Venti anni fa moriva Ayrton Senna

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Commander Cool
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Venti anni fa moriva Ayrton Senna

Messaggio da Commander Cool »

Sono passati 20 anni esatti dal GP di San Marino del 1994, quello che viene considerato il week end maledetto della storia della Formula 1, quando morì uno dei più grandi piloti di tutti i tempi, Ayrton Senna. Sono tanti i piloti che hanno perso la vita nella storia della F1 e del motorsport in generale, ma per me, che all'epoca avevo poco più di 10 anni, assistere in diretta TV alla morte di quello che era il mio idolo da bambino fu veramente uno
shock, tanto che il resto della stagione 1994 è l'unica che poi ho rinunciato a seguire.
Week end che partì non sotto i migliori i presagi, con un incidente spaventoso a Barrichello durante le libere del venerdi, che ne uscì fortunamente con pochi graffi, e che prese una piega drammatica con l'incidente mortale del semisconosciuto Roland Ratzemberger alla curva Villeneuve (destino...) nelle qualifiche del sabato; nonostante tutto la domenica si corre in un clima quasi surreale, si dice che alcuni piloti no volessero nemmeno partire, ma
lo show va avanti. Nonostante la netta inferiorità della Williams di quell'anno rispetto alla Benetton Senna è riucito a strappare la pole, dopo pochi giri c'è un altro incidente che causa il ferimento anche di alcuni spettatori, quando la safety car rientra ai box Senna è sempre al comando, ma al giro n. 7 alla curva del Tamburello la sua Williams tira dritto e si schianta contro le barriere, Senna non riprenderà mai più coonscenza e morirà poche ore dopo. E' simbolico il fatto che dietro di lui in quel momento si trovasse proprio quello Schumacher che sarebbe diventato a partire da quell'anno il nuovo volto della F1, anche se non si sarebbero potuti trovare due piloti più diversi. Con Senna muore anche un'epoca della F1, sicuramente più pericolosa, ma da un certo punto di vista più epica ed emozionante.
Dopo tantissime voci e speculazioni solo anni dopo si verrà a sapere il motivo di quell'incidente: visto che Ayrton in quella macchina non si trovava, durante la notte era stato tagliato e allungato il piantone dello sterzo, che poi era saldato manualmente, una saldatura che non resse alle sollecitazioni della corsa, anche lui quindi come Newey e Williams sapeva a che rischi poteva andare incontro.

3 Titoli mondiali piloti, 41 GP vinti, 65 pole, grandi numeri che però non rendono giustizia a quello che è stato Senna, un pilota che più che con le vittorie lascia impressi nella mia memoria (ma non solo) dei momenti, anche controversi talvolta, ma che a mio modo di vedere rappresentano in pieno quello che è lo spirito della competizione motoristica.

A partire dal suo primo GP di Montecarlo, circuito di cui è considerato a ragione il miglior interprete di sempre, dove sotto a un diluvio da giudizio universale a bordo della modestissima Toleman, recupera a quel Prost, che sarebbe diventato il rivale di un intera carriera, oltre 6 secondi a giro, se la gara non fosse stata interrotta per la pioggia sarebbe stata quasi certamente una vittoria che avrebbe assunto toni da impresa.

Poi al volante della McLaren, in squadra col compagno/rivale Prost, i finali di campionato del 1989 e del 1990, o il GP del Brasile del 91, portato vittoriosamente a termine nonostante Ayrton durante la gara perse via via tutte le marce, fino a dover concludere utilizzando solo la 6a (!!), e svenendo addirittura nell'abitacolo durante il giro d'onore per lo sforzo fisico sovrumano.

C'è un bel docufilm, intitotalato semplicemente "Senna", dove ci sono tutti questi momenti esaltanti e drammatici della sua carriera, oltre ad alcune interviste e riflessioni dello stesso Ayrton che ascoltate sapendo quel che è successo poi che fanno venire una certa pelle d'oca.



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