Il discorso è certamente molto complesso.Lieutenant Loco ha scritto:
Vorrei essere altrettanto ottimista, ma il discorso è un po' più complesso.
Che il single player sia morto penso non lo creda nemmeno il più scrauso degli sviluppatori MOBA/giochi di carte che vanno avanti a multiplayer e microtransazioni. Che sia economicamente conveniente... questo è tutt'altro paio di maniche.
Sì, un KCD pure smettesse di vendere in questo istante sarebbe un successone, anche economicamente. Ma questo principalmente perché è costato relativamente poco (relativamente perché rispetto ad altri titoli indy comunque il suo budget lo aveva), e quindi può "permettersi" di campare lautamente "solo" con gli acquisti del titolo in sé, senza DLC, microtransazioni, multiplayer e quant'altro.
Ma mettiamo pure che KCD (o chi per lui eh, lo prendo ad esempio) sia un successone intergalattico, decidono di farci un seguito con budget da tripla A... sarebbe altrettanto facile arrivare agli stessi profitti senza le componenti di cui sopra? Contando che magari tanti idioti che hanno preso KCD per poi rimanerne schifati al primo frame per "la grafikahhh!!111!" un seguito non lo comprerebbero?
Non ne sono tanto sicuro. Anche perché poi vai a vedere le classifiche di vendita e ti trovi un GTA V che ha CINQUE ANNI, uscito OLD GEN, ancora best seller grazie al multiplayer. E non regge nemmeno l'argomento "eh ma è GTA" perché una decina di posizioni più in basso ti trovi un Rocket League, titolo indy di tre anni fa. Sono tutti giochi che proprio grazie al multiplayer a livello di vendite restano vivi e attivi per anni, mentre un titolo single player inevitabilmente finita la "spinta" dell'uscita dopo un po' non vende più.
Il mercato dei videogame è più grosso e remunerativo adesso di quanto non lo sia mai stato, ma è anche vero che non sono molti i brand ed i generi che arrivano a vendere veramente tanto. Tuttavia l'enorme successo di titoli non proprio main stream sia come nome che come meccaniche come Undertale, dimostra che esiste un mercato per nulla trascurabile anche per titoli originali e ''occulti''.
Per me la chiave per mantenere questo mercato cosi' variegato, o addirittura per crearne di nuovi e alternativi, è di riconoscere la tua dimensione ed il tuo target di pubblico, e di usare il budget di conseguenza, sia a livello di quantità di denaro utilizzato, sia a livello di dove viene indirizzato quel denaro nello sviluppo. Se le cose non vanno bene, gran peccato, ma se non si è esagerato con il budget si può sopravvivere e cercare di ricominciare in qualche modo. Se le vendite vanno bene o addirittura superano notevolmente le previsioni, benissimo, sei riuscito a creare un fanbase ed a comprendere il tuo target, oltre che profitti non indifferenti. A questo punto hai molto spazio di manovra per decidere come continuare la tua carriera.
Non è un caso che il mercato Indy dei videogame sia oggi più ricco e vario che mai.
