Castrating The Settis ep. VII - Twin Peaks 03x08
Questa sarà una puntata diversa del CTS, è tempo di responsabilizzare il mio pubblico, ci possono arrivare pure loro a bashare sto scemo di guerra. Ormai le critiche sono sempre le stesse, finché non ha un'epifania o gli viene linkato il CTS continuerà a scrivere sempre le stesse cose.
Ma c’è molto altro, incluso quello che pare essere un riassunto di tutta la produzione di Lynch, tramutando la serie originale in una specie di cadavere che deve essere resuscitato tramite riti umanamente incomprensibili
Mark.
il surrealismo, in quanto meccanismo legato al realismo nel senso di suo superamento che non ne dimentica le regole e la logica, significa anche costituzione di una realtà superiore alla realtà, una sorta di immaginazione di idee che si rincorrono l’un l’altra per aprire la mente, il “terzo occhio” o “sesto chakra” attraverso il quale vedere, comprendere, intuire le entità che non fanno parte della percezione tradizionale
Gesù, il surrealismo come realtà altra ma con le logiche del nostro? Ma scherziamo?
ha apparentemente interrotto il racconto dopo un suo climax emotivo, apparentemente rivelatore da un punto di vista tanto narrativo quanto tematico, per entrare nei meandri delle origini del Male
Settis turnato Lucarelli
Un Male che ha origine, in questa finzione che a volte sembra una versione digitale e (più) tragica dello Stellar (1993) di Brakhage, nella pura energia di un’esplosione di un test nucleare in New Mexico nel 1945
La citazione più gratuita possibile, messa lì come inciso, totalmente dimenticabile
un’enorme foto di Kafka: l’autore dei racconti incompiuti, cosa che è stata per più di 25 anni anche Twin Peaks, un autore che il regista ha sempre considerato un po’ come un suo fratello spirituale ed artistico
Mark.
(Kafka è morto prima della bomba atomica)
Lynch entra proprio all’interno dell’esplosione, entrando in una visione di cui siamo unici veri protagonisti
Tutto chiaro.
non sembra essere un paragone gratuito quello con il capolavoro fantascientifico di Kubrick: se il regista newyorchese utilizzava l’allucinazione per descrivere un viaggio ai limiti dell’uomo e di Dio (che finiva tra l’altro con una rinascita) e il Monolito per delineare un inizio, di un atteggiamento, di una tendenza, di un’essenza umana o divina attraverso la violenza e il progresso tecnologico, allora Lynch usa l’allucinazione per descrivere qualcosa di invece estremamente limitato. Un qualcosa di cui Lynch però vuole distruggere i limiti, vuole entrare nell’esplosione, carpire dall’interno la violenza e la crudeltà del mondo e dell’uomo, non vuole descrivere l’errore umano kubrickiano bensì vuole compiere un errore umano, continuare ad ambire alla costruzione e alla distruzione di un qualcosa. Anche del passato. In questa logica, il Monolito, che è Dio ma che è anche uno schermo cinematografico, diventa una porta, un limite che la macchina da presa riesce a superare (grazie al digitale), penetrando nei meandri del nucleo surreale del mondo.
L’episodio comincia con un momento critico nella narrazione, si sposta in qualcosa di simile alla video-arte per poi passare a qualcosa che rimanda il Lynch dei primi tempi (in particolare Eraserhead) concludendosi sulle note dolenti di un qualcosa che, invece, non s’era mai visto nella sua opera
What a meme
Come Lynch, il boscaiolo schiaccia i cervelli delle persone e trasmette un qualcosa che non è abitudinario per gli spettatori/ascoltatori, che svengono, rimangono colpiti e annientati, scompaiono, si annullano
Mark.
ci si può aspettare un barlume di speranza, una luce che si manifesti attraverso il nero dando l’idea di uno spazio altro come in A spell to ward off the darkness (2013), ma non succede nulla
Mark.
Si può parlare del fatto che Lynch non ha un distacco completo dalla realtà della narrazione, poiché questi “nuovi” antagonisti boscaioli distorcono la realtà, come si può notare sia dal montaggio video sia dal montaggio audio, penetrandovi, ma essa in sottofondo permane
What a meme
Si può parlare di come il teatro del Club Silencio di Mulholland Drive (2001) sia diventato un cinema, che proietta la Storia ma la tramuta in finzione, con il personaggio di Carel Struycken che “genera” Laura Palmer dall’energia dell’esplosione creando un ovulo dorato che riprende Magritte, a partire da una sorta di manifestazione mistica di tube di Falloppio, con lo stesso colore della “garmonbozia” e dunque del dolore e della sofferenza, dando l’idea di un dolore collettivo e universale che è quello della vita di Lynch ed è quello della vita di Laura Palmer, e manifestando in maniera definitiva il personaggio di Laura come fantasma cinematografico eterno e senza tempo
Memark
Si può parlare dell’afasia e dell’apnea che ho sentito dopo la visione, che mi hanno portato a fumare tre sigarette di fila senza battere le palpebre, trovando difficoltà nel dormire
#tabagismo
Ma forse alla fine si può parlare di tutto ma di importante c’è poco o niente, è giusto una questione di percezione, di umanità ed emotività – in questo vortice cosmico da imparare a decifrare per imparare a vedere, di nuovo.
Meme
Ma, parlando di TP, vorrei ricollegarmi all'
articolo di Uzek con Genna per approfondire la mia lotta col Settis, che è poi solo l'emblema (cit.) nella cinefilia del mark wrestlighiano che Russo umilia ogni venerdì. Ora, da una settimana lurko un paio di gruppi facebook di Twin Peaks e, serio, sono tutti dei Gaetani, tutti. Ma ci sta, voglio dire, sono i fan e fanno i fan. Questo dice però Genna nel suo pezzo
è possibile vedere, se e solo se la mente tace, equilibrata nel punto in cui la discriminazione tra reale e non reale viene esercitata, perché la mente stessa rientri nella sua propria natura, che è consapevolezza non reattiva, nuda coscienza
Ora, non è certo questo il luogo in cui dover dibattere se viene prima la coscienza o la ragione, ma nell'insistenza con cui i mark di Twin Peaks devono far rientrare tutto nella logica lynchiana non avviene il tradimento di questa prospettiva? Sono i mark a fraintendere TP o è TP a non essere mai nuda coscienza? Settis parla di surrealismo con logiche ancora di questo Mondo, non è forse colpa di TP non aver ancora perso il contatto con questo Mondo? Qui l'interpretazione fenomenologica di Genna, per quanto lodevole, perde di sostanza. Lynch sta facendo Lynch, sta mettendo citazioni da Eraserhead, sta facendo parallelismi con Kafka e Kubrick, vuole un rapporto ragionevole con il proprio spettatore e ricade nella più bieca masturbazione. Quand'è veramente possibile tacere se ogni cosa ci urla questo o quell'altro già-visto? Ciò che è vero è che ogni opera ha il pubblico che si merita, come ogni epoca ha il popolo che si merita. E questo TP si merita i mark.