Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

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DenisPirola
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Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

Messaggio da DenisPirola »

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Ho pianto quando ho saputo della morte di Marco Pantani.

Il Pirata aveva rilanciato il ciclismo italiano come nessun altro. Era un personaggio "scomodo" in un mondo così legato ai "poteri forti" com'è quello del ciclismo, soprattutto in Italia.
Scomodo perchè era troppo popolare.
Scomodo perchè era una persona che non aveva paura di andare a scontrarsi con i poteri forti {Pantani era un sindacalista del ciclismo}.
Già negli anni di Moser e Saronni si provò a denunciare il fatto che se non si passava attraverso quel dottore o quella società, le speranze di pedalare ad alti livelli erano precluse.

E Pantani aveva mosso troppo le acque. Certo i suoi errori li ha fatti, non ci piove.

Sarebbe bastato che la squadra, qualcuno, lo avesse fermato.
Sarebbe -forse- bastato che, quel giorno, alla Cima Coppi di Madonna di Campiglio, Marco fosse rimasto nel gruppo, invece di cercare la fuga solitaria per "entrare nel mito".
Perchè qualcuno già sapeva che quel giorno lo avrebbero fermato ? Perchè qualcuno già sapeva che Marco quel Giro non lo avrebbe vinto, anche se lo aveva abbondantemente ipotecato ?
Sarebbe bastato "inventare" una scusa, farlo abbandonare, e sarebbe stato comunque il vincitore morale.
Ma lo hanno stroncato.

Troppi misteri circondano la sua morte. L' albergo scassinato.
Bustine di droga introdotte da terze persone, sia nella stanza che nel corpo di Pantani stesso.
E di "Overdose" di cocaina non si muore. Nessuno è mai morto di "overdose" con la cocaina.

Pantani ha pagato per tutti. E' stato il capro espiatorio di un intero sistema. La sua popolarità faceva comodo perchè permetteva a molti altri di restare nascosti dalla sua "enorme" figura.
E' arrivata la depressione e qualcuno l' ha pure alimentata.

E poi è stato abbandonato, Marco.
Abbandonato dalla sua squadra e dai suoi compagni.
Abbandonato da quei "piani alti" del Ciclismo, che tanto hanno guadagnato, grazie alle imprese di Pantani.
Abbandonato da quella fidanzata per la quale Marco era la gallina dalle uova d ' oro.

Ma non è stato abbandonato dalla sua famiglia, ne' da quanti gli hanno voluto e ancora gli vogliono bene.
Forse la colpa è stata quella, come accade spesso in questi casi, di non essere riusciti ad esprimere tutto l' affetto e tutta la gratitudine che tanti avrebbero voluto esprimere.

Troppi misteri ancora circondano la sua scomparsa.
L' unica certezza è che oggi la cosa più giusta da fare sia quella di ricordarlo e ringraziarlo.
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Grazie Marco. Grazie Pirata. :ave:



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Total Package
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Re: Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

Messaggio da Total Package »

Se vi va di leggerlo, vi riporto un articolo che scrissi per un sito l'anno scorso in occasione del nono anniversario della morte di Pantani.





Sono passati nove lunghi anni da quel maledetto 14 febbraio 2004. Nella stanza D5 del residence “Le Rose” di Rimini giaceva il corpo senza vita di Marco Pantani, stroncato probabilmente da un’overdose di cocaina in circostanze che ancora oggi rimangono avvolte nel mistero.

Ma Marco non è morto 9 anni fa, Marco è morto il 5 giugno 1999, a Madonna di Campiglio, quando un controllo medico gli impedì di correre la penultima tappa di un Giro d’Italia dominato per dei valori dell’ematocrito fuori norma.

Non si trattò di un’accusa di doping, ma di una misura a tutela della salute del ciclista: è bene ricordarlo.

Fu la stampa ad accusarlo e a metterlo alla berlina: Marco Pantani era un dopato, un drogato, un fuorilegge. Dall’altare delle glorie che lo avevano eletto eroe nazionale, alla polvere dei sospetti, sputati fuori come sentenze, con assurda ignominia.

Marco è morto lì, nonostante il suo ritorno alle corse negli anni successivi e le sue epiche battaglie con Lance Armstrong. Marco è morto a Madonna di Campiglio “per la vergogna di quello che l’han fatto passare”, come dirà anni dopo Tonina Belletti, madre del campione romagnolo.

Oggi che le cronache ciclistiche sono tornate a narrarci di quell’orrendo mostro che è stato il doping ai suoi tempi, scopriamo un mondo marcio, un mondo di cui Marco era una semplice pedina, una vittima, forse, come chi in quegli anni voleva vincere, voleva essere il migliore.

E Marco voleva essere il migliore ed è stato il migliore. L’ultimo ciclista a compiere l’impresa della doppietta Giro-Tour, l’unico ad aver staccato Armstrong in salita, l’unico ad avere emozionato una nazione intera e ad averla incollata ai televisori come mai nessuno prima di lui.

Ed è a lui che vogliamo rivolgere un ricordo e una preghiera. Il ricordo commosso di un eroe, di un campionissimo, di una leggenda del ciclismo e dello sport moderno: vogliamo ricordarlo sul Mortirolo, sul Gavia, sul Galibier e sul Ventoux a far mangiare la polvere agli avversari, a librarsi in volo come un’aquila sulle erte ed impervie salite del Giro e del Tour, a tentare l’impresa lì dove nessuno credeva che un umano potesse arrivare.

E una preghiera: di non dimenticare lui e le sue titaniche imprese e di non dimenticare, con vergogna, “quello che l’abbiam fatto passare”, perchè Marco non lo meritava affatto.

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ATM
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Re: Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

Messaggio da ATM »

Ero "piccolo" dieci anni fa, però la notizia la ricordo bene (stavo guardando una trasmissione sportiva che parlava del posticipo di Serie A quindi dev'esser stato un sabato o una domenica) e ricordo anche come mi colpì tantissimo.
Nonostante non sia (e non sono mai stato) un appassionatissimo di ciclismo, in quegli anni (dal 1998 in poi) guardavo spesso il Giro e il Tour perché tornavo a casa da scuola e andavo a casa dai nonni. Il ciclismo era la grande passione di mio nonno e quindi bene o male io mi mettevo buono buono a guardarmi le tappe con lui, soprattutto quelle di montagna che appassionavano di più. Impossibile non tifare e non appassionarsi a Pantani, sia perché italiano sia perché su quei pedali poteva fare quello che voleva.

DenisPirola
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Re: Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

Messaggio da DenisPirola »

ATM ha scritto: [...]
Nonostante non sia (e non sono mai stato) un appassionatissimo di ciclismo [...]
Pochi erano appassionati di ciclismo. Molti erano appassionati di Pantani.
Marco Pantani avvicinò una intera generazione al Ciclismo, svecchiandolo e rendendolo appetibile a tutti.
Prima di Pantani il ciclismo italiano era ancora Moser e Saronni.
Moltissimo capirono la bellezza del ciclismo e della fatica proprio con Pantani.
La sua semplicità era la sua forza.
La salita era la sua dimensione. In salita Pantani non aveva rivali. In salita Pantani diventava il Re del mondo.

@Carmine :bravo:

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ATM
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Re: Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

Messaggio da ATM »

DenisPirola ha scritto:
Pochi erano appassionati di ciclismo. Molti erano appassionati di Pantani.
Marco Pantani avvicinò una intera generazione al Ciclismo, svecchiandolo e rendendolo appetibile a tutti.
Prima di Pantani il ciclismo italiano era ancora Moser e Saronni.
Moltissimo capirono la bellezza del ciclismo e della fatica proprio con Pantani.
La sua semplicità era la sua forza.
La salita era la sua dimensione. In salita Pantani non aveva rivali. In salita Pantani diventava il Re del mondo.

@Carmine :bravo:
Io probabilmente avrei guardato lo stesso perché era proprio il fatto di andare dai miei nonni e mettermi in salotto con mio nonno a vedere la corsa che mi piaceva ma devo dire che sicuramente aver un personaggio come Pantani ha aiutato ad affezionarsi.
Per dire, dopo di lui (vuoto abissale) ricordo Simoni e la giovane speranza Cunego, ma non era la stessa cosa.
Non avevano quel carisma e quel talento che ti facevano amare il Pirata.

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MarioMariaMario
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Re: Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

Messaggio da MarioMariaMario »

Pantani per me resterà per sempre il ciclismo, ricordo ancora con dolore quella domenica mattina di ormai 10 anni fa in cui appresi la notizia della sua morte. Sono convinto che abbia fatto degli errori e che la sua personalità molto orgogliosa, ma nello stesso tempo fragile e "debole" al di fuori dello sport abbiano condizionato il post Madonna di Campiglio.

Personalmente la morte di Pantani ha segnato la morte di un certo tipo di ciclismo. Sono sempre stato appassionato a questo sport, avendo avuto due nonni particolarmente dentro a questo mondo (uno ex corridore ed ex maglia rosa deceduto proprio durante una corsa, da me mai conosciuto purtroppo, l'altro non ciclista di professione, ma non meno appassionato, i periodi Giro/Tour li passavo costantemente sul divano con lui) e due tappe mi hanno "sconvolto" particolarmente: la morte del Pirata e più recentemente le ammissioni di Armstrong sul doping (per carità, non che non me l'aspettassi, ma fino ad un certo punto) sono state due mazzate che in tempi diversi mi hanno parecchio allontanato da uno sport che mi è sempre piaciuto molto.

Ovvio che, errori a parte, qualcosa di losco ci sia sotto: le lobby ed i poteri forti, aldilà di tutto, credo abbiano voluto farlo fuori, dopo averlo sfruttato, come ben diceva un utente qualche post fa... di certo ha rappresentato per me una figura di riferimento, ed il fatto che siano già passati 10 anni fa una certa impressione. Peraltro ebbi pure l'onore di "conoscerlo" alla partenza di una tappa di uno dei suoi ultimi Giri e mi parve un ragazzo davvero pulito e disponibile nel firmarmi un autografo e una battuta vedendomi parecchio emozionato nell'incontrarlo. Un uomo che ha segnato questo sport senza dubbio, e la cui morte tragica e prematura ha probabilmente contribuito a renderlo ancor più leggenda di quanto non lo sarebbe poi diventato.

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Commander Cool
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Re: Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

Messaggio da Commander Cool »

Cazzo son già passati dieci anni

Anch'io sono uno di quelli che si era appassionato al ciclismo grazie a Pantani, ho seguito giusto gli anni delle sue imprese poi sono tornato abbastanza a disinteressarmene, uno dei pochissimi sportivi che mi faceva veramente emozionare, esultare per le vittorie e quando morì dieci anni fa ci rimasi veramente male, per come era stato trattato e per come era stato in fondo abbandonato.

Ha detto bene l'utente Total Package che il Pirata è morto, anzi l'han fatto morire, il 5 giugno '99 a Madonna di Campiglio, non ho mai capito perchè abbiano voluto stroncarlo così. Di sicuro si dopava lui come si dopavano e si dopano tutt'ora tutti i ciclisti professonisti (ma anche i dilettanti se vogliono fare carriera), ma a "parità" di doping il migliore in quel periodo era lui, non c'è dubbio.

Il suo autografo su un cappellino che mi fece alla fine di una tappa è uno dei pochi cimeli sportivi che conservo davvero con piacere e al contempo con una certa tristezza.

randy morto
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Re: Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

Messaggio da randy morto »

Ho scritto anche io un pensiero su Marco dove riprendo la sua carriera...spero vi possa piacere, l'ho pubblicato per la webtv per cui lavoro visto che mi sembrava doveroso. Anche io lo scoprii al momento, era un sabato sera e scoppiai in lacrime alla notizia...

Una vita nel mondo del ciclismo, quel ciclismo che gli ha voltato le spalle lasciandolo da solo nel momento del bisogno; e da solo è caduto in quella spirale da cui non è più uscito. E' l'uscita di scena di Marco Pantani, morto nel giorno di San Valentino di 10 anni fa per un'overdose di cocaina, dovuta, più che dalla dipendenza, dalla depressione provocata per un amore non più ricambiato, quello per la bicicletta. Marco era uno scalatore straordinario, capace di infiammare le folle con i suoi scatti brucianti e la sua voglia di andare sempre all'attacco, all'arrembaggio, che assieme alla bandana gli fece guadagnare il soprannome di Pirata. Quel meraviglioso 1998, in cui fece l'accoppiata Giro-Tour, è soltanto un "piccolo" premio per la sfortuna che ha accumulato nei suoi anni, prima e anche dopo la vittoria. Già da giovane saliva sul podio della corsa rosa e della Grand Boucle, poi incidenti in allenamento provocati da automobili, gatti che gli passano avanti togliendogli la possibilità di competere sulle salite dalle pendenze impossibili, le sue preferite. Arriva il 1998 ed è l'anno della consacrazione, poteva accontentarsi del Giro dopo aver battuto un osso duro come Tonkov ma arriva in Francia con una preparazione super. Le cronometro sono un ostacolo sormontabile per quel Pantani, grazie a quella tappa memorabile con conclusione a Les Deux Alpes, quando partì da solo con 50 chilometri ancora da percorrere: nessuno poteva tenere il suo passo, tantomeno quell'Ullrich favoritissimo per la maglia gialla finale, il miracolo è compiuto. Dall'anno d'oro all'anno nero: quell'1% in più di ematocrito nella tappa di Madonna di Campiglio, dopo una corsa condotta da dominatore, è il punto di svolta in negativo della sua carriera e della sua vita. Si chiude in se' stesso, sembra perdere la voglia di correre e lottare. Invece la ritrova, concedendo sprazzi della sua classe negli anni: la grande mano data a Garzelli nel Giro 2000, le due vittorie al Tour de France dello stesso anno in cui sarà l'unico a sopravanzare l'apparente imbattibilità di Lance Armstrong. Sembra fatta, ma quelle resteranno le ultime gioie di Marco, che continua a sporfondare in quella brutta bestia che è la depressione. Si dovrà aspettare il 2003 per un altro lampo del Pirata, quella salita verso il tremendo Zoncolan in cui arrivò al quinto posto. Ma si è a un punto critico, a nulla valse l'entrata in una clinica specializzata in Veneto per risolvere i suoi problemi. I dubbi su quel "punto di svolta" esistono da sempre, lo stesso Pantani ricontrollò l'ematocrito il giorno dopo Madonna di Campiglio verificando i suoi valori nella norma. Ma da lì gli si voltarono le spalle, a differenza di quel che succede ai corridori che oggi vengono trovati positivi, cosa mai accaduta a lui visto che l'ematocrito alto non è considerato doping. La sua frase quel 5 giugno 1999 appare una sentenza: "Mi sono rialzato, dopo tanti infortuni, e sono tornato a correre. Questa volta, però, abbiamo toccato il fondo. Rialzarsi sarà per me molto difficile". Purtroppo non ce l'ha fatta, ma gli appassionati di ciclismo lo ricordano ancora. Ciao Marco, ciao Pirata.

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Re: Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

Messaggio da ADP_91 »

anch'io mi appassionai al ciclismo grazie al pirata e piansi alla sua morte anche se avevo solo 12 anni...
comunque prima allo speciale che hanno fatto su italia 1 la madre continua a sostenere che sia stato ammazzato..ora dei fatti strani ci sono però io non credo a questa versione....di sicuro è stato ammazzato quel 5 giugno del 1999...hanno fatto analisi la sera prima e l'ematocrito era a 48...la mattina era magicamente andato a 52 e hanno fatto altre analisi il pomeriggio ed era di nuovo a 48...un medico ha spiegato che e impossibile che salga del 4% in così poche ore e hanno anche spiegato che è molto facile alterarlo.
quindi che quel giorno ci sia stato un complotto per farlo fuori è evidente...

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Re: Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

Messaggio da Jeff Hardy 18 »

O più semplicemente i valori sono risultati sballati in laboratorio e la merda mediatica che gli hanno tirato contro ha fatto il resto.

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Re: Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

Messaggio da deadman3:16 »

Questo il pensiero che ho scritto su Pantani:

10 anni son passati da quel 14 febbraio 2004... 10 anni da quando lo scalatore più forte dai tempi di Coppi ci ha lasciato. Marco Pantani era una grandissima persona, forte in bici ma altrettanto sensibile appena scendeva da essa... È stato tartassato da gente ipocrita e bastarda, quella stessa gente k quando vinceva lo osannava come tutti... A 34 anni è salito al Padre, a scalare le montagne del Paradiso, e ancora non è chiaro come sia andato in Paradiso... Ma oggi questo non conta niente... Oggi sono 10 anni k il Pirata ci ha lasciato... Di lui restano le vittorie, i suoi scatti, le sue imprese... Capace di vincere anche quando nessuno l'avrebbe più pensato, una vita contrassegnata da una fottutissima sfiga k non l'ha mai mollato... Ma il Pirata è stato più forte, ha vinto, e vincerà sempre nel cuore di chi l'ha amato e di chi lo amerà sempre. Addio Pirata... O meglio, CIAO MARCO

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deadman3:16
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Re: Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

Messaggio da deadman3:16 »

E, lo ammetto, ieri ho pianto... Rivendendo le vittorie, le imprese del Pirata...

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12lefthook
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Re: Marco Pantani a dieci anni dalla scomparsa.

Messaggio da 12lefthook »

era un grande, se anche fosse che si dopava (e vorrei capire cosa si intende per doparsi in un ambiente dove nessuno non si dopa) rimane una leggenda da rispettare e che ci ricorda come in italia ci mettono tutti due secondi a voltarti le spalle.
pantani ha avuto un linciaggio mediatico che non si meritava, pure sulla gazzetta dello sport, sporchi ipocriti che hanno sputato nel piatto dove hanno mangiato per anni.

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