*** Festival Season 2015 ***

Per chi vuole dibattere e chiacchierare sulle serie TV, sui cartoni animati, su programmi televisivi o su film cinematografici... e ovviamente anche sui protagonisti dello schermo.
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Re: *** Festival Season 2015 ***

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Re: *** Festival Season 2015 ***

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Day 1

LA TÊTE HAUTE (STANDING TALL) by Emmanuelle BERCOT

UMIMACHI DIARY (OUR LITTLE SISTER) by Hirokazu KORE-EDA Hirokazu
[youtube][/youtube]

Rece di Ago: https://www.facebook.com/notes/anton-gi ... 6495292529

[youtube][/youtube]

Domani Matteo, anche per me :love:

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Re: *** Festival Season 2015 ***

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Non si capisce bene quale che sia, alla fin fine, questo racconto dei racconti, e non si capisce - anzi, tanto meno si capisce - quale che sia la ragione di tale velamento, specie nel momento in cui questo velamento finisce per comportare, in ultima analisi, una certa obsolescenza dell'ultima pellicola di Matteo Garrone, intitolata, per l'appunto, Tale of tales - Il racconto dei racconti (Italia, 2015, 125'). E i racconti, invero, ci sarebbero pure, e sono tre, tre racconti sfilacciati tratti da un Basile postumo, che alla fine, pure, s'intrecciano ma senza, però, comportare un reale incontro, il quale avrebbe invece sì fatto emergere quel racconto singolare del titolo. Strano caso di molteplicità? Affatto, Garrone aborrisce la molteplicità, e anziché fare un film a episodi opta per una frammentazione dei racconti, ma questa frammentazione, checché ne pensi Garrone, non porta ad alcun racconto totale, a meno che - cosa orribile - non si interpreti quel racconto singolare del titolo come un'unità che trascenda i vari racconti... e spiace ammettere che, forse, è proprio così che stanno le cose. Certo, non potremmo mica criticare Garrone per aver posto un film squisitamente letterario, anteponendo il racconto (specificità letteraria) all'immagine specificamente cinematografica, ma possiamo invece intercalare questa critica in un discorso più ampio, che porta appunto a considerare l'immagine cinematografica qual è stata posta da Garrone come quell'unità trascendente che è il racconto singolare del titolo: in effetti, i racconti, più che raccordarsi in un finale che, comunque, continua a lasciare molti dubbi sul raccordo dei racconti, sembrano accomunati solamente dall'ambientazione, la quale, a sua volta, viene restituita da Garrone tramite un'immagine più prettamente cinematografica (i campi lunghi, le inquadrature d'ambientazione etc.). Però - c'è un però - quest'immagine, quella cioè cinematografica, subisce la narrazione, subisce i vari racconti, che praticamente la violentano - e si reggono su questa violenza. Non si tratta più, quindi, di sottomettere il cinema alla letteratura ma di far vivere il film su questa sottomissione. Una sottomissione che non può che lasciare sconcerti e allibiti di fronte a un film che nemmeno dal punto di vista della narrazione si regge in piedi, a cominciare proprio dalla gestione dei tempi narrativi e proseguendo, non da ultimo, colla presentazione di impasse banali, che arrivano addirittura a banalizzare il singolo racconto (mi riferisco in particolar modo alla storia dei due amici/gemelli, di cui non si coglie il senso senza, con ciò, annullare il senso). Cosa aspettarsi, del resto, dal regista di Gomorra (Italia, 2008, 131')? Certo non questo. Anche Gomorra, infatti, era episodico, e nonostante sia palesemente un film da cestinare riusciva comunque a proseguire dato un progressivo decentramento dei vari episodi; Il racconto dei racconti, dal canto suo, non è da cestinare ma proprio da rifiutare, e ciò perché esso è fondamentalmente decentrato, parte da un decentramento e cerca poi di accentrarsi in un'unità metafisica, perché manca totalmente, e trascendente, perché non sta sul piano d'immanenza dei racconti. Il che ci porta a un'altra considerazione, e cioè il ruolo dell'autore. Sembrerà banale, ma è importante farla, perché, nonostante il film sia la solita boiata fantasy, Garrone se la gioca come autore, e la sua autorialità è data primariamente come unità trascendente che unisce i tre racconti: è lui la metafisica, la trascendenza, ovvero il nulla e la nullità. Un nulla rispetto alla storia del cinema, anzitutto, perché, se è la storia del cinema non ha storia, è impossibile farne uno storicismo, è altrettanto vero che degli eventi si sono inscritti in essa, e ignorare questi eventi implica necessariamente ignorare il cinema. Che fa Garrone? Si pone come autore, ma un autore colle stampelle. Ozu e Tarkovskij. Ozu e Tarkovksij avevano una firma, e la firma di Benning, ad esempio, è la più bella di tutta la storia del cinema: Ten skies (Germania, 2004, 102') dà la molteplicità, e il fatto che non siano dieci cieli ma un film di dieci cieli si spiega nel momento in cui è il tratto di Benning a tessere un'unione tra i vari cieli, cieli che vengono colti nel loro senso, perché l'immagine cinematografica estrae il virtuale dalla realtà attuale, quindi ne estrae il senso, senso che è l'immagine cinematografica e che quindi Benning ha buon gioco nel rendere omogenea non in modo trascendente ma in maniera del tutto immanente rispetto - ed ecco il punto - il cinema, cioè il virtuale, e non l'attuale/il cielo così come lo vediamo noi. Garrone, questo, non lo fa, e il trait d'union dei veri racconti altro non è che la sua coscienza registica, la quale, allora, si esprime come demiurgica, sì, ma solo a livello narrativo; dopo una prima mezzoretta abbastanza sostenibile (la scena sott'acqua lascia un certo che, specie quando s'alza la sabbia e il sangue del drago marino si espande nell'acqua), tutto ciò che è cinematografico viene relegato indietro, altrove, a un'inquadratura che è soltanto un'inquadratura di raccordo tra i vari racconti, d'ambientazione cioè. Si dirà: ma c'è una morale, ci sarà pur qualcosa. Mah, sì. Qualcosa c'è. C'è l'accettazione del proprio corpo, c'è il fatto che il proletariato sia brutto e cattivo (l'orco), c'è il fatto che, infine, lo spettatore si trova sempre a parteggiare per la famiglia reale o per una sua parte. Nient'altro. E il fatto che la pellicola termini a rape & revenge (rape & ravenge che manco lo Zarchi più in forma, quello di I spit on your grave - Non violentato Jennifer (USA, 1978, 101') cioè) dovrebbe dire davvero molto a riguardo. A riguardo di un film che non è solamente brutto ma inaccettabile. Un film che noi non possiamo accettare nel modo stesso di porsi, perché questo porsi altro non è che la posizionalità di un autore confuso ma ugualmente intento a sottomettere a sé racconto, cinema e spettatore (in chissà quale scala gerarchica, peraltro). Si pensi, a questo proposito, alla scena in cui il gemello/amico va a salvare da quella strana e inquietante creatura il proprio gemello/amico. Sono in un cunicolo, ma questo cunicolo non è buio, cioè non è effettivamente buio: noi ce lo immaginiamo tale. Garrone non accetta il buio, lo evoca soltanto. Ha paura del buio, Garrone. Perché? Perché il buio è ciò che nega l'immagine cinematografica, la quale altro non è se non luce inscritta in una pellicola - avvento della luce che si fa evento della luce, ecco cos'è l'immagine cinematografica. Come un Wylder ignorante a caso, Garrone illumina il buio, ma così non ce lo dà, lo sottrae; sottrarre il buio all'immagine, però, non significa per forza preservare l'immagine: quando il buio è nell'immagine e lo si rischiara per lasciare solamente un'eco di esso, ecco che l'immagine si destituisce, perché, certo, l'immagine si dà quando c'è buio ma non v'è buio in esso, ma è proprio questa differenza dal buio che pone in essere l'immagine. La sorgente della luce è il buio, la luce non nasce da se stessa, e solo la determinazione del buio può negare il buio all'immagine. Non riflettere sul lato oscuro dell'immagine cinematografica, non permette all'Altro di dialogare con ciò che non è altro, cioè noi, cioè l'immagine cinematografica, significa togliere ogni possibile fondamento a quest'ultima. Tirando le somme, quindi, e provando a essere molto sintetici per definire lapidariamente quest'ultima opera di Garrone potremmo dire che Il racconto dei racconti è un film che nega tre volte il cinema. Dalla parte della letterarietà. Dalla parte dell'autore. Dalla parte di un buio illuminato, anziché di un'illuminazione dal buio, di un buio che illumino.

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Re: *** Festival Season 2015 ***

Messaggio da Yourself is Steam »

Un puttanaio di vaccate una dietro l'altra, ma d'altronde non si può iniziare un articolo con "Non si capisce bene quale che sia". Non l'hai capito, stacce.
Film bellissimo, solo dietro a Gomorra nella filmografia dell'autore italiano più importante degli ultimi? Boh. Enorme. C'è tutto lui già dalla prima inquadratura, mdp a mano, la vera magia di una fiaba folle e anticorporativista. Oltretutto affatto kitsch rispetto a quel che pareva dal trailer (ma pure da Reality), ritratti sociologici credibili, spietati e sempre contemporanei. La soggettiva di JCR palombaro = IMMANENZA. La scenografia è qualcosa di pazzesco, barocco ma essenziale, incantante ma smorto, un lavoro artigianale che ormai non si vede più. Poi boh la minorenne >>> Rosamund Pike, così. L'unico vistoso difetto è quella merda di Alexandre Desplat, che cazzo volevan dire quelle nenie lo sa solo lui
L'ORCO Immagine IL CLICK DEL COLLO Immagine WARCRAFT Immagine MI RACCOMANDO DUNCAN I CAZZO DI CLICK DEL COLLO VOGLIAMO Immagine FACCIAMO IMPAZZIRE ALO Immagine
Due file dietro di me una vecchia russava, ma proprio rumorosamente, magari mori

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Andiamo a vincere il terzo Matteo Immagine

Day 2

IL RACCONTO DEI RACCONTI (THE TALE OF TALES) by Matteo GARRONE
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Domani il video di Rauco sul tubo, per ora solo questo
Rece di Ago

SAUL FIA (SON OF SAUL) by László NEMES
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7782220193

AN by Naomi Kawase
https://www.facebook.com/Fourzine/video ... 967265494/

MAD MAX : FURY ROAD by George MILLER
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[youtube][/youtube]
Rece di Ago

L'OMBRE DES FEMMES by Philippe Garrel
Rece di Ago

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Re: *** Festival Season 2015 ***

Messaggio da KanyeWest »

Quindi merita tanto, Ivo?
Ho visto l'intervista di Garrone a Che tempo che fa domenica, mi é venuto spontaneo dargli fiducia perché mi é sembrata una persona estremamente umile ma molto quadrata nella sua prolissa preview del film, e nonostante il setting non mi faccia propriamente impazzire ho come il sentore che ci sia qualcosa di grosso dietro.
Mi sa che stasera vado, se non trovo di meglio da fare

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Re: *** Festival Season 2015 ***

Messaggio da Yourself is Steam »

Merita e basta, per Garrone bisogna andare al cinema, se si vuole ancora avere una minima speranza nel cinema come industria
Sul setting io ero il primo tra gli scettici, ma Garrone è versatile, che non vuol dire prenderselo nel culo come nella concezione pokeshiana del termine
Il trailer, quello italiano, era pacchianissimo, e già ho letto na roba del tipo "c'era già tutto nel trailer" seh, due mondi proprio diversi, se no le vecchie mica ronfavano
Il film è un film d'autore, puramente di Garrone, qualunque rimando a qualunque altro immaginario è da rifiutare. Non è GOT, non è LOTR, non è il Pinocchio di Comencini, non è Del Toro, non è Burton (! ho letto pure sta vaccata). E' un prodotto originale non solo in Italia (la cui novità è puramente produttiva), ma anche internazionalmente.
Però l'albero della vita c'è, ve lo dicevo che era The Fountain Immagine

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Day 3

THE LOBSTER by Yorgos LANTHIMOS
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7782220193

IRRATIONAL MAN by Woody Allen
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https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... 800&type=1

Day 4

MIA MADRE by Nanni MORETTI
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7782220193

THE SEA OF TREES by Gus VAN SANT
https://www.facebook.com/57816778222019 ... 20/?type=1

Film di Lanthimos accolto maluccio per quel che ho letto, troppo schiavo del suo materialismo, ce lo si poteva aspettare
Accolto purtroppo bene invece quello del fascio di merda

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Re: *** Festival Season 2015 ***

Messaggio da SaintJust »

W MacConamerda.

Non ditemi che Moretti viene premiato eh. Temo che Sorrentino si porti qualcosa a casa :(


La Greek New Wave :sorridente: La nuova Nouvelle Vougue :balsamoscotta:

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Re: *** Festival Season 2015 ***

Messaggio da KanyeWest »

Inside Out pare abbia spaccato.
Godo, forse è la volta buona che tornano agli standard pre-2011

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Re: *** Festival Season 2015 ***

Messaggio da KanyeWest »

Sicario accolto abbastanza bene, é piaciuto a cineblog (i mejo) ma non tanto ad Onofri

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Re: *** Festival Season 2015 ***

Messaggio da Yourself is Steam »

Boh io devo trovare ancora delle recensioni positive, film medio
Distrutti invece sia Trier che, soprattutto, Donzelli (difesa ad oltranza da Rauco)
Tenetevi Moretti dc

[youtube][/youtube]
[youtube][/youtube]

RAK TI KHON KAEN (CEMETERY OF SPLENDOUR) by Apichatpong Weerasethakul
https://www.facebook.com/57816778222019 ... 27/?type=1
https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... 800&type=1
http://quinlan.it/2015/05/19/cemetery-of-splendour/
http://www.sentieriselvaggi.it/?p=941024

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Re: *** Festival Season 2015 ***

Messaggio da SaintJust »

da film.it http://www.film.it/speciali/cannes-2...ensione-42931/" onclick="window.open(this.href);return false;
"Paolo Sorrentino torna con Youth - La giovinezza, un film altisonante, contemplativo e onirico, ma soprattutto dal respiro rarefatto come mai prima d’ora, a interrogarsi sulle possibili declinazioni che la giovinezza, e insieme con essa la creatività, concepita come stato mentale illibato, vergine e possibilista dell'esistenza, assume per una generazione di donne e uomini colti in diversi periodi della vita."

Pare già una roba puzzona.

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Re: *** Festival Season 2015 ***

Messaggio da The Fake »

L'unica cosa che mi interessa del Fes0tival e che in quel periodo apre il Gothà, il resto sticazzi :IT:

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Re: *** Festival Season 2015 ***

Messaggio da Yourself is Steam »

The Fake ha scritto:L'unica cosa che mi interessa del Fes0tival e che in quel periodo apre il Gothà, il resto sticazzi :IT:
sei un fascista

[youtube][/youtube]

Apichatpong per sempre

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Re: *** Festival Season 2015 ***

Messaggio da Yourself is Steam »

Per prepararmi alla vittoria di Moretti stavo cercando un immagine di Cannes durante l'occupazione nazista, mi sono usciti questi risultati

Immagine

Immagine

Immagine

ps. best video ever [youtube][/youtube]

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Re: *** Festival Season 2015 ***

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Vince Jacques Avantiard, esticazzi

In definitiva film che mi interessano in ordine di fotta

Trois souvenirs de ma jeunesse
As Mil e uma Noites
Saul fia
Carol
Inside Out
The Lobster
Louder Than Bombs
Comoara
Peace to Us in Our Dreams
Marguerite et Julien
Sicario
Le tout nouveau testament
Hrútar :frammartinism:
Chronic

Fuori The Other Side che tanto lo vedo fra na settimana e The Sea of Trees e Love porcate che non si potranno non vedere
Poi c'è il film-testamento di De Oliveira che non ho capito perchè non c'è in alcun programma ma qualche stronzo l'ha visto

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