***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Per chi vuole dibattere e chiacchierare sulle serie TV, sui cartoni animati, su programmi televisivi o su film cinematografici... e ovviamente anche sui protagonisti dello schermo.
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SaintJust
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***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da SaintJust »

Per non inquinare di più questa schifosissima, postiamo qui i video dei freakkettoni di YouTube (e non solo) che parlano a caso di cinema di merda pokeshiano.

Valgono tutti: dal Ciavoni all' Allegrucci, dal CirstoLaszlo a RAUCO, da Xanas ad Artraud/Cazzin.

Inizio io (@Pokeshi):

[youtube][/youtube]

[youtube][/youtube]

:occhiolino:

Vogliamo Jeffoexperience sul Tubo. :godimento:



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Yourself is Steam
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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da Yourself is Steam »

Che cesso di merda che è diventata la Xanax, vogliamo Crazy Eyebrows

Corilo1 che entra a spompinà Marxciante manco è quotato

Ciavoni per sempre

[youtube][/youtube]

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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da SaintJust »

[youtube][/youtube]

Uno di quelli che si vanta di aver visto TUTTO osservazioni del Cazzin.

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Yourself is Steam
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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da Yourself is Steam »

[youtube][/youtube]

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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da KanyeWest »

[youtube][/youtube]

[youtube][/youtube]

E' tua Ivo

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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da SaintJust »

La negra che parla di capelli orribili. Ok.

Nuovo video dell'Allegrucci. Nei primi minuti imita Ciavoni nel video del canale di Cazzin (spero, altrimenti siamo all'apice della banalità). Vabeh, poi dimostra, come sempre, di non capire un cazzo quasi come Pistoia od Archer.


[youtube][/youtube]

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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da KanyeWest »

Ho messo RYM
https://rateyourmusic.com/~MarcusPT" onclick="window.open(this.href);return false;

Comunque non voterò una sega, sono troppo abituato a IMDb

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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da SaintJust »

KanyeWest ha scritto:Ho messo RYM
https://rateyourmusic.com/~MarcusPT" onclick="window.open(this.href);return false;

Comunque non voterò una sega, sono troppo abituato a IMDb
Aggiungimi Pistoietto.
E vota almeno la filmografia di Taranmerda e NolanFascio.

Pistolotto nuovo del Cazzin:

http://emergeredelpossibile.blogspot.it ... l?spref=fb" onclick="window.open(this.href);return false;

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Yourself is Steam
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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da Yourself is Steam »

Che poser (il Cazzin, non Marcus, bel nome btw)

Qualcosa di rilevante nel nuovo TCiavoniLive?

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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da SaintJust »

" onclick="window.open(this.href);return false;

Primo film di Sharif, del gruppo di boh... quello di Ciavoni e The Crazies.

Lynch si mischia a Bela Tarr, Bunuel ed a De Bernardi.


Recensione dell'amico di Ciavoni Onofri:

A TORINÓI SHARIF, di Sharif Meghdoud.
Utilizzo facebook per tenere vivi i contatti con amici e amici di amici (tra questi, e anche tra i primi, c'è qualcuno che non ho mai conosciuto di persona, ma che male c'è? Non era forse virtuale anche l'amico di penna destinatario delle sconsolate missive di Charlie Brown?) che la distanza geografica non mi permetterebbe di coltivare, se non con mail o sms ad personam in virtù della loro stessa natura, mentre un post di facebook è come un messaggio in bottiglia lanciato a chiunque dovesse imbattervisi casualmente navigando per il maremagno. Tra questi amici di amici spuntò, qualche mese fa, un ragazzetto dal nome arabescato che nelle foto - facebook ti regala anche questa possibilità: frugare nelle foto di qualcuno che nemmeno sai che voce abbia - corrispondeva ai lineamenti di un maghrebino: Sharif Meghdoud. Scriveva commenti e post in perfetto italiano, al di là dei soliti errori ortografici commessi dagli odierni pischelli cresciuti a xké e c6, come non cé, un pò, e via digitando. Faceva (e fa tuttora: è vivissimo e vegetissimo) parte di una comunità di ragazzini ventenni tutti raccolti sotto un unico grande ombrello, dove il fin troppo spazio spinge a trovarvi riparo masse di adolescenti che forse farebbero meglio a dedicarsi ad altro: la cinefilia. Fin dai primi commenti avevo intuito che oltre ai blockbuster USA, Sharif non disdegnava (né disdegna) autori tra i più astrusi e ostici del cinema mondiale, ed era (ed è) in grado di affrontare serenamente una pur superficiale discussione su Béla Tarr o Lav Diaz. Qualche mese fa Sharif mi inviò una specie di "corto", un suo editing di immagini rubate dalla rete e da youtube, che aveva una sua struttura coerente ed efficace, e soprattutto una peculiarità essenziale per la riuscita di un prodotto audiovisivo, almeno per quanto potessi giudicare io in base alla mia pluriventennale esperienza televisiva: il ritmo. Per ritmo non intendo "velocità" (anche la "lentezza" è un ritmo), ma una tenuta narrativa costante in grado di scoraggiare cali di attenzione con la sapienza di un consumato montatore. In privato gliene scrissi un elogio più che positivo, e in quell'occasione scoprii non solo che quello era il suo primo editing, ma anche che Sharif aveva (ed ha) ancora SEDICI ANNI. Nei mesi seguenti ho imparato a conoscerlo, sempre su facebook, attraverso i suoi spregiudicati interventi da ragazzino che bene o male gioca con la playstation e che tuttavia discetta - anche se con argomentazioni minimali ma fondate su buone intuizioni - su Tarkovskij e Werner Herzog, pigliando anche lui le sue brave cantonate, ma più spesso ancora imbroccando giudizi azzeccati e puntuali. Da prima di Natale, sulla sua bacheca, Sharif aveva annunciato l'imminente "uscita" di un suo lungometraggio, del quale una settimana fa ha cominciato a circolare in rete una sorta di trailer, intitolato, con evidente e altisonante riferimento all'originale ungherese del Cavallo di Torino (A Torinói Ló) di Béla Tarr, "A Torinói Sharif". L'altra notte, in privato, Sharif mi scrive chiedendomi se volessi vederlo in anteprima, e (confesso: lusingato!) sacrificando un'ora e tre quarti del mio scarsissimo tempo a disposizione, me lo sono visto tutto intero sul link di youtube dove ci era voluta tutta la notte per caricarlo.
Bene. Errori di "grammatica", o meglio di "sintassi" cinematografica, in video e in audio, fioriscono qua e là con indubbia frequenza, a denunciare la giovanissima età e l'anagrafica inesperienza di uno "spettatore" che per quanto cinema possa aver visto (tuttavia ben selezionato, sulla base di un gusto e di una curiosità favoriti da un grado d'intuizione notevolmente elevato) non ha ancora avuto il tempo di esercitare e individuare una calligafria sua propria. Ma l'urgenza volontaria e sistematica di un apprendistato dello sguardo si afferma potentemente fin dalle prime mosse del film, come spontaneo omaggio agli autori che gli occhi di Sharif hanno assimilato e rimeditato in quello spazio-tempo tutto privato che è l'atto silenzioso della visione (come accade con la lettura), dal Béla Tarr delle lunghe camminate a piedi all'estatico Gus van Sant di Elephant, dalla sospesa staticità di Lav Diaz alla mobilità nevrotica di Harmony Korine, ma MAI con la goffa intenzione di copiare, o peggio "imitare" nessuno: Sharif "si ricorda" degli autori che si è più o meno volontariamente scelto come maestri e che ha visto al cinema o in camera sua sullo schermo del computer; poi però esce di casa armato di un handycam e "mette in pratica" le diverse lezioni apprese in precedenza con una facilità da studente prodigio, colui cioè che senza alcuna fatica apparente ha ritrovato dentro di sé il germe prelapsario di uno sguardo puro, non contaminato da sovrastrutture e artifici, e che non ha dovuto far altro che aprire gli occhi e muoverlo in avanti, in profondità.
E cosa guardano gli occhi di Sharif? Tutto quello che guarda un adolescente come gli altri, che però a differenza di Sharif non viene mosso dal desiderio di ridargli una forma, la forma del "proprio" sguardo: la sua città, la sua famiglia, i suoi amici, la sua scuola, Il suo Cinema. Non mi era mai capitato di vedere uno spaccato tanto autentico di una generazione così distante da me, quella generazione che erediterà l'Italia postberlusconiana, forse quindi già esente dalla fuffa e dalla cacca con cui bene o male ci siamo dovuti misurare noi più cresciutelli, impegnati a costruirci un'esistenza eticamente colta e nobile scalciando e sgomitando in una mostruosa foresta di volgarità e omologata ignoranza. Una generazione che archivia definitivamente l'inedia dei centri commerciali degli anni Zero del nuovo secolo, e che svincolata dalle griglie degli orari e dei palinsesti delle televisioni gestisce in proprio la fruizione del mondo attraverso la finestra di internet riappropriandosi di un'autodeterminazione alla scelta forse mai effettiva prerogativa dei loro coetanei delle precedenti generazioni. Se in passato la scelta era tra il cazzeggio e la difficoltà di accedere, per costi e reperibilità, alle cose di cultura, oggi la rete rende disponibile gratuitamente uno scibile artistico, letterario, musicale e cinematografico vastissimo: scomparsa la figura della guida, del maestro, del guru, è naturale che un simile "fai da te" produca un sapere forse disorganico e a compartimenti stagni, ma la gioiosa voracità con cui Sharif e tutti i suoi amici, di poco più grandi di lui, discettano di cinema dista anni luce dalla noia che regnava nei dibattiti dei cineforum, e ascoltarli nominare Tarkovskij, Cronenberg, Wes Anderson, Clint Eastwood, Pasolini come fossero delle ragazze o dei calciatori divisi in categorie tra "il sublime" e "lammerda", non può non inondarci di un'infinita tenerezza. ...Poi c'è, come si diceva, Torino, i Murazzi, il Po, il Parco del Valentino, la città fisica attraversata con beata ignoranza, eppure alla ricerca del luogo in cui Nietzsche, già pazzo, abbracciò il famoso cavallo (Sharif e il suo amico crederanno di averlo trovato in Via Carlo Alberto, dove una lapide ricorda dove visse il filosofo durante il suo soggiorno torinese, mentre l'episodio del cavallo avvenne nella poco distante Piazza Carignano). Peregrinazioni alternate a momenti di sospensione contemplativa, sterzate improvvise che ci ricordano quanto i 360 gradi del nostro sguardo possano riservarci squarci insospettati di attonita intimità metropolitana. Del mistero di un sedicenne di origine marocchina ma di lingua italiana con sfumature tra il piemontese e un dialetto del meridione che attraversa a piedi un parco cittadino filmando la propria passeggiata in soggettiva, e a un certo punto solleva lo sguardo fermandolo su una targa tutta scempiata in ricordo delle vittime dei Lager nazisti, ben al di là di ogni global e glocal, solo ed unicamente il flaubertiano tout se tient può fornirci la spiegazione più trasparente. E ci sono i compagni di scuola, lasciati liberi di danzare o picchiarsi sui set autentici di aule e corridoi davanti all'obiettivo innamorato ma mai ingordo, mai invasivo del loro amico del mattino. Questa è forse la parte più lirica e stupefacente, proprio per l'assoluta novità dello sguardo non già di un regista adulto, ma di un adolescente che filma e dirige con mano sorprendentemente matura i propri coetanei, consapevole di marcare quell'inevitabile distanza-distacco che condanna chiunque compia la scelta di "guardare" rispetto a chi viene osservato, riscattata da quella "supremazia dello sguardo" colma di amore per l'oggetto contemplato.
In chiusura, vince il Cinema. Vince la passione viscerale e incondizionata per un Cinema oggetto di amore e di odio, di tifo, di simpatie e antipatie di pancia, commenti a caldo farfugliati per l'emozione, apodissi e parossismi a ruota libera, come fosse, e com'è giusto che sia, la FIGA. Che se non è già arrivata, arriverà in quantitativi equamente distribuiti fra tutta questa combriccola di ragazzetti che grazie al Cinema rinnovano e moltiplicano ad ogni visione i necessari riti di passaggio per crescere tornando bambini (mentre le ragazze, poi le donne, e l'AMORE li condanneranno irrimediabilmente a invecchiare e morire più e più volte) e rientrare, ad ogni nuovo ingresso in una sala cinematografica, in quella placida e beata incoscienza degli orrori del reale che fu per noi tutti la pancia della nostra mamma.



SHARIF > CAZZIN > DOLAN > SABBAROSAURO> MERDESHI

PS: ad 1.24.00 circa c'è Ciavoni

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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da KanyeWest »

Aip per i primi responsi per Nait of Caps

Su twittah dicono che spacchi, già TTW (che ho apprezzato moltissimo) era stato accolto più negativamente di primo acchito.
Bene così.

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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da Yourself is Steam »

[youtube][/youtube]

bonus

[youtube][/youtube]

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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da KanyeWest »

Sources tell me that the man asking for Terrence Malick today at the Berlinale actually was an Internet celebrity named "thegameisback", better known as his stage name GAETANO

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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da Corilo1 »

Yourself is Steam ha scritto:
Corilo1 che entra a spompinà Marxciante manco è quotato
Frusciante :love: :love: :love: :love: :love:

Altro che bamba, è lui la mia droga :love:

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Re: ***Topic Ufficiale*** YouTube e Cinema

Messaggio da SaintJust »

Corilo1 ha scritto:
Frusciante :love: :love: :love: :love: :love:

Altro che bamba, è lui la mia droga :love:

A Toronoi Corilo.

Facciamo un sharifism a Trecate in Stazione di notte?

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