Corilo1 ha scritto:Ma, non mi sembra che sia cosi leggera come dite voi. Alla fine stiamo parlando di un carcere femminile e neanche di massima sicurezza, eppure a me ha dato una sensazione di sporcizia e di degrado, fisico e mentale, che mi ha colpito. E sicuramente non può essere considerata una serie prettamente comedy, c'è troppo realismo per confinarla in uno spazio cosi ristretto.
Comunque è strano che adesso sia cosi pubblicizzata anche in Italia, per molti versi è una serie che distrugge il significato stesso di "religione", e alla penultima puntata c'è un discorso della protagonista che spiega perchè non crede in Dio, e sono parole piene di verità, in cui io mi ritrovo perfettamente.
Dai, suvvia, non credo si possa affermare come sia una serie basata su una ricostruazione quantomeno fedele e realistica di un carcere femminile, nonostante i presupposti potessero esserci tutti (certo, non affermerei nemmeno che si tratti di una serie comedy...). Il che non vuol dire che non possa risultare realistica nel suo insieme, ma è evidente come non sia quello il fine ultimo. Il carcere è solo una circostanza equiparata a tutte le altre circostanze che si susseguono. Come detto,
This ain't Oz non è una frase buttata a caso. Anzi, è una frase geniale e molto furba, anche per pararsi il culo, riuscendoci alla grande. Poi nessuno nega che sia una serie coi suoi "momenti" (per dire, proprio nell'episodio che dici c'è una delle mie citazioni preferiti, sebbene molto banalotta:
You gotta start from the inside out or else you'll step on the clean.), ma era lecito aspettarsene più o meno come se piovesse. Io di momenti empatici non ne ho trovati poi così tanti e così ben costruiti... E' tutto depotenziato, ma probabilmente perchè lo è il soggetto originale, non so.
Ma poi anche la caratterizzazione... Cioè, coralità, flashback (spesso intrecciati pure maluccio con quelli della protagonista in un singolo episodio, facendo un pò perdere di vista allo spettatore l'andamento dello stesso), son tutte cose ormai da manuale e a me pare che la caratterizzazione sia assolutamente giusta ed essenziale per coprire quei 10/15 personaggi "principali" che una serie strutturata così può avere. Chi più, chi meno, ovviamente.
Poi oh, magari la seconda stagione è da ira da Dio e zitti tutti, ma sinceramente non mi aspetto più di così.