Sonoio ha scritto:
Potresti spiegare più chiaramente questo punto ("chiaramente" nel senso di a prova di stupido?).
Il principio ergodico dice che gli universi paralleli quantistici, quelli creati (ipoteticamente) dal collasso della funzione d'onda nelle equazioni di Schrodinger secondo l'interpretazione molti mondi, sono equivalenti agli altri tipi prosaici di universi paralleli (le bolle di cui sopra). Quella cosa che si genera un universo parallelo per ogni possibile evento nell'universo che fisicamente può andare in due modi diversi, presente? Finché non apri la scatola il Gatto di Schrodinger è sia vivo che morto perché esiste una sovrapposizione di probabilità; nel momento in cui apri la scatola forzi il collasso della funzione d'onda in una particolare direzione; quella che non vedi in realtà si è verificata in un universo parallelo. Molto semplice.
Ora, si collega il principio ergodico e la teoria dei molti mondi semplicemente al tempo.
Se io ti chiedo " che ore sono? " tu, con gesto abile e allenato, andrai a guardare l'Orologio più vicino e mi dirai "Sono le 17:30 PM ".
"Come lo sai ?" ti chiederei io a quel punto, perché sono di natura scettico, e mi piace fare la scopa in culo.
" Beh, ho guardato l'orologio sul mio computer e quello dice che sono le 17:30 ".
" Se io hackerassi il tuo pc e cambiassi l'ora, non sarebbero più le 17:30? "
" Beh, no "
" E come faresti a sapere che sono ancora le 17:30 ? "
" Beh potrei controllare qualsiasi altro orologio, e saprei che sono le 17:30"
" E se fossi tanto bravo da spostare avanti, per magia, tutte gli orologi del mondo esattamente di un'ora, sarebbero le 18:30? "
" Beh, avresti cambiato l'ora, come quando si cambia stagione, ma non avresti realmente cambiato il tempo ".
" E come lo sai ? "
" Beh, potrei osservare la posizione del sole e delle stelle, e il redshift e lo spin delle galassie, e l'accelerazione dell'universo, e in questo modo indipendentemente da quello che tu puoi cambiare sulla terra, conosco come scorre il tempo nel resto dell'universo "
" Diciamo che sono Dio, e che posso schioccare le dita e fare si che ogni singolo atomo nell'universo sia nella posizione in cui dovrebbe essere alle 18:30. Sarebbero le 18:30 ? "
" Beh, non sarebbe comunque passata un'ora perché io saprei, e mi ricorderei che non è passata un'ora, e quindi non sarebbero realmente le 18:30. "
" Essendo io MM, posso spostare ogni singolo quanto nell'universo, inclusi quelli nel tuo cervello, e disporli come sarebbero alle 18:30. In fondo il tuo cervello è soltanto un raggruppamento sufficientemente complicato di atomi. Sarebbero le 18:30 ? Pensaci bene prima di dire che IN REALTA' sono le 17:30. C'è ancora qualche cosa di osservabile in grado di fartelo credere? Dov'è conservato "il fatto" che "in realtà" sono le 17:30 nell'universo? E se esiste un posto simile, posso schioccare le dita un'altra volta, e far sì che diventino realmente le 18:30? Se schioccassi le dita e sospendessi ogni singolo fenomeno nell'universo per 10 milioni di anni, dal più piccolo movimento del più piccolo fotone alla più grande orbita del più massiccio pianeta, e poi questi riprendessero come se nulla fosse, sarebbero davvero passati 10 milioni di anni ? "
Questo esperimento mentale in forma di dialogo serve solo a spiegare una specifica idea: il tempo è una etichetta per una particolare distribuzione di probabilità di tutti gli elementi dell'universo. Dal momento che l'universo è in costante e perenne espansione dal big bang in poi, nessuna distribuzione degli elementi dell'universo, considerato nel suo insieme, si ripete due volte; ragion per cui descriverlo in termini di tempo è una cosa ridondante, o al massimo una scorciatoia. Dire "l'universo è così al tempo t=n" è l'equivalente di dire " gli elementi dell'universo sono disposti in un certo modo secondo certe coordinate".
Questo ragionamento è possibile perché il tempo è quantizzato, non infinitamente divisibile. Cioè, ad un certo punto, non puoi più dividere un tempo in una frazione più piccola e avere ancora qualcosa che abbia un corrispettivo fisico. L'istante minimo, è il tempo di Planck, 5 x 10^-44 s, cioè, tanto per far scena, 0.0000000000000000000000000000000000000000005 secondi.
Se gli universi paralleli sono infiniti, e contengono tutte le disposizioni logicamente possibili della materia, ecco allora che il tempo è solo un modo di mettere in un ordine specifico quegli infiniti universi, specificamente in ordine da quello con meno entropia, a quello con più entropia. In questo senso, tutti gli universi paralleli sono statici, il tempo è un illusione interessante, e quello che noi percepiamo come scorrere del tempo è in realtà il nostro passaggio in un numero (finito ma estremamente grande) di universi paralleli.
E' una bellissima teoria (sì, teoria, non ipotesi), e sarebbe un peccato se l'universo non funzionasse così. Finché regge l'unitarietà dell'evoluzione della funzione d'onda (e ad ogni non c'è alcuna prova che non sia così e anzi numerose prove del contrario), è assolutamente plausibile.
