromessi se non in caso i rapporti di forza si riequilibrassero?
In quanto animali siamo inclini alla sopravvivenza e se consideriamo di essere più forti di un altro lo sottomettiamo per aumentare le nostre possibilità di restare in vita e di condurre un'esistenza migliore. Se lui non lo accetta pacificamente lo facciamo con la violenza. Negare ciò significa negare l'evidenza.
PS: Il gioco lo provo appena ho 5 minuti liberi.



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Hard Is Ono
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Hard Is Ono »

Colt877 ha scritto: Quindi suppongo tu voglia negare che in millenni di storia il più forte non abbia sempre cercato di sottomettere il più debole? E che non abbia mai accettato compromessi se non in caso i rapporti di forza si riequilibrassero?
In quanto animali siamo inclini alla sopravvivenza e se consideriamo di essere più forti di un altro lo sottomettiamo per aumentare le nostre possibilità di restare in vita e di condurre un'esistenza migliore. Se lui non lo accetta pacificamente lo facciamo con la violenza. Negare ciò significa negare l'evidenza.
Quello che nego è la naturalizzazione come concetto.
E' sbagliato da tutti i punti di vista. Eternizza un dato storico, cioè lo sviluppo della società umana e serve a rimuovere la storia dall'orizzonte dell'analisi e a trasformare categorie passeggere in eterne.
Colt877 ha scritto: PS: Il gioco lo provo appena ho 5 minuti liberi.
Dura esattamente 5 minuti, peraltro.

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Delphi
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Delphi »

Colt877 ha scritto:Il discorso stato laico è irrealizzabile ad oggi tanto quanto i due stati e Gerusalemme capitale in comune per entrambi. Perché Israele non accetterà mai una soluzione simile avendo il coltello dalla parte del manico. Sarebbe miope però addossare tutte le colpe agli ebrei, dato che anche i musulmani nella situazione inversa hanno dichiarato guerra agli ebrei per cacciarli dalla Palestina. Poi hanno perso e oggi ne pagano le conseguenze.
In tutto questo comunque pochi sottolineano che la Palestina come stato del popolo Palestinese non sia mai esistita e agli stessi arabi frega poco delle sofferenze del popolo palestinese, se non in chiave anti ebraica. Dall'impasse sarà difficile uscire a meno che gli ebrei non si decidano veramente a sterminare definitivamente il popolo palestinese(non che io auspichi questo, ma non ci sono altre vie d'uscita, a meno che non ci vogliamo ripetere le solite frasette preconfezionate sulle nuove generazioni). Altrimenti si andrà avanti con questa manfrina che genera soltanto vittime per entrambi gli schieramenti:
Israele uccide i palestinesi, questi per ritorsione fanno un attentato contro Israele e si continua. Per un passo che fanno in direzione della pace, se ne fanno almeno il triplo in direzione opposta e così via. Se poi si nutrono speranze nei confronti dell'ONU allora lasciamo perdere, dato che l'ONU non conta un cazzo e non decide niente. Dobbiamo accettare che l'uomo di natura è incline a sottomettere i più deboli e che l'ONU non può farci nulla. Usa, Russia e Cina continueranno a fare il bello e il cattivo tempo sul pianeta, mentre nei vari contesti geopolitici locali i bulletti si faranno valere sugli stati più deboli, sempre prestando attenzione a non infastidire il padrone di turno.
Beh un momento, per quanto la violenza e la guerra d'offesa siano sempre condannabili, diciamo che i Palestinesi ed i popoli musulmani non è che hanno deciso di attaccare Israele così tanto per... Israele è una creazione artificiosa dell'Occidente, e sebbene tutto quanto il Medio Oriente (come del resto anche l'Africa e gran parte degli stati post-coloniali) lo sia, presenta la peculiarità dell'insediamento di un massiccio popolo armato estraneo al contesto geopolitico in un territorio straniero (di fatto, è l'ultimo baluardo del colonialismo di vecchio stampo dell'Occidente, sebbene non ci sia una madrepatria). Normale aspettarsi una reazione da parte delle regioni confinanti, sarebbe stato surreale il contrario.

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Delphi
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Delphi »

Volevo sapere opinioni su Maduro e la Rivoluzione bolivariana, argomenti sui quali non sono molto informato, o comunque mi risulta difficile trovare informazioni ed opinioni che tendano ad essere il più possibile imparziali (o trovo blog comunisti che inneggiano a Maduro perché liberatore dei popoli e osteggiato dagli americani cattivi capitalisti contro i comunisti buoni, o blog che ne parlano male ma poi inneggiano ad israele o all'imperialismo americano...). Con i miei amici e conoscenti è meglio se non ne parlo, così come evito qualsiasi discussione sul Donbass...

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Hard Is Ono
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Hard Is Ono »

Ci provo io a risponderti.

Il chavismo è un fenomeno che viene da lontano. Il suo parto è riconducibile al 1989, in occasione di una rivolta popolare, detta Caracazo contro il governo Perez, che si avviava a riforme neoliberali sotto l'egida del FMI. Fu la fine del nazionalismo venezuelano incarnato da Azione Democratica.
La repressione di quella rivolta produsse tra le stesse forze armate una grossa reazione e ci fu una sollevazione, un paio d'anni dopo, tra le file degli ufficiali di basso guidati da Chavez, per l'appunto.
La rivolta degli ufficiali ebbe forti connotati nazionalisti e riportò in strada lo stesso popolo venezuelano che aveva manifestato anni prima e che aveva subito la repressione.
Il chavismo si impose quindi come un fenomeno di nazionalismo fortemente legato ad una sua base di massa popolare.

In questo era vagamente simile ad altri casi latinoamericani di nazionalismo militare: Peron, Alvarado, Torres, I quali, decenni prima operarono nazionalizzazioni delle compagnie petrolifere e di altri settori strategici (tipo lo zucchero). Il Chavismo ha da subito avuto un forte elemento personalistico, come del resto inevitabile facendo leva non so una classe sociale, ma su un'astratta categoria di “popolo”, unito da presunti interessi nazionali. Chavez si è spinto a tentare di difendere le aziene petrolifere statali dal tentativo delle borse straniere di metterci di nuovo le mani dentro (del resto il venezuela è lo stato con più risorse petrolifere) e usando la rendita della vendita del petrolio per operare una parziale redistribuzione della ricchezza. Questo ha portato alla crisi del 2002, con un colpo di stato militare per rovesciare Chavez e al sabotaggio petrolifero che fece crollare il prezzo del petrolio al barile.
Chavez venne difeso da una straordinaria mobilitazione popolare la cui forza però non investì mai in un tentativo di trasformazione rivoluzionaria del venezuela, anzi, dopo che venne liberato, invito I manifestanti a tornare a casa.

Su questa forza Chavez ha costruito le sue fortune, fatte però di un continuo compromesso con I mercati internazionali. Chavez non ha mai espropriato niente, ha sempre indennizzato ogni azienda privata nazionalizzata, comprese le banche (celebre il caso della Banca di Santander).

Chavez ha proclamato il Socialismo del XXI secolo senza però che di socialismo ci fosse traccia.
Nel venezuela chavista non c'è traccia di trasformazione sociale, non c'è trasformazione del capitale in proprietà pubblica nè dello stato in direzione politica collettiva delle masse.

Il tutto finanziato dalla rendita della cosiddetta monocoltura venezuelana, cioè il petrolio.

Il risultato di questa politica è che il Venezuela non si è mai trasformato in un paese industriale e che è diventato dipendente dalla PDVSA (cioè l'azienda petrolifera statale), che ha finito con l'essere fortemente indebitata e messa in difficoltà dalle ripetute svalutazioni della moneta venezuelana. Inoltre le grandi aziende straniere, eccezion fatta per EXXON, hanno avuto il via libera allo sfruttamento della fascia dell'Orinoco, segno ulteriore della debolezza dell'economia venezuelana.

Proprio come ogni altro nazionalismo sudamericano negli ultimi 50 anni, incapace di uscire dagli orizzonti del nazionalismo piccolo-borghese, il chavismo ha fallito nell’obiettivo di assicurare uno sviluppo nazionale autonomo.

Il passaggio di testimone a Maduro ha tenuto la barra su questa politica fino a che il crollo del prezzo del petrolio ha causato in venezuela una recessione senza precedenti e mostrato tutta la fragilità dell'intero sistema. Tra il 2015 ed il 2017 il PIL è crollato del 20% e l'inflazione salita del 600% ed è dilagata la penuria di luce elettrica, acqua corrente, medicinali, beni alimentari.
Su questa crisi si sono innestate le dinamiche reazionarie. Le destre del paese hanno ripreso coraggio e hanno invaso le piazze lo scorso anno. La MUD, che ha diretto le operazioni, è una vera e propria agenzia reazionaria al soldo degli Stati Uniti.

Maduro ha retto il colpo, forte del consenso popolare di massa che, benchè intaccato, ancora mantiene, dell'esercito e del controllo che ha su larghi strati di lavoratori. Il chavismo ha infatti a lungo represso e combattuto ogni organizzazione autonoma sindacale, mantenendo un forte controllo, diretto e indiretto, sulle burocrazie.

Allo stato attuale non c'è una via d'uscita semplice per il Venezuela.
Fuori da Maduro oggi c'è solo la reazione, ma Maduro incarna il chavismo che, incapace di costruire una vera alternativa sociale in Venezuela pur avendo le leve del potere in mano, perchè impossibilitato ad uscire dal suo orizzonte nazionalista piccolo-borghese, alimenta la criso sociale ed economica e da ossigeno alla reazione.

O si crea in Venezuela un'alternativa di sinistra a Maduro e al chavismo o la crisi politica è destinata a precipitare nuovamente.

Il che peraltro è molto difficile anche perchè tutto il mondo della sinistra internazionale è incapace di elaborare una proposta politica indipendente da Maduro.

Il che testimonia solamente la debolezza della sinistra mondiale.

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Delphi
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Delphi »

Ti ringrazio, è una bella analisi e molto accurata, non ti ho risposto subito perché in sti giorni ho avuto un po' di problemi e volevo leggermela bene e con calma.
Ho sempre letto e sentito una versione un po' troppo idealizzata di Chavez, ma con Maduro i miei dubbi sono aumentati perché nemmeno di fronte all'evidente crisi ed alla repressione del dissenso molti amici e conoscenti comunisti o pseudo tali arretrano, e continuano a pensare ad un grande complotto da parte degli Stati Uniti (ma attenzione: è innegabile che gli Stati Uniti si infiltrino costantemente nel loro impero; il punto sta nel capire in cosa consista la loro ingerenza, quanto ci sia del vero e quanto invece sia una bufala inventata da vivaputinpresidente@nontelodiranessuno. com).

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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Depeche boy »

Gran figurone di Trump al G7 :almostlaughing:

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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Revan_ »

Colt877 ha scritto:Sarebbe miope però addossare tutte le colpe agli ebrei, dato che anche i musulmani nella situazione inversa hanno dichiarato guerra agli ebrei per cacciarli dalla Palestina. Poi hanno perso e oggi ne pagano le conseguenze.
scusami però, ma vorrei capire meglio che concetto vuoi esprimere con questa frase
stai dicendo che la violenza è cominciata dai musulmani, ma allo stesso tempo dici che era per cacciarli dalla palestina
ma in questo modo il primo abuso non sarebbe la dichiarazione di guerra araba, bensì "l'appropriazione" di israele
violenza non è solo attentati e armi

se io venissi a casa tua e mi buttassi sul divano a guardare la tv perchè "tanto tu non lo stai usando", e tu mi tirassi il primo pugno, chi avrebbe iniziato il conflitto?

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Delphi
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Delphi »

Immagine

E' nato un nuovo meme.

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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da pingumen96 »

È un'immagine abbastanza forte e infatti è stata utilizzata anche da un consigliere di Trump mi pare.
Hype per vedere se l'America va a schiantarsi o no con sto atteggiamento.

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Delphi
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Delphi »

Ma magari.

Domanda su un altro argomento: ma questo odio diffuso verso Soros a cosa è dovuto? Io non lo conosco bene, e anche qui ciò che mi viene detto su di lui sono affermazioni ultra di parte.

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Commander Cool
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Commander Cool »

Voglio la faccina di Shinzo Abe da usare nel forum.

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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Saimas »

Delphi ha scritto:Ma magari.

Domanda su un altro argomento: ma questo odio diffuso verso Soros a cosa è dovuto? Io non lo conosco bene, e anche qui ciò che mi viene detto su di lui sono affermazioni ultra di parte.
E' palindromo. E come tutti i palindromi mette ansia e disagio. Afa. Soros.

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Revan_
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Re: POLITICA ESTERA

Messaggio da Revan_ »

Saimas ha scritto:
E' palindromo. E come tutti i palindromi mette ansia e disagio. Afa. Soros.
anna? :uhm

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Re: POLITICA ESTERA

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