Archer ha scritto:Finali che dipendono totalmente da un unico evento verso la fine del gioco, rendendo tutte le scelte dei quattro (e mezzo) capitoli precedenti completamente inutili.
Una Clementine che viene completamente rebootata rispetto al primo: non importa come Lee l'abbia educata, né quale sia stata la sua scelta finale in TWD1, perché fin da subito in TWD2 puoi dire tutto il contrario senza nessuna conseguenza. C'era l'idea coraggiosa di fondo, ma è realizzata nel modo più pigro possibile.
Come dici tu questi giochi si basano sulla trama, non sarebbe meglio quindi focalizzarsi sul massimizzare la qualità del writing invece di limitare la sceneggiatura per dare un finto senso ruolistico che non aggiunge niente al gioco? Con l'aggravante che Telltale non è nemmeno onesta, e ha sempre pubblicizzato i propri giochi in modo ingannevole dicendo che la storia verrà plasmata sulla base delle tue scelte. Hanno perfino venduto un DLC mediocre e inutile martellando sulla campagna pubblicitaria "Le scelte effettuate in 400 Days avranno forte risonanza nella seconda stagione".
Sotto questo profilo non meritano nessuna comprensione, fanno i furbi e lo sanno.
Quando vogliono tirano fuori storie discrete/buone, ma non sono granché come sceneggiatori alla fine. Gli va bene che gli standard narrativi nei videogiochi sono piuttosto bassi rispetto ad altri medium di intrattenimento, discorso simile per David Cage ma togliendo gli aggettivi positivi.
Insomma. E' vero che la scelta finale di TWD influisce molto poco su TWD2, ma è anche altrettanto vero che più che la scelta finale la grossa eredità di Lee è rappresentata dall'averla resa autosufficiente, in grado di badare a sé stessa anche in un mondo del genere, ed è qualcosa che nel primo TWD si sviluppa a prescindere dalle scelte. Se in TWD2 abbiamo una Clementine che a dispetto dell'età non piange una volta che sia una e non arretra dinnanzi a niente e a nessuno è per l'eredità di Lee, quindi parlare di "reboot" mi sembra molto molto molto esagerato.
Poi dire che la storia venga plasmata dalle scelte è esagerato e sono d'accordo (come pure sull'inutilità di 400 days, col fischio che vedranno mai i miei soldi per quello), ma dire che non abbiano alcuna conseguenza è altrettanto esagerato. Ci sono dei cambiamenti, che certo non sconvolgono radicalmente la trama ma che il loro impatto lo hanno, per restare a TWD posso citare il rapporto fra Kenny e Ben nel quinto capitolo a seconda della scelta fatta alla fine del quarto. Sono scelte che hanno conseguenze limitate, siamo d'accordo, ma da qui a "totalmente inutili" per me ne passa di acqua sotto i ponti. Eliminarle alla fine toglierebbe tutta la differenza che intercorre fra videogioco e film, non vedo perché farlo.
E riallacciandomi con questo al discorso su TWD2, il punto da cui si dipanano i finali è il punto d'arrivo di un processo lungo, molto lungo, che per quanto riguarda uno dei due personaggi ha radici ben piantate nel primo TWD. E' il momento in cui tutte le contraddizioni esplodono, in cui non puoi più indugiare e devi prendere una parte ben precisa. Mi sembra giusto e coerente con la trama che i finali si sviluppino proprio da quel punto, fare altrimenti avrebbe significato stravolgere completamente la trama e pretendere quindi davvero un videogame effettivamente "multi-trama", in cui lo svolgimento cambia radicalmente a seconda delle scelte in divenire. Quanti sono a fare effettivamente qualcosa del genere, ovvero ideare più e più trame completamente diverse fra di loro per un unico titolo? Oltre che sconveniente economicamente lo è anche in termini di tempo ed energie, anche volendo farlo dubito che tutte le trame avrebbero la medesima qualità.
Per concludere:
Sarò un romantico io, ma trattandosi di film interattivi per l'appunto io li prendo come film, godendomi quella che è la "mia" trama formata dalle mie scelte e senza farmi troppi problemi sapendo che anche le altre alla fine non portano chissà quali sconvolgimenti.
È un tuo salto di fede, che è perfettamente legittimo. Si parla però di una visione dove tu autolimiti la tua comprensione globale del prodotto per potertelo godere meglio e non riscontrare altrimenti certi difetti, non mi pare molto giusto definire "insensato" chiunque voglia analizzare il titolo a 360.
Sono punti di vista, per me è insensato nello stesso senso in cui per te è un'autolimitazione ciò che faccio io. Prendiamo l'esempio di un film, che è la cosa quanto più vicina a questo genere: non sono un gran cultore della disciplina, però quando posso vado molto volentieri al cinema, è un'esperienza che mi piace e che la maggior parte delle volte mi lascia soddisfatto. Ora, io difficilmente vado a rivedermi un film, e se lo faccio è comunque con lo stesso animo "leggero" con cui l'ho visto la prima volta.
In alternativa potrei vedermi una prima volta un film al cinema, poi rivedermelo magari in blu-ray ad altissima qualità e analizzarne ogni singolo aspetto, dalla trama (con eventuali buchi) alla recitazione dei personaggi, passando per eventuali effetti speciali, regia, inquadrature e quant'altro. Finendo magari per trovare una valanga di difetti ad un film che a prima vista mi era piaciuto.
Ora, non c'è dubbio che con il secondo approccio ho una visione più completa, più "da esperto". Ma qual è lo scopo per cui vedo un film? Lo faccio per lavoro di critico cinematografico o per divertirmi? Nel secondo caso a che pro dovrei sviscerarmi il film in ogni suo singolo aspetto dopo la prima visione, visto che con questa mi sono divertito e ho quindi raggiunto appieno il mio scopo?
Ecco, allo stesso modo in un videogioco del genere non vedo proprio la necessità di rigiocarlo prendendo scelte differenti, visto che nella prima run ho già avuto modo di gustarmi il "mio" film, plasmato (anche solo in minima parte) dalle mie scelte. Al massimo se proprio ho la curiosità di sapere i "what if" rigioco quella singola parte oppure mi informo altrove.
Visione prettamente personale, me ne rendo conto, ci mancherebbe. Ma non la vedo come un'autolimitazione, affatto.