NBA Weekly Sparkles - Derrick Martell Rose

Per i tantissimi amanti dello sport (al di fuori del wrestling e del calcio!) che vogliono parlare e discutere di motori, tennis, sci, golf e tutti gli altri sport!
Avatar utente
KanyeWest
Messaggi: 10342
Iscritto il: 09/12/2011, 14:11
Città: Pistoia
Località: #fuckthequeen
Has thanked: 460 times
Been thanked: 881 times

Re: NBA Weekly Sparkles - Starting on Wednesday 1, April

Messaggio da KanyeWest »

GGG ha scritto: Un po' di colpa per questa tua "antipatia" verso OKC ce l'ha Grantland?
Non potrei mai andare contro Grantland, considero Bill Simmons la mia guida spirituale e Wesley Morris il mio modello di riferimento.
Semplicemente, non sopporto chi li tifa da poco e pensa che i Sonics debbano andare a Sacramento.



Avatar utente
Mystogan
Messaggi: 22517
Iscritto il: 06/08/2012, 0:34
Città: Milano
Has thanked: 33 times
Been thanked: 1462 times

Re: NBA Weekly Sparkles - Kevin Wayne Durant

Messaggio da Mystogan »

DWYANE WADE

Immagine

Name: Dwyane Tyrone Wade Jr
Born: Chicago, Illinois, 17.1.1982
Main Role: Shooting Guard


College: Marquette (2000-03)
NBA Draft: 2003; 1° Round; 5° pick (by Miami Heat)
NBA Debut: 28.10.2003; loss @ Philadelphia 76ers (74-89)


College Year
Spoiler:
Immagine

Il giovane Dwyane Wade si iscrive alla Marquette University, a Milwaukee, Wisconsin. Non avendo dei requisiti conformi alla Proposition 48 del codice NCAA, nel suo anno da matricola non può giocare per le Golden Eagles. Nel suo secondo anno però guida la squadra per punti e la conference, Big East, per palle rubate. Il record finale, 26-7, è il migliore da dieci anni a quella parte. Al primo turno però Tulsa ribalta i pronostici eliminando le Eagles. L'anno seguente Wade guida ancora la squadra per punti, 21.5, portando Marquette al suo primo titolo di conference. Wade trascina la squadra fino alla fine della March Madness, ma la corsa si ferma alle final four, pesantemente battuti dai Kansas di Heinrich e Nick Collison. Wade scrive la storia però nella finale della Midwest Region, realizzando la quarta tripla doppia della storia NCAA contro Kentucky Wildcats. La sua divisa viene ritirata, ben quattro anni dopo, in via del tutto eccezionale: l'onoranza non è riservata infatti a chi non conclude gli studi a Marquette.
Rookie Season Year
Spoiler:
Immagine

Dwyane Wade si presenta così al ricco Draft del 2003 con la nomina nel primo quintetto All-American, nonché MVP del Midwest, a curriculum. La sua chiamata arriva alla quinta, nei disastrati Miami Heat sotto la guida del nuovo coach Stan Van Gundy. Il debutto da professionista avviene nella prima partita stagionale, una trasferta a Philadelphia, dove gli Heat vengono battuti dai 76ers di Iverson. Schierato spesso come Point Guard, conclude una buona annata a livello di cifre personali e soprattutto di squadra, che, nonostante un pessimo avvio, giunge quarta nell'Eastern Conference, conquistandosi la sua prima qualificazione playoff in carriera, a dispetto dei Cavaliers di LeBron James e dei Raptors di Chris Bosh. Le sue prestazioni però sono messe in ombra dalle ottime stagioni del Prescelto e di Carmelo Anthony, che lo precedono nella corsa al Rookie of the Year. Nei playoff Wade comincia a sviluppare le sue doti di leader e stella, guidando gli Heat alla vittoria nella prima partita del primo turno con un game winner sugli Hornets:
[youtube][/youtube]
La serie si concluderà con un combattuto 4-3 in favore della compagine della Florida. Wade diventa il primo giocatore dall'introduzione dello shot clock a guidare una squadra ai playoff per punti e assist. Al secondo turno gli Heat sfidano le teste di serie della Conference, gli Indiana Pacers, mettendoli seriamente a rischio eliminazione. L'ottima prova di Artest regala però alla squadra di Carlisle la qualificazione in sei partite.
The Shaq and Wade Connection
Spoiler:
Immagine

Dwyane Wade è già una stella, e gli Heat sono già una contender: la free agency del 2004 porta a South beach l'ex stella dei Lakers, il centro dominante Shaquille O'Neil. I due sviluppano fin da subito un ottimo feeling, che porta gli Heat a guidare la Conference con un ottimo 59-23. Wade migliora significativamente le proprie cifre (ben 24 punti a partita) e guadagnandosi la prima convocazione all'All Star Game. Le sue straordinarie prestazioni continuano anche nella post season, portando gli Heat a spazzare in quattro gare prima i Nets di Carter e Kidd, poi gli Wizards di Arenas e Jamison. Nelle finali di conference però Wade accusa diversi problemi fisici che lo limitano pesantemente; contro i Detroit Pistons campioni in carica gli Heat guidano la serie per 3-2 fino all'infortunio di Dwyane Wade. La guardia salta gara 6, i Pistons ne approfittano per pareggiare la serie e, nonostante il ritorno di un acciaccato Wade, chiuderla sul finale a gara 7. La delusione è evidente, ma la voglia di rivalsa lo è anche di più.

L'anno successivo Wade si riconferma tra le migliori guardie del panorama cestistico, migliorando ancora di più le sue prestazioni, come confermato all'All Star Game, giocato questa volta da titolare, e deciso da un suo game winner. Gli Heat chiudono nettamente dietro ai Pistons, ma con un ottimo secondo posto, frutto di un record di 52-30. Al primo turno Playoff però i Bulls e alcuni problemi fisici di Wade spaventano gli Heat, ma grazie al contributo di Shaq gli Heat passano in sei gare. Mentre i Pistons faticano contro i Cavaliers di un LeBron alla prima post season, gli Heat dominano ancora i Nets, trascinati da Wade. La finale di Conference è un remake dell'anno precedente; questa volta gli Heat prendono subito un vantaggio netto, per chiudere la serie con un 4-2 finale ai danni di Billups e compagni. In finale ad aspettare gli Heat ci sono i Dallas Mavericks di WonderDirk Nowitzky. I Texani si prendono le prime due gare, poi però uno straordinario Dwyane Wade ribalta la serie quasi da solo portando gli Heat sul 3-2. Wade conclude l'opera con una gara 6 da 36 punti, consegnando ai Miami Heat il primo titolo della sua storia. Le prestazioni quasi irreali e la leadership dimostrata nel corso dei playoff valgono a Wade il titolo di MVP delle finali.

Dopo gli onori conquistati l'estate passata, la stagione da campioni degli Heat si rivela disastrosa; un grave infortunio alla spalla lmita fortemente Wade, costretto a saltare numerose partite e a presentarsi ai Playoff in condizioni critiche. Nonostante il quarto posto nella Conference li considerasse come favoriti, gli Heat vengono spazzati dai Bulls, che ottengono la loro vendetta dopo l'eliminazione dell'anno precedente. L'anno seguente è il peggiore della storia degli Heat; Shaq lascia per approdare ai Suns, Wade salta l'inizio della stagione per recuperare da operazioni chirugiche effettuate in estate. Gli Heat affondano all'ultimo posto, e Wade chiude la sua stagione anzitempo per operarsi al ginocchio.

Wade ritorna più in forma che mai, e il draft consegna agli Heat la promessa Michael Beasley. Il completo recupero della su condizione fisica è confermato dai career high che riscrive lungo la stagione; prima quello di punti, 50, messi a segno nella sconfitta contro i Magic successiva all'All Star Game. Segue quello di assist proprio nella partita successiva, ben 16, contro i Pistons. Wade guida la lega per punti realizzati, 30.2, portando di nuovo gli Heat ai Playoff. La serie iniziale contro gli Hawks è combattuta, e gli Heat escono battuti in sette gare. Al suo ultimo anno di contratto con gli Heat, Wade continua a giocare ad alti livelli, ottenendo la sesta convocazione all'All Star Game e la nomina di MVP della manifestazione. La sua stella brilla più della sua squadra, che, nonostante la qualificazione ai Playoff, chiude mestamente la sua stagione al primo turno contro Boston.
The Big 3 Era
Spoiler:
Immagine

Il panico si diffonde a Miami per quella che diventerà la free agency più mediaticamente importante della storia; basti pensare che per convincere Wade a rimanere la contea di Miami-Dade verrà rinominata Miami-Wade per una settimana. Proprio al termine di quella settimana, il 7 di Luglio Wade e Bosh annunciano la firma per i Miami Heat. Il giorno dopo la famigerata Decision di LeBron James consegna alla storia (e a Miami) un trio di campioni senza precedenti. Il debutto, così come l'inizio generale degli Heat, è però negativo, con una sconfitta contro i Big 3 del passato, le leggende dei Boston Celtics Allen, Pierce e Garnett. La ripresa non tarda ad arrivare, e gli Heat chiudono con un buon secondo posto alle spalle dei Chicago Bulls della nuova stella del basket Derrick Rose, mentre Wade mantiene cifre stagionali simili a quelle della stagione precedente. Ai Playoff gli Heat si sbarazzano facilmente dei volonterosi 76ers di Iguodala, per ritrovare quei Celtics che l'anno precedente eliminarono i Cavaliers di LeBron. Gli Heat vincono grazie al contributo di Wade eliminando Boston in cinque gare. Domando anche i Bulls in finale di Conference, gli Heat si presentano alle finali per la seconda volta nella loro storia, per la seconda volta contro i Mavericks. Gli Heat nonostante l'iniziale vantaggio nella serie vanno in difficoltà, Wade prova a prendere in mano la squadra guidandola a una vittoria sofferta in gara 3, ma da lì la compattezza dei Mavs viene fuori, e Dallas conquista le restanti tre partite e, con esse, il primo titolo della franchigia. Per i Big 3 di Miami piovono prevedibilmente critiche, necessarie però a forgiare il gruppo dell'anno successivo.

La stagione passata alle cronache per il lockout si apre a Natale, e gli Heat lanciano subito un segnale alla lega vincendo la partita inaugurale contro i campioni in carica. Vincente è anche il debutto casalingo, contro i Celtics. Wade, a conferma di un'altra ottima stagione, realizza una tripla doppia all'All Star Game, la terza nella storia della competizione assieme a quelle realizzate dal compagno di squadra LeBron James, allora in forza ai Cavs, e Michael Jordan. Gli Heat entrano ai Playoff dalla porta principale del primo posto, abbattendo l'eroica quanto futile resistenza di Carmelo Anthony al primo turno. Il secondo turno si risolve in un'accesa serie contro i Pacers che inizierà una feroce rivalità tra le due franchigie negli anni a venire. Gli Heat la vincono in sei gare, sigillate dalla doppia doppia di Wade di 41 punti e 10 assist. La finale di Conference contro i Celtics chiude un'epoca: in una serie di straripante emozione gli Heat vincono in sette partite. Contro i big 3 del futuro degli Oklahoma City Thunder gli Heat perdono la prima gara, ma ribaltano presto la serie, chiusa dalla tripla doppia di LeBron James in gara 5. Il Prescelto, così come Bosh, conquista il suo primo titolo, gli Heat e il suo capitano Dwyane Wade il secondo.

Nell'anno da campioni in carica Wade, superata la riabilitazione dopo un altro intervento chirurgico al ginocchio, conclude ancora la stagione oltre i 20 punti di media e titolare all'All Star Game. Ai Playoff i fastidi fisici lo limitano alle sue peggiori prestazioni in termini numerici. Ciononostante gli Heat spazzano i Bucks, annichiliscono i Bulls e, anche grazie al solido contributo di Wade, eliminano i Pacers in sette partite giocate a ritmo furioso. Nelle finali gli avversari sono i San Antonio Spurs, mai sconfitti in finale e quattro volte campioni NBA nell'era Popovich. Per le finali Wade risorge sfoderando le sue prestazioni migliori, approfittando di un Ginobili deludente. Le squadre si scambiano le vittorie a Miami, poi i Texani si portano in vantaggio, ma i 32 punti di Wade ristabiliscono la parità. Nonostante la doppia doppia di Wade gli Spurs si riportano in vantaggio e sfiorano l'anello fino al celebre canestro da tre punti di Ray Allen. Gli Heat ribaltano la serie e conquistano il terzo anello della loro storia.

La passata stagione è stata forse la più difficile per Dwyane Wade: gli acciacchi e gli infortuni patiti lungo la sua carriera si fanno sentire più forti che mai, costringendolo spesso a riposo. Calano i suoi minuti a partita e i suoi punti a partita, per la prima volta sotto i venti punti dall'anno da rookie. Non cala, ma al contrario è il miglior dato in carriera la percentuale di tiro, a conferma dell'ottimo apporto che Wade è ancora in grado di fornire. Gli Heat chiudono al secondo posto nella Conference, per i Playoff il minutaggio di Wade cresce, e lui ripaga con ottime prestazioni, soprattutto nelle finali di conference contro, ancora una volta, i Pacers. Gli Heat si guadagnano l'accesso alle finali nella rivincita contro San Antonio. Dopo le prime due partite della serie a San Antonio qualcosa si spegne, la condizione fisica di Wade crolla sensibilmente e gli Spurs si prendono con merito il loro quinto titolo.

Il ritorno di LeBron James a Cleveland consegna la squadra, ancora una volta, più di dieci anni dopo, nelle mani del suo capitano e del suo simbolo.

Avatar utente
GGG
Messaggi: 2944
Iscritto il: 23/12/2010, 11:20
Contatta:

Re: NBA Weekly Sparkles - Dwyane Tyrone Wade

Messaggio da GGG »

Un po' sottovalutato, raramente lo vedo nominato come uno dei migliori dell'ultimo decennio. Peccato per i tanti infortuni durante tutta la carriera che non gli hanno permesso di giocare con grande continuità. L'anno scorso era quasi imbarazzante per i problemi fisici, quest'anno invece sta meglio (nonostante comunque un po' di partite le abbia saltate per infortuni vari) e si vede.

Avatar utente
KanyeWest
Messaggi: 10342
Iscritto il: 09/12/2011, 14:11
Città: Pistoia
Località: #fuckthequeen
Has thanked: 460 times
Been thanked: 881 times

Re: NBA Weekly Sparkles - Dwyane Tyrone Wade

Messaggio da KanyeWest »

Un campione che, per etica e storia personale, ha meritato tutto quello che ha vinto.
Io non credo che sarebbe diventato il giocatore di oggi senza l'apporto di Tom Crean al college, basti pensare alle sue scelte in campo quasi mai fuori le righe, come la shot selection e la capacità di rubare i palloni (sottovalutatissimo in difesa, a proposito).
Ridendo e scherzando questo sono undici anni che va all'All-Star Game, é il miglior marcatore di tutti i tempi di Miami, tre volte campione NBA e oro olimpico, senza contare che non si é mai risparmiato (quest'anno lo sta dimostrando), che per vincere ha fatto a meno di tanti soldi e di un ruolo prominente nella sua squadra, e che senza infortuni (spalla e ginocchio su tutti) oggi staremo parlando tutti con certezza della miglior SG degli ultimi dieci anni dopo Kobe Bryant (cosa che in effetti può essere tranquillamente).
Dispiace per quella brutta parentesi nel 2011 in cui prendeva in giro Dirk con l'amicone LeBron, per il resto niente da dire se non chapeau.

Avatar utente
Deia
Messaggi: 64
Iscritto il: 02/02/2015, 14:27
Città: Cagliari

Re: NBA Weekly Sparkles - Dwyane Tyrone Wade

Messaggio da Deia »

Un giocatore dal talento sopraffino - basti pensare alla sua capacità di stare in equilibrio, quasi in slow-mo, durante ogni suo movimento motorio in campo - che, però, non ha mai posseduto quel 'quid' destinato ai grandi del gioco (se non nel 2006), sia a causa dei troppi e tanti infortuni, sia per aver scelto di essere, all'apice della sua carriera, il Sancho Panza dell'ex numero 6 degli Heat. Ciò non toglie, però, il grande valore di avere avuto una carriera costellata da successi e riconoscimenti personali meritati sino all'ultima goccia.

P.S.: He's a Heat for life. I know that. But, during his career, I would have liked to see him play in his hometown in Chicago, in a 'number 3' Bull uniform.

Avatar utente
Mystogan
Messaggi: 22517
Iscritto il: 06/08/2012, 0:34
Città: Milano
Has thanked: 33 times
Been thanked: 1462 times

Re: NBA Weekly Sparkles - Dwyane Tyrone Wade

Messaggio da Mystogan »

D-Wade semplicemente è Miami, un giocatore di dedizione senza eguali.
Paga il fatto che la sua ascesa sia stata contemporanea a quello di LeBron (e in parte di Melo, almeno agli inizi), e questo ha messo un po' in ombra le sue prestazioni. Però a livello di talento se la gioca con tutti, e ha il carattere giusto per tenere un gruppo saldo.
Non sono troppo d'accordo nel dire che ha scelto di fare il secondo di LeBron nei Big Three, al primo anno non è stato in nulla inferiore nè per prestazioni nè per leadership. Chiaro che la pressione e le attenzioni erano più su James che su Wade, visto che in fondo il suo anello da protagonista l'aveva già vinto.
Poi col tempo il fisico l'ha via via mollato, mentre LeBron è diventato troppo forte per tutti (nel 2011-12 è stato praticamente ingiocabile).

Comunque che negli anni si sia guadagnato il rispetto pure di Cuban è sintomatico di che tipo di persona stiamo parlando.

Avatar utente
Morris93
Messaggi: 5276
Iscritto il: 17/03/2014, 10:02
Città: Brescia
Has thanked: 29 times
Been thanked: 71 times

Re: NBA Weekly Sparkles - Dwyane Tyrone Wade

Messaggio da Morris93 »

Gran giocatore, dentro e fuori dal campo. Si è meritato di vincere tutto quello che ha vinto. Non voglio spendere troppe parole di elogio, perché si finirebbe domani. Unica pecca, se posso, il tiro dalla distanza.

Avatar utente
Mystogan
Messaggi: 22517
Iscritto il: 06/08/2012, 0:34
Città: Milano
Has thanked: 33 times
Been thanked: 1462 times

Re: NBA Weekly Sparkles - Dwyane Tyrone Wade

Messaggio da Mystogan »

Morris93 ha scritto:Unica pecca, se posso, il tiro dalla distanza.
Azzarderei dire anche i tiri liberi, per essere un giocatore che cerca spesso il contatto non ha una media entusiasmante.

Avatar utente
Mystogan
Messaggi: 22517
Iscritto il: 06/08/2012, 0:34
Città: Milano
Has thanked: 33 times
Been thanked: 1462 times

Re: NBA Weekly Sparkles - Dwyane Tyrone Wade

Messaggio da Mystogan »

Causa impegni (ritorno in palestra :( ), il giorno di rubrica passa da mercoledì a giovedì.

Avatar utente
KanyeWest
Messaggi: 10342
Iscritto il: 09/12/2011, 14:11
Città: Pistoia
Località: #fuckthequeen
Has thanked: 460 times
Been thanked: 881 times

Re: NBA Weekly Sparkles - Dwyane Tyrone Wade

Messaggio da KanyeWest »

Comunque io al posto del Gallo metterei Duncan, Mysto...
Prenoto l'11/6 per il simposio alla squadra più romantica che abbia mai visto su un campo da basket.

Avatar utente
Mystogan
Messaggi: 22517
Iscritto il: 06/08/2012, 0:34
Città: Milano
Has thanked: 33 times
Been thanked: 1462 times

Re: NBA Weekly Sparkles - Dwyane Tyrone Wade

Messaggio da Mystogan »

KanyeWest ha scritto:Comunque io al posto del Gallo metterei Duncan, Mysto...
Prenoto l'11/6 per il simposio alla squadra più romantica che abbia mai visto su un campo da basket.
Ho scelto Gallinari per diversi motivi:
1 - Sto ruotando i ruoli in modo che, a ordine sparso, si susseguano. Quindi dovrei togliere Monroe, per Duncan.
2 - Volevo incastrare un giocatore di età intermedia tra un veterano (Chandler) e un giovane (Monroe).
3 - Gallinari è quel profilo di giocatore non straordinario, ma di qualità di cui volevo trattare. Poi, essendo "vicino" per Nazionalità, ha una certa popolarità rispetto a un giocatore di livello simile tipo, non so, un Weasley Matthews.
Per Timmy c'è tempo, sicuramente ne parlerò. Poi si sa mai che nei prossimi mesi non aggiunga un'altra pagina storica :angel;

Per quanto riguarda i Celtics 2008, va bene, avrai senza dubbio elementi di discussione interessanti :)
Ammetto di essere stato sul punto di scegliere i Mavs 2011, poi però l'insania per Garnett ha avuto la meglio :love:

Ps: in serata mi occupo di Rose, mi spiace ma sono stato molto impegnato in questi giorni.

Avatar utente
Mystogan
Messaggi: 22517
Iscritto il: 06/08/2012, 0:34
Città: Milano
Has thanked: 33 times
Been thanked: 1462 times

Re: NBA Weekly Sparkles - Kevin Wayne Durant

Messaggio da Mystogan »

DERRICK ROSE

Immagine

Name: Derrick Martell Rose
Born: Chicago, Illinois, 4.10.1988
Main Role: Point Guard


College: Memphis (2007-08)
NBA Draft: 2008; 1° Round; 1° pick (by Chicago Bulls)
NBA Debut: 28.10.2008; win vs Milwaukee Bucks (95-108)


College Year
Spoiler:
Immagine

Derrick Rose è già una stella appena uscito dalle Superiori; alla sua porta infatti si presentano in tanti per reclutare la promettente point guard nel proprio college, e ad aggiudicarselo sarà la University of Memphis, guidata dal celebre Calipari. Il piano è tracciato: un solo anno, un titolo, poi l'NBA. E grazie al talento di Rose Memphis effettivamente si candida tra le favorite, grazie anche a una strepitosa partenza con 26 vittorie consecutive. Memphis domina la South Region conquistandosi la prima piazza con un record di 33-1. Al primo turno la testa di serie strapazza i Texas Mavericks, al secondo turno invece Mississippi vende carissima la pelle, e la vittoria arriva solo sul finale. Derrick Rose e il freshman Douglas-Roberts sono in stato di grazia, combinando 52 punti ai danni di Michigan State. Nella finale regionale ROse strapazza DJ Augustyn e i suoi Longhorns per portare Memphis alle final Four. Lì li aspetta la UCLA dei futuri campioni Love e Westbrook; Roberts però è incontenibile, e con Rose scollina ancora i cinquanta punti, regolando agevolmente i Californiani. In finale ad affrontarli ci sono i Kansas Jayhawks di Mario Chalmers; proprio lui con una tripla manderà la partita all'Over Time quando la vittoria dei Memphis Tigers sembrava fatta. Nei supplementari però Kansas ingrana subito con un parziale di 6-0 conquistandosi la vittoria finale. Nel tempo a seguire verrà alla luce un'infrazione alle regole che cancellerà dagli annali la partecipazione al torneo della University of Memphis.
Rookie Season Year
Spoiler:
Immagine

Draft NBA 2008, la fortuna sorride ai Bulls che nonostante le bassissime percentuali si aggiudicano la prima scelta alla lotteria, e senza remora la spendono per riportare nella città natale proprio Derrick Rose. Fin dal debutto contro i Bucks Rose si dimostra un elemento fondamentale delle rotazioni di Del Negro, e in breve tempo tiene già il passo degli All Star. A dimostrazione di ciò arriva il trionfo nella Skills Challenge dell'All Star Game, primo rookie di sempre a riuscire nell'impresa. I Bulls chiudono la stagione in crescendo conquistandosi un posto ai Playoff; Rose fa il vuoto dietro di sè aggiudicandosi il Rookie of The Year, che, a dispetto delle aspettative, non veniva consegnato a una prima scelta dai tempi di LeBron James. Al debutto in postseason Rose scrive già la storia: con una prova da 36 punti e 11 assist eguaglia il record per un rookie fissato da Abdul Jabbar, regalando ai Bulls la prima vittoria della serie contro i Celtics. Alla fine però Pierce e compagni, campioni in carica, riusciranno a domare in sette partite un incontenibile Derrick Rose da quasi venti punti di media.
The Rise of the MVP
Spoiler:
Immagine

Un infortunio alla caviglia costringe Derrick Rose a saltare l'intera preseason della sua seconda stagione, e all'esordio contro gli Spurs presenta ancora dei problemi di condizione. Ma quando la caviglia smetterà di tormentarlo, le prestazioni di Rose migliorano drasticamente, tanto da valergli la chiamata al suo primo All-Star Game, il primo Bulls dai tempi di Michael Jordan. Rose trasmette entusiasmo e speranza, e diventa in breve tempo tra i giocatori più popolari della lega. I Bulls chiudono all'ottavo posto, ma nonostante le eccellenti prestazioni della sua point guard vengono eliminati in cinque partite dai Cavaliers del Prescelto.

La stagione della svolta è la seguente; a Chicago Del Negro lascia il posto a Tom Thibodeau, specialista della fase difensiva e di un basket giocato a ritmi sempre intensi. Sotto la sua guida maturano Deng, Noah, Korver e, ovviamente, Derrick Rose: subito a inizio stagione Rose eguaglia il suo career high di 39 punti, due giorni dopo con 13 assist aiuta Deng a raggiungere il suo di 40 punti, cima che Rose scalerà poco prima dell'All Star Game, piegando San Antonio con 42 punti. Chicago raggiunge quelle sessanta vittorie stagionali che mancavano dall'anno dell'ultimo titolo, e Derrick Rose conquista a furor di popolo il premio di MVP, il più giovane di sempre, un anno in meno d quel Wes Unseld che detenne questo record per oltre quarant'anni. Ai Playoff Chicago entra da testa di serie, e Rose vuole dimostrare di meritarsi il riconoscimento ottenuto; sbarazzatisi dei Pacers in cinque partite segnando quasi trenta punti di media, i Bulls incontrano serie difficoltà contro gli Hawks di Smith, Johnson e Horford. Alla fine però dopo sette partite la spuntano i Bulls. In finale di Conference Rose trova davanti quel LeBron James a cui ha interrotto la serie di MVP vinti consecutivamente. Rose ci prova cercando di caricarsi le responsabilità del gruppo, ma gli Heat si dimostrano superiori chiudendo la serie in cinque partite.
The Age of the Fall
Spoiler:
Immagine

Toccato il cielo con un dito, Rose è pronto a riprovare la scalata ai vertici; firmato un pesantissimo contratto quinquennale con i Bulls, si presenta nella notte di Natale segnando 22 punti nel successo sui Lakers. La stagione di Rose, già peraltro inframmezzata dal Lockout, è segnata da diversi fastidi fisici. Ciononostante migliora ancora le sue medie stagionali, non riuscendo però a difendere il titolo di MVP. Ai Playoff Rose si presenta acciaccato, e in una drammatica sequenza di gara 1 cade malamente sulla gamba rompendosi il legamento crociato sinistro. La sua stagione si conclude, così come quella dei Bulls, ribaltati clamorosamente dai 76ers.

Lo stop previsto è di otto mesi, ma Derrick Rose non tornerà per molto più tempo. L'intera stagione successiva è passata lontano dai campi, a vedere il lavoro di Thibodeau nel trovare una quadra senza la sua stella. Rose tornerà nella preseason della stagione 2013-14, ma dopo un lento avvio, sul finire di Novembre, s'infortuna al menisco del ginocchio destro; ancora una volta, stagione finita.

Rose non si arrende mai, e ancora una volta torna a calcare il parquet, prima con la sua Nazionale con cui conquista l'oro ai Mondiali di Spagna, poi con i suoi Bulls. La forma fisica ottimale è ancora lontana, e gli infortuni continuano a condizionarlo, ma quando Derrick Rose ritornerà a giocare il suo miglior basket, la lega avrà ritrovato il suo lontano MVP.

Avatar utente
GGG
Messaggi: 2944
Iscritto il: 23/12/2010, 11:20
Contatta:

Re: NBA Weekly Sparkles - Derrick Martell Rose

Messaggio da GGG »

Verosimilmente non tornerà mai il giocatore di prima. Quello di adesso, per così dire, non è il massimo. Chiaramente non può giocare ai ritmi di un tempo, attacca molto meno il canestro (anche per paura dei contatti, infatti subisce quasi la metà dei falli di qualche anno fa) ma la cosa stucchevole sono i tanti tiri da tre che in questa stagione ha preso (e che probabilmente continuerà a prendere). Infatti un terzo dei suoi tiri sono fuori dall'arco (mai così tanto in carriera), di cui troppi senza senso, senza ritmo e ovviamente senza assist ricevuto. Se avesse delle percentuali oneste non ci sarebbero problemi, ma tira col 28% (!!!) e ne prova più di cinque in media a partita. Tra tutti i giocatori ad aver almeno segnato 82 canestri dalla lunga distanza in stagione è PENULTIMO per percentuale (peggio di lui c'è il solo Brewer e gente come Waiters e Chalmers tira meglio).

Avatar utente
Deia
Messaggi: 64
Iscritto il: 02/02/2015, 14:27
Città: Cagliari

Re: NBA Weekly Sparkles - Derrick Martell Rose

Messaggio da Deia »

Giocatore unico nel suo genere. L'esplosività e la velocità con cui esprime il suo talento è (o forse è meglio dire "era") strabiliante. Peccato per i troppi e gravi infortuni. Spero davvero che torni quello del 2011, in quanto non voglio avere il rimpianto di aver ammirato per pochi mesi una tale super-stella.

Rispondi